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Congiuntivite

Cause

Quali sono le cause della Congiuntivite?

La congiuntivite può essere causata da:

Congiuntivite batterica
La congiuntivite batterica può essere causata da batteri normalmente presenti nella congiuntiva (la superficie dell’occhio non è sterile) o da batteri che provengono dall’ambiente esterno. È classificata in iperacuta, acuta/subacuta e cronica (Polimeni et al., 2014).

La congiuntivite batterica iperacuta è in genere causata da gonococco (Neisseria gonorrhoeae), in particolare nei neonati, e si presenta con abbondante formazione di secreto, marcata iperemia ed edema alla palpebra. Frequente è il coinvolgimento della cornea (formazione di ulcere).

La congiuntivite batterica acuta o subacuta riconosce come patogeni più frequenti l’Haemopilus influenzae, lo Streptococcus pneumoniae, lo Staphylococcus aureus e l’Enterococcus; meno frequentemente la N. gonorrhoeae e la Chlamydia trachomatis. Si presenta con secreto mucopurulento o catarrale; meno frequentemente con emorragie puntiformi (petecchie) sottocongiuntivali. La congiuntivite da Neisseria meningitidis causa nel 30% dei casi cheratite con eventuale formazione di ulcera.

Nei bambini spesso la congiuntivite è causata dal batterio gram-negativo Chlamydia trachomatis. Questo batterio è presente nel 2-20% delle donne in stato di gravidanza. Durante il parto l’infezione può essere trasmessa al bambino (il 50% dei neonati contrae l’infezione) e causare congiuntivite (30-40% dei casi) o polmonite (10-20% dei casi) (Bonamico, 2017). La congiuntivite da Chlamydia può manifestarsi pochi giorni dopo la nascita o dopo alcune settimane ed è caratterizzata da secrezione mucopurulenta accompagnata, non sempre, da edema della palpebra e formazione di pseudomembrane.

La congiuntivite batterica cronica si presenta con una sintomatologia più lieve della forma acuta ma può durare anche alcuni mesi. I batteri in genere responsibili sono Staphylococcus e Moraxella (in particolare Moraxella lacunata). Nel primo caso, la congiuntivite è spesso asintomatica o presenta coinvolgimento del margine; nel secondo caso si osserva blefarocongiuntivite angolare bilaterale. Frequentemente la congiuntivite cronica è dovuta ad una congiuntivite acuta non trattata adeguatamente che riconosce gli stessi patogeni delle forme acute di congiuntivite. Più rari sono i casi di congiuntivite ad evoluzione cronica primitiva; queste forme spesso sono causate dall’infezione di Moraxella lacunata.

Anche la Chlamydia trachomatis può causare congiuntivite cronica. L’infezione cronica da Chlamidia si presenta in due forme: il tracoma e la congiuntivite da inclusi nell’adulto. Il tracoma è una forma di congiuntivite ad andamento progressivo, caratterizzata dall’alternarsi di fasi acute (esacerbazioni) e fasi di remissione dei sintomi. Il tracoma è la prima causa di cecità prevenibile nel mondo ed è endemico in alcuni paesi dell’Africa, in medio Oriente, in Asia e in Australia. La congiuntivite da inclusi nell’adulto è causata nella maggior parte dei casi dal contatto sessuale con un partner infetto; raramente, dal contatto con l’acqua della piscina non sufficientemente disinfettata. La congiuntivite da inclusi nell’adulto presenta iperemia monolaterale cronica, secrezione mucopurulenta, risposta follicolare a carico della congiuntiva della palpebra, opacità corneali e ingrossamento dei linfonodi auricolari dello stesso lato dell’occhio infetto.

