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Sinusite

Monografia scientifica

La Definizione di Sinusite - Che cos'è la Sinusite?

La sinusite (o rinosinusite) è l’infiammazione dei seni paranasali e della cavità nasale. (leggi)

Le Cause della Sinusite - Quali sono le cause della Sinusite?

La causa della sinusite è infettiva. (leggi)

I Sintomi della Sinusite - Quali sono i sintomi della Sinusite?

La sinusite si presenta con naso chiuso, secrezione nasale purulenta (opaca o colorata) e dolore, pressione o sensazione di pienezza in viso persistente. (leggi)

La Diagnosi della Sinusite - Come si diagnostica la Sinusite?

La diagnosi di sinusite si basa sull’esame clinico dei sintomi e dei segni riconducibili a questo tipo di infezione e sulla storia clinica del paziente. (leggi)

Farmaci e Terapie per la Sinusite - Quali farmaci per la Sinusite?

Gli antibiotici sono indicati nel trattamento della sinusite batterica acuta. (leggi)

La Prevenzione della Sinusite - Come prevenire la Sinusite?

Attualmente, non ci sono farmaci specifici per prevenire la sinusite. (leggi)

Le Avvertenze per la Sinusite - Cosa chiedere al medico e al farmacista sulla Sinusite?

Se ritieni di avere i sintomi della sinusite, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la sinusite, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)

L'Omeopatia e la Fitoterapia per la Sinusite - Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per la Sinusite?

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)

La Bibliografia per la Sinusite - Quali fonti bibliografiche considerare per la Sinusite?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla sinusite sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Che cos'è la Sinusite?

La sinusite (o rinosinusite) è l’infiammazione dei seni paranasali e della cavità nasale (Rosenfeld et al., 2015). Il termine rinosinusite, benché meno comune di sinusite, sottolinea la continuità morfo-funzionale della cavità nasale e dei seni paranasali. I seni paranali sono cavità piene d’aria situate nelle ossa del cranio a livello della mascella, del naso e delle orbite. Rivestiti da mucosa, comunicano attraverso delle aperture (osti) con le cavità nasali in modo da consentire il drenaggio del muco verso l’esterno. La mucosa che riveste la superficie interna del naso e dei seni paranasali produce fisiologicamente il muco che svolge la funzione di barriera verso le sostanze inspirate con l’aria (microrganismi, pulviscolo, smog) e di umodificante della mucosa stessa.

I seni paranasali si distinguono in frontali, etmoidali, sfenoidali e mascellari. I seni frontali sono posti sopra le orbite, in corrispondenza circa delle sopracilia. I seni etmoidali e sfenodali si trovano nello spazio compreso tra naso e occhi, in corrispondenza delle ghiandole lacrimali, mentre i seni mascellari sono posti in corrispondenza degli zigomi, nell’osso mascellare.

La sinusite può avere origine da un qualsiasi processo infiammatorio di uno o più dei seni paranasali. L’infiammazione della mucosa dei seni paranasali riduce gli osti che connettono tali cavità a quelle nasali favorendo il ristagno del muco, e la successiva proliferazione di batteri provenienti dal naso, dalla bocca o dalla faringe. Il processo infettivo può essere anche primario e verificarsi in seguito ad una rinite virale (sostenuta ad esempio di Rhinovirus), batterica (da Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes), fungina (da Aspergillus). A seconda che si verifichi fuoriuscita di muco dal naso oppure no, la sinusite è distinta in “chiusa” o “aperta”.

I sintomi caratteristici della sinusite comprendono naso che cola (rinorrea), sensazione di naso chiuso o costipato, dolore facciale o comparsa di dolore in seguito a pressione nelle zone di fronte, naso, occhi, zigomi. Altri sintomi comprendono febbre, tosse, perdita di energia, riduzione o perdita della capacità di percepire gli odori, dolore ai denti e costipazione alle orecchie. La sintomatologia può essere tale da influenzare le attività quotidiane e ridurre il senso generale di benessere e non differisce sostanzialmentre tra sinusite virale e batterica.

La sinusite virale è una malattia che si autolimita, in genere migliora entro una decina di giorni e non tende a peggiorare; se i sintomi persistono per un tempo più lungo è probabile che si sia instaurata un’infezione batterica (Rosenfeld et al., 2015). L’incidenza della sinusite virale acuta è stimata da 2 a 5 volte all’anno nell’adulto medio; circa lo 0,5-2% si complica con infezioni batteriche (Fokkens et al., 2012). Nei bambini le infezioni virali delle alte vie respiratorie sfociano in sinusite batterica acuta nel 5-13% dei casi (Esposito, Principi, 2007).

