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Basalioma

Cause

Quali sono le cause del Basalioma?

Le cause del basalioma comprendono:
• radiazione solare
• radiazione ionizzante
• PUVA terapia
• sindromi familiari
• immunodepressione
• arsenico

La radiazione solare è la principale causa di basalioma. La radiazione solare è inserita dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) nel gruppo 1 di cancerogenesi, in cui sono inserite le sostanze con sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo (IARC Monographs, 2012).

La radiazione solare è una radiazione ultravioletta (UV) caratterizzata da onde elettromagnetiche con lunghezza d’onda compresa fra 190 e 400 nm. Le radiazioni UV sono poi ulteriormente classificabili in UVA, UVB e UVC.

I raggi UVA (lunghezza d’onda: 400-315 nm) hanno una capacità di penetrare nella pelle maggiore dei raggi UVB, arrivano fino al derma provocando il fenomeno del fotoinvecchiamento della pelle. Alterano infatti la matrice dello strato dermico della pelle costituita da collagene ed elastina. I raggi UVA agiscono come sostanze co-cancerogene. I raggi UVA non vengono bloccati completamente dal vetro, e inducono una leggera abbronzatura che non dura nel tempo.

I raggi UVB (lunghezza d’onda: 315-280 nm) costituiscono l’1% delle radiazioni solari che arrivano sulla terra, ma vengono assorbiti per il 90% dall’epidermide (80% nello strato corneo e 10% nel derma). I raggi UVB sono i responsabili delle “scottature“ o eritema solare, che inizia 6-8 ore dopo l’esposizione al sole e raggiunge il suo apice dopo 12-24 ore. I raggi UVB sono quelli che inducono la vera abbronzatura della pelle e che in caso di esposizione prolungata innescano i processi biochimici di cancerogenesi. Le radiazioni UVB quindi possono essere considerate la causa principale di carcinoma basocellulare.
Le radiazioni UVB inducono danno cutaneo con un duplice meccanismo: da un lato provocano mutazioni del DNA cellulare e ne alterano i meccanismi di riparazione; dall’altro danneggiano il sistema immunitario (soppressione dell’immunità cellulo-mediata), che quindi non riesce contrastare in maniera efficace la formazione delle cellule tumorali. Le radiazioni UVA favoriscono l’azione citotossica delle radiazioni UVB.
Le radiazioni UVB penetrano nello strato corneo della pelle e inducono la formazione di fotoprodotti, soprattutto a carico delle basi azotate del DNA del gruppo delle pirimidine. Questi fotoprodotti, se non vengono eliminati, sono in grado di innescare una serie di reazioni che portano alla trasformazione della cellula cutanea, il cheratinocita, in cellula tumorale.
Uno dei principali processi coinvolti nella formazione della cellula tumorale è rappresentato dalla soppressione della proteina p53, la cui funzione principale è quella di indurre la morte cellulare programmata (apoptosi). La mancata attivazione della proteina p53 consente alla cellula tumorale di proliferare. Mutazioni del gene che codifica per la proteina p53 sono state riscontrate in circa il 50% delle forme sporadiche di basalioma.
Altro meccanismo molecolare che risulterebbe ampiamente coinvolto nella formazione del carcinoma basocellulare è rappresentato dall’alterata attivazione della via del Sonic Hedgehog (Shh). Il Sonic Hedgehog è una proteina di segnale che, attraverso l’induzione di più geni, dirige la differenziazione cellulare durante lo sviluppo embrionale dei vertebrati. In condizioni fisiologiche il Sonic Hedgehog è coinvolto nel ripristino dei tessuti danneggiati e nella regolazione della proliferazione cellulare. L’inattivazione del gene oncosoppressore PTCH1 da parte delle radiazioni UV porta ad una deregolazione del Sonic Hedgehog che pertanto non è più in grado di esercitare la sua funzione regolatrice sulla proliferazione cellulare (Iwasaki et al., 2012; Lesiak et al., 2010; Harris et al., 2010). Circa il 30-40% delle forme sporadiche di basalioma presenta mutazioni a carico del gene oncosoppressore PTCH1.
A livello immunitario sembra che i principali meccanismi coinvolti nello sviluppo del basalioma siano da ricondursi ad alterazioni causate dalle radiazioni UVB a carico delle cellule presentanti l’antigene (cellule APC) e delle cellule che rilasciano diverse citochine, fra cui l’interleuchina-10. Normalmente le cellule APC hanno la funzione di esporre l’antigene sulla propria superficie cellulare per renderne più facile il riconoscimento da parte dei linfociti T e dare inizio in questo modo alla risposta immunitaria.

I raggi UVC (lunghezza d’onda: 280-190 nm) possiedono attività mutagena e quindi un elevato potere cancerogeno. I raggi UVC sono bloccati per la maggior parte dallo strato di ozono dell’atmosfera. Tale gas blocca anche parte delle radiazioni UVB. Secondo alcuni autori, una riduzione del 3% dello strato di ozono potrebbe provocare un aumento dell’incidenza di tumori cutanei non melanosici pari a 16,5 casi ogni 100.000 abitanti, mentre una riduzione del 5% corrisponderebbe ad un aumento annuo del 28-49%(AOOI, 2009).

