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Candida

Farmaci e terapie

Quali farmaci per la Candida?

Le infezioni da Candida sono trattate con la somministrazione di farmaci antimicotici. La terapia per la candidosi cutanea o delle mucose prevede la somministrazione dei farmaci per via topica, ma può essere associata a terapia sistemica in caso di inefficacia del trattamento, infezioni molto estese o recidivanti. Per infezioni da Candida in pazienti con compromissione del sistema immunitario è consigliata la terapia sistemica.

Gli antimicotici di riferimento sono i derivati azolici (imidazoli e triazoli), che svolgono azione fungistatica per inibizione della sintesi dell’ergosterolo, uno sterolo che compone la membrana citoplasmatica dei miceti.
La terapia con ketoconazolo è meno impiegata rispetto a quella con altri antimicotici azolici, poichè sono stati riportati casi di epatotossicità dovuti all’assunzione del farmaco, reversibile con la sospensione del trattamento (Lewis et al., 1984; Chien et al., 1997).
La nistatina è un composto a struttura polienica che lega l’ergosterolo e produce alterazioni nella membrana cellulare. In seguito a somministrazione orale non viene assorbita, perciò viene impiegata nel trattamento delle forme topiche di candidosi (cutanea, orale, genitale) (Giannetti, 2001). Preparati topici contenenti nistatina in associazione a nifuratel, farmaco ad azione antimicotica, vengono impiegati per la terapia delle candidosi vaginali (Jahic et al., 2010).
Infezioni causate da Candida krusei e Candida glabrata vengono trattate con caspofungina, poiché sono resistenti al fluconazolo.

La terapia per le infezioni cutanee da Candida prevede la somministrazione per via topica di antimicotici imidazolici (ketoconazolo, miconazolo, clotrimazolo, econazolo), nistatina, ciclopirox (un idrossipiridone) due-tre volte al giorno o la somministrazione per via sistemica di fluconazolo o itraconazolo (200 mg/die). Per via topica può essere somministrata anche terbinafina, un farmaco ad azione fungicida appartenente alla classe delle allilammine (crema 1%, una applicazione per una-due settimane).
Trattamenti topici a base di imidazoli (ketoconazolo, miconazolo) o ciclopirox sono indicati nella terapia delle perionissi (infezione delle unghie) da Candida; se l’infezione micotica interessa anche la lamina ungueale, può essere necessaria una terapia sistemica di qualche giorno.
Le infezioni cutanee da Candida che presentano una grave componente infiammatoria o allergica vengono trattate per via topica con antimicotici associati a corticosteroidi per ridurre i sintomi dell’infiammazione. L’impiego dovrebbe essere ristretto a brevi periodi, poiché i farmaci corticosteroidi favoriscono la proliferazione della Candida.

La candidosi mucocutanea cronica viene trattata con antifungini per via topica (clotrimazolo, nistatina, miconazolo) o per via sistemica (itraconazolo, fluconazolo, ketoconazolo, amfotericina B).

La terapia per le infezioni vaginali da Candida comprende la somministrazione di antimicotici imidazolici (clotrimazolo, econazolo, miconazolo) per via topica attraverso candelette, compresse, creme o ovuli vaginali per 3-14 giorni, in genere la sera prima di coricarsi, in modo da prolungare il più possibile il tempo per permettere un efficace assorbimento del farmaco. Il trattamento topico prevede anche l’impiego di nistatina, da sola oppure in associazione a nifuratel.
Trattamenti topici della durata di 7-10 giorni a base di nistatina o altri farmaci antimicotici vengono impiegati per la cura della balanite e della balanopostite (infezione da Candida del prepuzio e del glande).
I farmaci per la terapia sistemica della candidosi vaginale sono fluconazolo, itraconazolo o ketoconazolo. Il fluconazolo (150 mg) può essere somministrato per via orale per il trattamento sia della candidosi vaginale che della balanite; itraconazolo è indicato nelle vaginiti da Candida recidivanti (200 mg/die per tre giorni). Il ketoconazolo (200-400 mg/die per 2-3 settimane) è meno impiegato a causa della tossicità epatica del farmaco. Tali farmaci possono essere assunti per prevenire l’insorgenza di candidosi vaginale in donne che necessitano di terapie antibiotiche frequenti o prolungate.
Gli antimicotici azolici e la nistatina per via topica possono essere impiegati per il trattamento delle infezioni vaginali da Candida anche durante la gravidanza, poiché il basso assorbimento sistemico dei farmaci non rappresenta un rischio teratogeno per il feto. Per assicurarne l’efficacia terapeutica, è necessario un trattamento della durata di una settimana (King et al., 1998; Young, Jewell, 2001). In seguito all’assunzione di fluconazolo per via orale ad alte dosi (>/= a 400 mg/die) sono stati riportati casi di teratogenesi; il rischio di sviluppare malformazioni fetali non risulta aumentato in caso di trattamenti a breve termine con fluconazolo in dosi inferiori a 150 mg/die (Lee et al., 1992; Pursley et al., 1996; Nørgaard et al., 2008).