La sinusite batterica può essere acuta, cronica o ricorrente a seconda della durata. Si definisce acuta quando la durata dell’infiammazione non supera le 3-4 settimane; ricorrente quando si osservano quattro o più episodi di sinusite acuta all’anno, in assenza di sintomi persistenti tra un episodio e l’altro; cronica quando l’infezione supera le 12 settimane. Alcuni gruppi di medici considerano sinusite acuta, qualsiasi forma di sinusite che duri fino a 12 settimane (Scadding et al., 2008). A volte la sinusite di durata compresa fra le 4 e le 12 settimane viene indicata come sinusite subacuta. La sinusite da fungo è un tipo di sinusite cronica che nella maggior parte dei casi si manifesta in pazienti con sistema immunitario compromesso; può anche instaurarsi in pazienti in terapia antibiotica di lunga durata (Rosenfeld et al., 2015). In genere la sinusite ha un esordio acuto in concomitanza di un forte raffreddore, meno frequentemente si manifesta in una fase tardiva del raffreddore stesso. In occidente si stima che circa il 15% della popolazione abbia un episodio di sinusite acuta all’anno (Polimeni et al., 2014).

Fino a qualche anno fa si riteneva che la sinusite fosse una malattia molto rara a livello pediatrico per lo sviluppo limitato o assente dei seni paransali. In realtà i seni etmoidali e mascellari sono presenti alla nascità con dimensioni ragionevoli (da qui la possibilità di sinusiti anche in bambini molto piccoli), i seni sfenoidali si formano vero i 5 anni e quelli frontali tra i 7 e gli 8 anni. Nei bambini piccoli, spesso soggetti a infezioni virali delle alte vie respiratorie, l’incidenza di sinusite batterica acuta si attesta sul 3-5% (Esposito, Principi, 2007). In pediatria è raro lo sviluppo di sinusite cronica o ricorrente in assenza di patologie di fondo che possano ostacolare la comunicazione fra seni paranasali e cavità nasali (ad esempio, presenza di grosse adenoidi o polipi nasali, allergia, fibrosi cistica, deficit immunitari o discinesia ciliare).

Il processo infiammatorio a carico della mucosa dei seni paranasali può determinare una reazione tissutale caratterizzata da ipersecrezione sierosa, oppure infiammazione con tendenza a formare ulcere, od ancora lesioni granulomatose ipertrofiche-iperproduttive che possono evolvere verso la formazione di polipi. Le forme ipertrofiche-iperproduttive sono riscontrabili in genere nelle sinusiti croniche.

Il trattamento della sinusite batterica acuta non complicata consiste nella somministrazione di antibiotici. Poiché l’infezione non complicata tende a risolversi spontaneamente in molti pazienti, può essere indicato non iniziare subito con la terapia antibiotica, ma attendere e osservare l’evoluzione della malattia per qualche giorno (attesa vigile senza antibiotici). In caso di sinusite acuta virale e sinusite cronica la terapia è sintomatica, e prevede il ricorso ad analgesici, corticosteroidi topici intranasali e/o irrigazioni saline. Alcune malattie croniche – ad esempio la fibrosi cistica, l’asma, la discinesia ciliare o deficit del sistema immunitario - modificano la terapia della sinusite (Rosenfeld et al., 2015).

La sinusite batterica acuta può causare complicanze, rare ma pericolose come ad esempio meningite, ascesso cerebrale, cellulite e ascesso orbitale, encefalite, osteomielite, infarto cerebrale (Esposito, Principi, 2007; Hytonen ett al., 2000; Clayman et al., 1991). L’incidenza di complicanze da sinusite è maggiore nei bambini rispetto agli adulti per il fatto che nei primi le strutture ossee non hanno ancora assunto la consistenza definitiva (pareti dei seni più sottili, ossa più porose, suture non saldate) e i punti di passaggio dei vasi, più ampi, facilitano il diffondersi dell’infezione dai seni paranasali ai tessuti vicini (Oxford, McClay, 2005). Nei bambini il 90% delle complicanze da sinusite batterica interessa l’orbita.

La sinusite cronica e la sinusite acuta ricorrente possono essere associate a malattie croniche come l’asma, la fisbrosi cistica, uno stato immunocompromesso e la discinesia ciliare (Rosenfeld et al., 2015).
Nei pazienti asmatici ad esempio si osserva un’elevata prevalenza di sinusite cronica o ricorrente soprattutto in caso di asma grave; non solo, il trattamento della sinusite cronica porta ad un miglioramento anche dei sintomi dell’asma.
Anche l’associazione fra sinusite cronica e fibrosi cistica è nota: il 30-67% dei pazienti con fibrosi cistica presenta anche sinusite cronica. Spesso la sinusite cronica o la sinusite ricorrente rappresentano l’esordio della fibrosi cistica, pertanto nei pazienti con meno di 18 anni che presentano polipi nasali o sinusite difficile da trattare dovrebbe essere effettuato lo screening per fibrosi cistica.
Per quanto riguarda le immunodeficienze, le più comuni associate a sinusite cronica o sinusite ricorrente sono quelle a carico della IgA sierica e IgG e le anomalie nella risposta delle IgG a polivaccini disaccaride.

La discinesia ciliare consiste in un’alterazione dei movimenti delle cilia vibratili che rivestono la mucosa respiratoria (il normale movmento delle cilia favorisce l’espulsione del muco). Una piccola percentuale di pazienti con sinusite cronica presenta discinesia ciliare.