Il rischio di sviluppare un basalioma per esposizione alla luce solare dipende dal fenotipo a cui appartiene il singolo individuo. Le caratteristiche fenotipiche sono rappresentate dalle caratteristiche fisiche e funzionali di un individuo e sono frutto dell’interazione fra le caratteristiche genetiche (genotipo) e l’ambiente. Rientrano nelle caratteristiche fenotipiche, ad esempio, il colore della pelle, degli occhi e dei capelli. La sensibilità della pelle alla radiazione solare dipende dalla quantità individuale di melanina che è definita geneticamente. Sulla base della sensibilità della pelle al sole sono classificabili 6 fenotipi (classificazione di Fitzpatrick). I soggetti di classe I e II, con pelle chiara, lentiggini, capelli biondi o rossi, difficoltà ad abbronzarsi presentano un rischio maggiore di sviluppare tumori della pelle, incluso il basalioma, in caso di esposizione al sole.

Le radiazioni che possono causare il basalioma comprendono anche le radiazioni ionizzanti (raggi X e raggi gamma) (Bonadonna et al., 2007). Queste ultime, impiegate nella terapia radiante, causano dermatiti (radiodermatiti) che possono evolvere a basalioma.

Esistono inoltre alcune sindromi familiari che si associano ad un rischio maggiore di basalioma. Queste sindromi comprendono (Castori et al., 2012):
• disordini della sintesi di melanina quali l’albinismo (completa o parziale assenza di melanina nella pelle) e la sindrome di Hermansky-Pudlak
• la sindrome del nevo basocellulare (nota anche come sindrome di Gorlin-Golts o ipoplasia dermica focale, è una rara malattia genetica (gene coinvolto: PTCH) che comporta difetti a carico del sistema nervoso, ghiandole endocrine, pelle, occhi e ossa) (Pandeshwar et al., 2012)
• la sindrome di Basex-Duprè-Christol (dermatosi ereditaria che interessa cute e articolazioni e che si associa allo sviluppo di basaliomi)
• la sindrome di Rombo (malattia ereditaria la cui causa non è nota, anch’essa associata alla formazione di basaliomi)
• la xerodermia pigmentosum (rara malattia genetica appartenente al gruppo delle fotodermatiti, che comporta invecchiamento precoce della pelle e un aumento dell’incidenza di cancro della pelle)
• l’epidermodisplasia verruciforme (nota anche come displasia di Lewandowsky-Lutz, è una rara dermatosi di origine genetica associata a rischio di carcinoma della pelle. La malattia comporta un aumento abnorme della sensibilità cutanea al virus del papilloma umano)
• l’ipoplasia cartilagine-capelli (anche nota come disostosi metafisaria tipo Mc Kusick, rara malattia genetica caratterizzata da nanismo degli arti, anomalie della capigliatura e alterazioni ossee a carico della metafisi, parte compresa nelle ossa lunghe fra le estremità dell’osso, epifisi, e la parte mediana dell’osso, diafisi)
• sindrome di Jadassohn (anche nota come nevo sebaceo di Jodassohn, sindrome del nevo organoide, sindrome del nevo sebaceo, sindrome di Feuerstein-Mims, sindrome di Schimmeipenning. Si tratta di una malattia a carattere ereditario in cui le manifestazioni cutanee si possono associare ad anomalie scheletriche, neurologiche od oculari. Nel 10% dei casi le lesioni cutanee evolvono a basalioma)
• sindrome di Bloom (rara malattia ereditaria caratterizzata da frequenti alterazioni cromosomiche)
• sindrome di Werner (rara malattia ereditaria che comporta invecchiamento precoce e aumentata suscettibilità alla formazione di tumori)
• sindrome di Rothmund-Thomson (rara malattia ereditaria caratterizzata da alterazioni del colore e della struttura della pelle a cui si possono associare anomalie a carico di ossa e occhi. La malattia sembra ricollegabile ad una instabilità cromosomica e/o a deficit dei meccanismi fisiologici di riparazione del DNA)
• sindrome di Gardner (malattia genetica, variante della forma più comune di poliposi familiare, caratterizzata dalla formazione di polipi multipli, nel numero di 200-1000 soprattutto nell’intestino crasso, di lesioni ossee benigne (osteomi) multiple e fibromatosi)
• sindrome di Torres (anche indicata come sindrome di Torres-Muir, la sindrome di Torres è una forma particolare della sindrome di Lynh o cancro colonrettale ereditario non poliposico. La sindrome di Torres comporta un aumento considerevole del rischio di tumori in diverse parti del corpo incluso il rischio di basalioma)
• dermatosi a carattere ereditario che interessano il follicolo pilosebaceo come la sindrome di Brooke-Spiegler, la sindrome di Schopf-Schulz-Passarge e la sindrome di Cowden

L’immunodepressione è una condizione dell’organismo caratterizzata da un abbassamento delle difese immunitarie a seguito di malattie (es. AIDS) oppure di terapie farmacologiche (es. trapianti d’organo). I pazienti immunodepressi sono più esposti allo sviluppo di tumori per una risposta inadeguata del sistema immunitario ad attivare i normali processi di difesa.

L’esposizione ad arsenico, per uso medicinale (farmaco) o per attività professionale, è stata associata allo sviluppo di tumori cutanei diversi dal melanoma, incluso il basalioma. L’esposizione all’arsenico per attività professionale si verifica nella lavorazione del vetro, nella raffinazione dei minerali e nella preparazione dei pesticidi in agricoltura. L’esposizione all’arsenico come medicinale si può verificare nel trattamento della sifilide e della psoriasi (soluzione di Fowler).