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Artrite Reumatoide

Farmaci e terapie

Quali farmaci per l’ Artrite Reumatoide?

Il trattamento dell’artrite reumatoide si fonda su due principi paralleli: estinzione dell’infiammazione sinoviale attiva e prevenzione del danno articolare e delle complicanze extra-articolari. Le linee guida più recenti — ad esempio quelle della European Alliance of Associations for Rheumatology (EULAR) — raccomandano un approccio “treat-to-target”, cioè l’impostazione di un obiettivo clinico (remissione o bassa attività) con rivalutazione periodica e adattamento della terapia (Smolen et al., 2023; Cubberley, Maharaj, 2025).

La terapia farmacologica va integrata con interventi non farmacologici (educazione del paziente, fisioterapia, modifica degli stili di vita) e adattata ai gruppi di pazienti con particolari esigenze (gravidanza, età avanzata, comorbidità).

Farmaci modificanti la malattia (DMARDs)

Questi farmaci rappresentano il fulcro della terapia: mirano a modificare il corso della malattia, non solamente a controllare i sintomi.

DMARDs convenzionali sintetici (csDMARDs)

Meccanismo: farmaci a piccola molecola che interferiscono con la risposta infiammatoria/autoimmune, riducendo la proliferazione linfocitaria, l’attivazione sinoviale, la produzione di citochine.

Farmaco di prima linea:

Altri csDMARDs di uso comune:

Sequenza/uso in caso di insuccesso: se dopo 3-6 mesi dall’inizio della terapia con metotrexato (e possibilmente con aggiunta di un secondo csDMARD) non si ottiene una risposta adeguata (in termini di attività di malattia, danno strutturale), le linee guida prevedono la combinazione con una terapia biologica o un inibitore JAK (vedi sezioni seguenti) o l’aggiunta di un altro csDMARD (Smolen et al., 2023).

DMARDs biologici (bDMARDs)

Agiscono su componenti specifiche del sistema immunitario (es. inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa o TNF-α, anticorpi anti-interleuchina-6 o IL-6, modulazione costimolatoria). Gli inibitori del TNF sono largamente usati quando il metotrexato non è sufficiente.

Farmaci di prima linea dopo csDMARDs non sufficienti:

Utilizzo in seconda/multilinea: se la prima terapia biologica fallisce (o è controindicata), le raccomandazioni EULAR prevedono di passare a un altro biologico (anche della stessa classe o differente) o a un inibitore delle Janus-chinasi (JAK), considerando i fattori di rischio (MACEs – eventi cardiovascolari maggiori, neoplasie, tromboembolia).

Inibitori della via JAK (tsDMARDs o targeted synthetic DMARDs)

Farmaci orali che inibiscono le Janus-chinasi (JAK1, JAK2, JAK3, TYK2) e modulano la trasmissione delle citochine implicate nell’infiammazione. Sono indicati in pazienti dopo fallimento di almeno un bDMARD o in presenza di particolari fattori di rischio/prognostici.. Richiedono attenzione particolare agli eventi avversi (MACEs, infezioni, tromboembolismo, tumori) e adattamento in funzione dell’età e delle comorbidità (Smolen et al., 2023).

Terapie sintomatiche/di supporto

Questi trattamenti non modificano il corso della malattia, ma sono utili per migliorare il comfort del paziente e gestire fasi acute o comorbilità:

Terapie non farmacologiche

Personalizzazione della terapia in base al profilo del paziente

La scelta del farmaco va adattata al singolo paziente, non solo in funzione della gravità dell’artrite reumatoide, ma anche in base a età, desiderio di gravidanza, comorbidità (renale, epatica, cardiovascolare), storia di infezioni, malignità, fragilità.

Pazienti adulti senza comorbidità

Nel paziente adulto senza comorbidità particolari, la strategia raccomandata prevede l’instaurazione precoce di un DMARD convenzionale (metotrexato salvo controindicazioni) combinato eventualmente con terapia biologica o JAK-inibitore se la risposta è subottimale entro 3-6 mesi. L’biettivo terapeutico è raggiungere la remissione o una bassa attività di malattia entro 6 mesi. Le linee guida EULAR evidenziano che “iniziare il trattamento il prima possibile” è associato a migliore prognosi (Smolen et l., 2023).

Giovani/adolescenti

Per i pazienti in età pediatrica o adolescenziale (quando l’artrite reumatoide ha esordio in età giovanile) occorre coinvolgere una equipe multidisciplinare (reumatologia pediatrica, ortopedia, endocrinologia). Alcuni DMARDs sono ben documentati in età giovanile (es. metotrexato, sulfasalazina), ma la sicurezza dei biologici o dei tsDMARDs va valutata con particolare attenzione. Il monitoraggio deve includere crescita, sviluppo osseo, gonadi, e la riduzione al minimo dell’immunosoppressione in fase di sviluppo.

Donne in gravidanza/pianificazione della gravidanza

La gestione della terapia dell’artrite reumatoide in gravidanza richiede una programmazione anticipata.

Pazienti anziani

Negli anziani, si richiede una maggiore attenzione alle comorbilità (insufficienza renale, epatica, cardiaca, rischio infettivo, fragilità muscolo-scheletrica).

Pazienti con comorbilità

a) Insufficienza renale o epatica

b) Malattia cardiovascolare o fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, diabete, obesità, fumo)

Sequenza raccomandata e adattamento in funzione dei profili di gravità