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AIDS

Avvertenze

Cosa chiedere al medico e al farmacista sull'AIDS?

Se ritieni di avere i sintomi dell’Aids, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata l’infezione da HIV o l’Aids, parlane con il tuo medico di fiducia.

Ecco alcune domande che potresti porre.

• Qualora abbia l’Aids ci sono esami a cui dovrei sottopormi?
• Qualora abbia contratto l’infezione da HIV ci sono precauzioni che dovrei osservare nel contatto con i miei familiari?
• Per quanto tempo durerà la malattia?
• Devo seguire una dieta particolare?
• C’è qualcosa sull’infezione da HIV o sull’Aids che dovrei sapere?
• A quali complicanze posso andare incontro?
• Cosa devo fare per evitare di trasmettere l’infezione da HIV?
• Devo fare una visita specialistica?

L’Aids, acronimo per sindrome da immunodeficienza acquisita, è una malattia causata dall’infezione del virus HIV. Il virus attacca alcuni tipi di globuli bianchi (linfociti T CD4+) che nel tempo porta ad una perdita progressiva delle capacità di difesa del sistema immunitario. L’infezione da HIV rimane silente per molti anni prima di manifestarsi nella forma conclamata della malattia, l’Aids appunto. Spesso, nel periodo di latenza della malattia, il paziente non sa di aver contratto il virus, di essere cioè sieropositivo, e questo aumenta in modo significativo il rischio di trasmissione del virus HIV.

Poichè il virus dell’HIV si trasmette per contatto con i liquidi corporei (ad esempio, sangue e sperma) e la via di trasmissione attualmente più diffusa è quella sessuale, la prima raccomandazione per ridurre la trasmissibilità del virus è rappresentata dall’uso del condom, soprattutto per quelle categorie di persone più a rischio di contrarre/tramettere l’infezione. Se è vero infatti che gli sforzi incessanti della comunità scientifica internazionale hanno portato ad individuare numerosi farmaci attivi verso il virus HIV, con una conseguente “cronicizzazione” della malattia, è altrettanto vero che l’infezione da HIV, lungi dall’essere debellata, registra trend in crescita in alcune aree del mondo, come ad esempio l’Est europeo e in Russia. In Italia, dopo il picco di infezioni che si è avuto negli anni 80, l’incidenza è andata diminuendo per poi stabilizzarsi su un valore che nel 2013 è stato di 6,5 casi ogni 100.000 abitanti.

E’ fondamentale combattere l’Aids non solo sul fronte medico scientifico, ma anche su quello della conoscenza della malattia, soprattutto su come si trasmette e su come può essere evitato il contagio, quali sono i comportamenti a rischio e quali precauzioni è possibile adottare, quali sono infine i farmaci disponibili, qual è la loro efficacia e la loro tossicità.

I farmaci antiretrovirali, efficaci opzioni terapeutiche nella terapia dell’Aids, svolgono un ruolo non secondario anche nella profilassi pre e post esposizione nelle persone con elevato rischio di infezione. L’accesso ai farmaci rappresenta pertanto un punto nodale nella strategia della lotta all’Aids. E stato infatti osservato in studi clinici che l’uso dei farmaci antiretrovirali determina una sorta di adattamento del virus HIV che si associa ad una sua minore virulenza. Inoltre la soppressione virale ottenuta con le terapie farmacologiche ha effetti positivi sulla riduzione della trasmissibilità dell’infezione e quindi della sua diffusione.

Una volta iniziata la terapia farmacologica, un aspetto fondamentale del successo terapeutico è l’aderenza alla terapia stessa. E’ importante quindi che nel rapporto medico-paziente, siano discusse eventuali criticità legate all’assunzione dei farmaci antiretrovirali, che possono dipendere dalla tollerabilità del farmaco stesso, da interazioni farmaco-farmaco, dalla presenza/comparsa di altre patologie (comorbidità) e/o terapie di automedicazione.

In sintesi, l’aderenza alla terapia antiretrovirale di combinazione è importante perchè (Linee Guida Italiane, 2013):

1) consente di ottenere una risposta terapeutica soddisfacente in termini di viremia, ricostruzione immunologica e quadro clinico con una riduzione importante delle infezioni opportunistiche e della mortalità connessa (riduzione del 60-80% dei decessi causati delle infezioni);

2) può comportare benefici per eventuali altre infezioni (HPV, HBV/HCV) e sulla replicazione virale al di sotto delle 50 copie/ml e sull’HIV DNA provirale;

3) è indispensabile per ridurre la trasmissione sessuale dell’infezione;

4) è indispensabile per ridurre il rischio di trasmissione materno-fetale nelle donne in gravidanza;

5) è indispensabile perchè si possa attuare pienamente una profilassi post-esposizione;

6) una assunzione subottimale dei farmaci riduce le opzioni terapeutiche (favorisce la comparsa di resistenza farmacologica) e comporta costi sanitari aggiuntivi.


Nota:
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In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "AIDS".