La terapia per il trattamento delle infezioni da Candida della mucosa orale prevede applicazioni topiche di nistatina, amfotericina B, miconazolo o clotrimazolo. Il fluconazolo (50 mg/die per 7-14 giorni; 100 mg/die per infezioni resistenti) viene impiegato nella terapia sistemica; in caso di resistenza a fluconazolo può essere somministrato itraconazolo (100 mg/die per 14 giorni; 200 mg/die in pazienti affetti da AIDS o neutropenia).
Nei pazienti di età pediatrica è possibile effettuare la disinfezione delle mucose tramite garzine sterili imbevute di acqua e bicarbonato.
In caso di infezioni da Candida resistenti alla terapia e persistenti per oltre due settimane, è necessario effettuare ulteriori analisi al fine di escludere la presenza di altre patologie.
Compresse di nistatina o amfotericina B da sciogliere in bocca o un gel orale a base di miconazolo possono essere impiegati per il trattamento della stomatite da protesi causata da Candida albicans. Il miconazolo sotto forma di compresse buccale mucoadesive (50 mg/die per 7-14 giorni) è indicato per il trattamento delle infezioni da Candida nei pazienti adulti immunodepressi (la FDA, agenzia regolatoria statunitense per l’uso dei farmaci, ha approvato il miconazolo anche nei ragazzi con più di 16 anni).

I farmaci impiegati nel trattamento dell’esofagite da Candida albicans sono nistatina (100.000 U/mL, 5 mL ogni sei ore) o clotrimazolo (10 mg ogni 6 ore) per via orale in compresse da sciogliere in bocca. Nei pazienti con deficit del sistema immunitario somministrare per 1-3 settimane fluconazolo (100-200 mg/die) o ketoconazolo (200-400 mg/die). In caso di inefficacia del trattamento, somministrare amfotericina B per via endovenosa (10-15 mg ogni sei ore).

Il trattamento della candidosi vescicale prevede la terapia sistemica con fluconazolo; in pazienti con catetere effettuare irrigazioni con amfotericina B per circa 5 giorni (50 mg in 1 L di acqua).

In caso di infezione sistemica da Candida, somministrare amfotericina B (0,4-0,5 mg/kg/die); in associazione a 5-fluorocitosina (100-150 mg/kg/die), la dose di amfotericina può essere diminuita (0,3 mg/kg/die). In alternativa può essere somministrato fluconazolo per via orale o per via endovenosa (400-800 mg/die).
Amfotericina B e fluconazolo si sono dimostrati efficaci nel trattamento della meningite causata da Candida albicans.

La terapia per le candidosi delle vie urinarie prevede la somministrazione di amfotericina B, fluconazolo o amfotericina B. In caso di cistite causata da Candida si interviene con una terapia orale a base di fluconazolo (50-100 mg al giorno) oppure di 5-fluorocitosina (100 mg al giorno suddivisi in 4 somministrazioni, cioè 25 mg 4 volte al giorno). Nei casi più difficili può essere efficace l’irrigazione vescicale continua con amfotericina B (50 mg ogni litro di acqua) per 5 giorni (Crepaldi, Barusso, 2003).

In pazienti con infezione da HIV le terapie per via topica possono risultare inefficaci nel trattamento delle infezioni opportunistiche da Candida. Se l’infezione è diffusa, somministrare amfotericina B per via endovenosa, fluconazolo oppure caspofungina in caso di resistenza a fluconazolo e ad amfotericina; l’amfotericina B per via endovenosa può essere associata a fluorocitosina in caso di infezioni recidivanti.

I farmaci impiegati nel trattamento dell’infezione da Candida sono (le specialità medicinali sono riportate in corsivo):
• amfotericina B (Abelcet, Ambisome, Amphocil, Fungilin, Fungizone)
• antimicotici imidazolici
• clotrimazolo (Antimicotico Same, Canesten, Cangil, Clotrimazolo, Desamix effe, Gynocanesten, Meclon)
• ketoconazolo (Nizoral)
• econazolo (Ecodergin, Ecomesol, Ecomi, Econazolo, Ecorex, Ecosteril, Ganazolo, Ifenec, Micos, Pevaryl, Pevisone, Polinazolo)
• miconazolo (Daktarin, Decoderm, Loramyc, Miconal Ecobi, Micotef, Nizacol, Prilagin)
• antimicotici triazolici
fluconazolo (Alozof, Aviflucox, Canacid, Candiflu, Diflucan, Dizolo, Elazor, Exomax, Flucomicin, fluconazolo, Flukimex, Flumicon, Flumos, Fluores, Fungus, Klaider, Lefunzol, Lucandiol, Miconix, Riflax, Tedim, Trimikos, Winch, Zeflun, Zerfun, Zoloder)
• itraconazolo (Itraconazolo, Sporanox, Tranizolo, Trazer, Triasporin)
• caspofungina (Cancidas)
• ciclopirox (Batrafen, Bioginal, Brumixol, Ciclopoli, Dafnegin, Miclast, Micomicen, Micoxolamina, Niogermox)
• 5-fluorocitosina (anche nota come flucitosina) (Ancotil)
• nistatina (Assocort, Fasigin-N, Mycostatin)
• nistatina più nifuratel (Inimur Complex, Macmiror Complex)
• terbinafina (Daskil, Lamisil, Micutan, Onymax, Terbinafina)

In caso di infezioni da Candida, può essere utile associare al trattamento farmacologico una dieta adeguata, priva di lieviti o sostanze che possano favorire la proliferazione del microrganismo. Tale dieta può essere adottata anche a scopo preventivo in pazienti soggetti ad infezioni recidivanti. Si consiglia di ridurre o eliminare il consumo di alimenti che contengono lieviti o zuccheri (pane, dolci di produzione industriale), bibite zuccherate, alcolici, latte, formaggi.
Assumere fermenti probiotici per favorire il riequilibrio della flora batterica intestinale.