Prevenzione
Come prevenire l’ Anemia?
La prevenzione dell’anemia rappresenta un obiettivo di salute pubblica di primaria importanza, poiché la condizione, nelle sue varie forme, è associata a riduzione della capacità lavorativa, compromissione cognitiva, aumento della morbilità e, nei casi più gravi, della mortalità (Kassebaum et al., 2023). Gli interventi preventivi si articolano su tre livelli: prevenzione primaria, volta a evitare l’insorgenza della carenza; prevenzione secondaria, mirata all’identificazione precoce; e prevenzione terziaria, destinata a limitare le complicanze nelle persone già affette.
Prevenzione primaria
La prevenzione primaria si fonda su strategie nutrizionali, programmi di supplementazione e, nei contesti a elevata prevalenza, sulla fortificazione degli alimenti di base (World Health Organization - WHO, 2011).
Alimentazione equilibrata
Un apporto dietetico adeguato di ferro, vitamina B12, acido folico e proteine è essenziale per la sintesi dell’emoglobina e per l’eritropoiesi.
Le principali raccomandazioni nutrizionali comprendono:
- Incrementare l’assunzione di ferro eme, presente nelle carni rosse, nel pesce e nel pollame, che mostra una biodisponibilità superiore rispetto al ferro non eme di origine vegetale (Pasricha et al., 2010).
- Favorire l’assorbimento del ferro non eme, presente in legumi, cereali integrali e verdure a foglia verde, mediante il consumo concomitante di alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, kiwi e peperoni, che ne aumentano la biodisponibilità (Pasricha et al., 2010).
- Limitare le sostanze che ne riducono l’assorbimento, come tannini (tè, caffè), fitati e calcio in eccesso.
- Garantire un adeguato apporto di folati (ortaggi a foglia verde, legumi, frutta) e di vitamina B12 (alimenti di origine animale o integratori nei soggetti vegani), in quanto carenze di tali micronutrienti sono cause frequenti di anemia megaloblastica (Allen, 2008).
Supplementazione e fortificazione
Nei gruppi a rischio – donne in gravidanza, bambini, adolescenti e anziani – possono essere indicati interventi specifici:
- Supplementi di ferro, preferibilmente sotto forma di solfato ferroso o preparati a rilascio controllato, somministrati sotto supervisione medica per prevenire la carenza sideropenica (World Health Organization - WHO, 2011).
- Acido folico in gravidanza, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’obiettivo di prevenire l’anemia megaloblastica e ridurre i difetti del tubo neurale (Allen, 2008).
- Fortificazione alimentare di base, adottata in diversi Paesi attraverso l’arricchimento di farine e cereali con ferro e acido folico, misura che ha dimostrato efficacia nel ridurre la prevalenza dell’anemia da carenza nutrizionale (World Health Organization - WHO, 2011).
Prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria si basa sullo screening precoce e sul monitoraggio regolare delle popolazioni a rischio, allo scopo di identificare tempestivamente la carenza di ferro o altre forme di anemia (Pasricha et al., 2010).
- Donne in età fertile: controllo periodico dell’emocromo e dei parametri del metabolismo del ferro (ferritina, sideremia, transferrina).
- Gravidanza: dosaggio dell’emoglobina e della ferritina nel primo trimestre, con eventuale supplementazione tempestiva per prevenire anemia gestazionale (World Health Organization - WHO, 2011).
- Bambini e adolescenti: screening nei periodi di crescita rapida, particolarmente nei contesti socioeconomici svantaggiati (Kassebaum et al., 2014).
- Anziani e pazienti cronici (nefropatie, malattie infiammatorie intestinali, neoplasie): monitoraggio periodico volto a individuare precocemente deficit nutrizionali o anemie secondarie a malattie croniche (Pasricha et al., 2010).
Prevenzione terziaria
Nel paziente con anemia diagnosticata, la prevenzione terziaria ha lo scopo di evitare ricadute e limitare le complicanze.
Essa si basa su:
- Trattamento tempestivo della causa sottostante, come perdite ematiche croniche, deficit vitaminici o malattie croniche infiammatorie (Pasricha et al., 2010).
- Educazione del paziente all’aderenza terapeutica e al riconoscimento precoce dei segni di peggioramento.
- Follow-up regolare, comprendente la valutazione dell’emoglobina, della ferritina e degli indici eritrocitari.
Ottimizzazione della terapia sostitutiva (ferro orale o endovenoso, eritropoietina), in conformità con le linee guida internazionali (World Health Organization - WHO, 2011).