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Anoressia

Cause

Quali sono le cause dell'Anoressia?

Le cause dell’anoressia nervosa, o più comunemente anoressia, possono essere:

• familiari
• culturali
• sociali
• psicologiche
• psichiatriche
• genetiche
• immunitarie
• biologiche

L’anoressia è una malattia complessa, di lunga durata e dagli esiti spesso gravi, la cui causa è probabilmente multifattoriale (familiare, psicologica, psichiatrica, socio-culturale, genetico-biologico).

Cause familiari
La difficoltà dell'adolescente nel relazionarsi con l'adulto, può porta alla comparsa di disturbi alimentari nel giovane. L'adulto deve imparare a non minimizzare i problemi dei giovani e ad avere l'umiltà di chiedere aiuto agli esperti, se necessario. Molti autori hanno osservato che l’anoressia nervosa è un disturbo che si presenta spesso in famiglie con un atteggiamento eccessivamente protettivo nei confronti dei figli. I figli tendono ad interpretare tale atteggiamento come una forma di oppressione sviluppando spesso una tendenza autodistruttiva che li può portare a manifestare disturbi del comportamento alimentare oppure all’abuso di alcol o di droghe. Spesso si tratta di famiglie in cui mancano regole chiare e confini definiti tra i diversi membri, con un’eccessiva intrusione di ciascuno negli spazi dell’altro, e in cui la figura materna tende ad essere iperprotettiva e dominante.

Le ragazze anoressiche frequentemente presentano un contesto familiare che premiano la disciplina e il successo, più che la conquista dell’autonomia e di una matura consapevolezza. Questo sistema familiare così chiuso e protetto cela in realtà una forte conflittualità. Le giovani ragazze non accettano nulla di quanto i genitori o il mondo che le circonda possono offrire loro e preferirebbero morir di fame piuttosto che continuare una vita di accomodamenti.

Talvolta la figura paterna è in posizione periferica nella famiglia. Gli impegni di lavoro, il modello culturale ormai superato in una società in cui sia l’uomo che la donna lavorano fuori casa, portano il padre a delegare quasi completamente il compito di seguire i figli alla madre. Questo può generare nei figli un senso di abbandono e d’inadeguatezza che può portare all’anoressia o ad altri disturbi del comportamento alimentare.

Gli psichiatri definiscono “gabbia dorata” la situazione che si viene a crearsi nelle famiglie che circondano i figli di privilegi e benefici. I figli credono di non meritare i privilegi che sono loro offerti dalla famiglia. Si sentono oppressi dal desiderio di soddisfare le aspettative dei loro familiari e dal timore di essere socialmente inadeguati. Frequentemente le ragazze anoressiche tendono a dipingere un quadro positivo della loro famiglia per paura di manifestare delle critiche (conformismo eccessivo). Quello che dicono i genitori è sempre giusto e le ragazze si rimproverano per non essere abbastanza buone.

In diversi studi si è evidenziato come in molte famiglie il comportamento educato delle figlie, che non avevano mai manifestato atti d’insubordinazione infantile, faceva sentire i genitori molto fieri delle loro “bambine perfette”.

Alla base dell’anoressia, e degli altri disturbi del comportamento alimentare (DCA) , si cela la paura da parte dell’adolescente di non essere accettato dalla propria famiglia e/o dalla società.

Cause psicologiche
Le cause psicologiche che possono portare all’anoressia comprendono delusioni d'amore, forte desiderio di sottoporsi ripetutamente a diete ferree per il raggiungimento di uno standard estetico; gravi difficoltà scolastiche o lavorative; alterazione della normale condizione familiare o anche una forzata separazione da questa; lutti o gravi incidenti ad amici o parenti; abusi sessuali e/o fisici.

Cause psichiatriche
In ambito clinico è diffusa l'ipotesi che all'origine dell'anoressia nervosa vi sia una pregressa positività psichiatrica (Mattar et al., 2012; Seixas et al., 2012; Mischoulon et al., 2011; Brietzke et al., 2011). In particolare è stato osservato come la prevalenza di depressione maggiore nelle persone che soffrono di anoressia o bulimia si attesti fra il 20% e l’80%. Sembra però che nella maggior parte dei casi, la depressione sia una conseguenza del disturbo alimentare e non viceversa (Mattar et al., 2011).
Disturbi d’ansia sono stati riportati in più della metà delle persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione. Nella maggior parte dei casi, il disturbo d’ansia precede quello legato all’alimentazione ma non è stato verificato se la successione temporale sia dovuta ad un nesso di causalità (il disturbo d’ansia come fattore di rischio per i disturbi dell’alimentazione) oppure sia dovuto all’età di esordio delle diverse patologie.

Cause socio-culturali
L’anoressia nervosa è presente essenzialmente nei paesi occidentali industrializzati. Diversi studi hanno evidenziato la marcata differenza nell’incidenza di questa malattia fra i paesi occidentali e non occidentali e di come le ragazze non occidentali che si trasferiscono in un paese occidentale vadano incontro ad un rischio maggiore di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare (DCA) rispetto alle ragazze, della stessa età, che rimangono nel paese d’origine. In uno stesso paese inoltre la diffusione dell’anoressia e dei disturbi alimentari varia all’interno delle stesse culture. Negli Stati Uniti ad esempio, l’anoressia è più diffusa fra le ragazze caucasiche e ispaniche, meno nelle comunità nere, asiatiche e degli indiani d’America.

