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Alzheimer

Monografia scientifica

La Definizione di Alzheimer - Che cos'è Alzheimer?

La malattia o morbo di Alzheimer è la forma di demenza più frequente (80% circa di tutti i casi di demenza) e consiste in un deterioramento cognitivo cronico e progressivo. (leggi)

Le Cause del Alzheimer - Quali sono le cause del Alzheimer?

La causa della malattia di Alzheimer non è nota. La ricerca scientifica ha messo in luce il ruolo centrale di una proteina, nota come “proteina precursore di beta amiloide” (APP, Amyloid Precursor Protein). (leggi)

I Sintomi del Alzheimer - Quali sono i sintomi del Alzheimer?

La perdita di memoria a breve termine è il sintomo primo della malattia di Alzheimer. (leggi)

La Diagnosi del Alzheimer - Come si diagnostica Alzheimer?

La diagnosi di malattia di Alzheimer è clinica, avviene cioè tramite esami neuropsicologici con la conferma del deficit cognitivo e l’esclusione di altre forme di demenza quali demenza a corpi di Lewy, demenza vascolare, demenza fronto-temporale. (leggi)

Farmaci e Terapie per Alzheimer - Quali farmaci per Alzheimer?

Gli interventi terapeutici che possono essere intrapresi per il trattamento della malattia di Alzheimer sono distinguibili in interventi farmacologici e psicosociali; ad oggi nessuno di questi può dirsi risolutivo. (leggi)

La Prevenzione del Alzheimer - Come prevenire Alzheimer?

La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza senile. (leggi)

Le Avvertenze per Alzheimer - Cosa chiedere al medico e al farmacista sul Alzheimer?

Se ritieni di avere i sintomi dell’Alzheimer, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stato diagnosticato l’Alzheimer, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)

L'Omeopatia e la Fitoterapia per Alzheimer - Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per Alzheimer?

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)

La Bibliografia per Alzheimer - Quali fonti bibliografiche considerare per Alzheimer?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata all’Alzheimer sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Che cos'è Alzheimer?

La malattia o morbo di Alzheimer è la forma di demenza più frequente (80% circa di tutti i casi di demenza) e consiste in un deterioramento cognitivo cronico e progressivo.

L’età rappresenta il fattore maggiormente correlato con la malattia: circa il 5% delle persone che hanno più di 60 anni è affetta dalla malattia di Alzheimer. Secondo il rapporto mondiale sulla malattia le persone colpite da demenza nel 2015 in Italia sono circa 1 milione e 200 mila e nel mondo 46,8 milioni (World Alzheimer Report, 2015).

La malattia di Alzheimer colpisce l’attività cognitiva del paziente riducendo progressivamente la memoria, la capacità di pensare e di parlare e causando disorientamento spazio-temporale, stato confusionale e cambiamenti dell’umore. Si tratta di una malattia a fortissimo impatto sanitario e sociale: il malato di Alzheimer perde progressivamente la capacità di relazionarsi con gli altri e con se stesso fino ad uno stato di isolamento quasi completo.

La parte del cervello colpita nella fase iniziale della malattia è l’ippocampo, i cui neuroni sono coinvolti nei processi di apprendimento e di orientamento spaziale. Le cause della malattia non sono note, ma gli effetti provocano una progressiva perdita di tessuto cerebrale. L’analisi del tessuto nervoso evidenzia la presenza di placche di natura proteica (placche di proteina beta amiloide) e ammassi neurofibrillari localizzati soprattutto a livello di neuroni corticali, cellule piramidali dell’ippocampo, amigdala, parte basale dell’encefalo anteriore. Il tessuto nervoso presenta anche una concentrazione più bassa del normale di neurotrasmettitori (sostanze che consentono alle cellule di “comunicare” fra di loro), in particolare di acetilcolina.

La malattia è stata descritta per la prima volta agli inizi del XX secolo, quando il neurologo tedesco Alois Alzheimer pubblicò i suoi primi articoli sulla rivista Histologische und Histopatholodische Arbeiten uber die Grosshirnrinde (era circa il 1910). Aveva collaborato con il neurologo tedesco anche un medico italiano, Gaetano Perusini.

La malattia di Alzheimer presenta un decorso lento. I primi sintomi riguardano la memoria a breve termine: il paziente non ricorda più parole familiari o la posizione di oggetti di uso quotidiano. L’andamento della malattia è soggettivo, ma segue uno schema in cui la progressione del deficit è gerarchicamento prestabilito: da una perdita progressiva delle funzioni cognitive che vede inizialmente coinvolta la capacità di acquisire nuove informazioni, per interessare poi le informazioni e conoscenze che definiscono il “bagaglio” personale di ciascuno di noi, fino alle funzioni elementari della vita quotidiana quali alimentazione e igiene della persona.

La perdita delle funzioni cognitive segue di fatto un andamento inverso rispetto a quello che generalmente caratterizzza l’apprendimento: quando si impara si parte dal semplice per arrivare al complesso. Nel caso del malatto di Alzheimer la perdita interessa prima ciò che è complesso (ad esempio la comprensione di un testo) per arrivare alle funzioni più elementari.

La diagnosi viene fatta anche anni dopo l’inizio del deterioramento cognitivo, perché nelle fasi iniziali la malattia è difficilmente identificabile. La morte del paziente in media avviene 10-15 anni dopo la diagnosi, nella maggior parte dei casi per altre patologie manifestatesi nel frattempo o per complicanze dovute all’allettamento del paziente o ancora per il peggioramento delle condizioni fisiche generali (Izzicupo et al., 2009).