Nei paesi occidentali industrializzati lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) ruota attorno all’ideale di magrezza e al culto dell’apparenza. I meccanismi che portano ad interiorizzare l’ideale di magrezza, che spesso si accompagna ad un atteggiamento denigratorio verso l’obesità, sono fondamentalmente tre: il rinforzo sociale (fare proprio ciò che il gruppo, la comunità, la società apprezza e approva), il modellamento (fare proprio uno o più comportamenti che si osservano negli altri) e il confronto sociale (confrontarsi continuamente con l’ideale proposto dalla società).

Anche il tipo di vita che caratterizza le società industriali e moderne e il cambiamento del ruolo della donna nella società (maggiore indipendenza economica, ruolo più attivo nella società sulla scia di una emulazione del ruolo dell’uomo, elevata conflittualità di ruolo) sembrano avere un’importanza non secondaria nella diffusione di un visione idealizzata della donna con esiti negativi nella diffusione dell’anoressia e degli altri disturbi del comportamento alimentare (DCA).

I media, e la moda in particolare, hanno una responsabilità importante nel veicolare come vincente e accattivante un certo modo di apparire e di essere. A questo proposito, nel dicembre 2006 è stato firmato il manifesto di autoregolazione della moda italiana contro l’anoressia dalla Camera Nazionale della Moda e da Altaroma (fra le principali istituzioni del settore). Con questo atto la moda italiana ha voluto adottare e condividere alcune importanti linee etiche tra cui la promozione di un modello di bellezza diversificata, l’impegno a far sfilare modelle che non presentino un disturbo del comportamento alimentare conclamato (attraverso la valutazione di vari parametri clinici tra cui l’indice di massa corporea BMI) e l’impegno a uniformare la produzione e la distribuzione delle taglie, includendo anche la 44 e 46.

Cause genetiche
Alcuni studi transgenerazionali hanno dimostrato che i disordini alimentari si manifestano con più probabilità tra i parenti di una persona già malata, soprattutto se si tratta della madre. Uno studio diretto da Dorothy Grice della Scuola di Medicina dell'Università della Pennsylvania e pubblicato sulla rivista American Journal of Human Genetics, ha identificato una regione del cromosoma 1 che, potrebbe contenere geni che rendono un individuo vulnerabile allo sviluppo dell'anoressia nervosa (Grice et al., 2002). Successivamente, sono stati individuati da un team di ricercatori delle Università di Pittsburgh e della California di Los Angeles due geni sul braccio corto del cromosoma 1 che potrebbero contribuire al rischio di sviluppare l'anoressia. Analizzando polimorfismi di sequenza in campioni di DNA provenienti da famiglie con casi di anoressia e altri disturbi alimentari e da altri individui non affetti dal disturbo, i ricercatori hanno scoperto che due geni, l’HTR1D che codifica il recettore 1D della serotonina e l’OPRD1 che codifica per il recettore oppioide delta, mostrano un'associazione statisticamente significativa con la malattia (Bergen et al., 2003). Altri studi avrebbero evidenziato il coinvolgimento anche dei cromosomi 3 e 4 (Scherag et al., 2010). Alcuni ricercatori sostengono che abbia un forte peso la componente genetica, come se esistesse un gene della percezione del sé che si altera. Per altri invece sembrerebbe più importante l'aspetto biologico, cioè l'intervento di alcuni fattori biochimici durante la gravidanza e nei primi due anni di vita. Probabilmente l’anoressia è il risultato di entrambi questi aspetti. L'assunzione di cibo è regolata da segnali esterni (come l'appetibilità degli alimenti, le influenze ambientali, i fattori di ordine psicologico o religioso) e da segnali interni di origine nervosa e metabolica. L'ipotalamo, struttura nervosa presente nella parte più interna del cervello, mette insieme tutti questi dati per dare il segnale d’inizio o fine pasto (Urabe et al., 2013).

Cause immunitarie
Secondo uno studio pubblicato da alcuni ricercatori del Karolinka Institute di Stoccolma l’anoressia e la bulimia potrebbero dipendere da un difetto del sistema immunitario (Lindfors et al., 2011). Le cause potrebbero essere attribuite ad un attacco di anticorpi a strutture dell’ipotalamo e/o dell’ipofisi (ghiandola pituitaria) coinvolte nei processi di regolazione del metabolismo corporeo. L’anoressia e la bulimia quindi potrebbero essere il risultato di disordini autoimmuni simili a quelli che provocano la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. Tuttavia i ricercatori non sono riusciti a spiegare in quale modo gli anticorpi riescano a influenzare le strutture cerebrali nelle persone affette da disturbi alimentari.

Cause biologiche
La grelina è un ormone gastrointestinale che stimola l'appetito il cui malfunzionamento potrebbe essere all’origine dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Anche i neuropeptidi della tiroide insieme alla diminuzione della leptina, un ormone che controlla il peso corporeo, potrebbero essere causa dell'anoressia (Monteleone, Maj, 2013).

Sono considerati fattori di rischio per l’anoressia:
• ansia
• broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
• colite ulcerosa
• depressione
• enfisema
• epatite
• fuoco di Sant’Antonio
• gastroenterite virale
• manie
• morbo di Crohn
• perfezionismo
• pertosse
• stress
• ematoma cerebrale
• emorragia cerebrale del neonato (con possibile danno cerebrale) (Cnattingius et al., 1999)
• parto pretermine (nelle bambine nate alla 32esima settimana di gestazione o prima il rischio di sviluppare anoressia nervosa è risultato superiore rispetto alle bambine nate dopo la 32esima settimana di gestazione) (Cnattingius et al., 1999).