Quando la congiuntivite batterica non coinvolge la cornea, l’infezione tende a risolversi da sola, spontaneamente (2-5 giorni). In caso di coinvolgimento della cornea, invece, l’infezione è più grave e richiede l’intervento farmacologico, in genere topico. Per scegliere l’antibiotico più efficace si esegue un tampone oculare che consente di individuare il microrganismo responsabile dell’infezione. La copertura antibiotica per il tempo necessario ad avere gli esiti del tampone viene effettuata utilizzando un antibiotico (collirio) ad ampio spettro. La congiuntivite da gonococco e da Chlamydia sono tratte con terapia antibiotica sistemica.

Congiuntivite virale
La congiuntivite virale è causata da virus ed è altamente contagiosa. E’ la forma più comune di congiuntivite ed è responsabile, nel bambino, del 20% delle congiuntiviti non epidemiche (Moroni et al., 2014). I virus più frequentemente coinvolti sono gli Adenovirus, gli Enterovirus e gli Herpes virus. La congiuntivite virale presenta iperemia, secrezione acquosa, sensazione di sabbia nell’occhio, bruciore, lieve fotofobia. La congiuntivite virale ha un’incubazione di circa 5-12 giorni, inizia in un occhio e si diffonde velocemente all’altro. Complicanza della congiuntivite virale è la formazione di pseudomembrane che riducono la vista e che devono essere rimosse. Le infezioni da Herpes simplex tendono a manifestarsi con danno alla cornea. In genere la congiuntivite virale si risolve spontaneamente senza conseguenze. In alcuni casi possono essere visibili all’esame oculistico con lampada a fessura, una sorta di microscopio, delle opacità sulla cornea (opacità corneali subepiteliali) rilevabili fino a due anni dopo l’episodio di congiuntivite virale. Queste opacità corneali possono ridurre la vista a causa della formazione di aloni o bagliori. Può essere utilie ricorrere alla terapia steroidea (con l’esclusione dei neonati) per evitare la formazione delle opacità corneali (Bonamico, 2017; Polimeni et al., 2014).

Congiuntivite da funghi, protozoi e vermi
Raramente, l’infiammazione della congiuntiva può essere causata da patogeni diversi da batteri e virus. Tra i funghi ricordiamo la Candida, tra i protozoi Leishnamia spp. e Cryptosporidium spp, tra i vermi (elminti) Loa Loa, Onchocerca volvulus, Trichinella spiralis, taenua solium e Schistosoma haematobium.

Congiuntivite allergica
La congiuntivite allergica è causata da sostanze, allergeni, che provocano una reazione infiammatoria localizzata all’occhio. Le sostanze più coinvolte comprendono pollini, pelo di animale, polvere, alimenti, farmaci e cosmetici.

La reazione allergica provoca rigonfiamento (edema) della congiuntiva che può portare ad uno sbordamento rispetto alla rima palpebrale. La congiuntivite allergica è caratterizzata da arrossamento, lacrimazione e intenso prurito, fotosensibilità; è assente o scarsa la produzione di secreto mucopurulento (in genere abbondante nella congiuntivite infettiva). Spesso i pazienti che soffrono di congiuntivite allergica manifestano anche rinite o altre patologie atopiche quali l’eczema e l’asma.

La congiuntivite allergica può avere varie forma cliniche:

La congiuntivite allergica stagionale è causata dall’eposizione a spore di muffe o ai pollini di alberi o erbe e si manifesta in primavera-estate o inizio autunno. È caratterizzata da episodi acuti di iperemia, lacrimazione, prurito in particolare all’aria aperta nelle zone dove fioriscono le piante verso cui si ha sensibilizzazione. I sintomi permangono fin quando si rimane a contatto con l’allergene; con l’allontanamento dall’allergene regrediscono dopo qualche giorno.

La congiuntivite primaverile è frequente nei paesi con clima umido, rara in quelli con clima temperato. Si manifesta soprattutto nei bambini con atopia nei primi dieci anni di vita e tende a risolversi spontaneamente con la pubertà. In un 5% dei bambini permane evolvendo a cheratocongiuntivite atopica. La congiuntivite primaverile interessa entrambi gli occhi e si manifesta con prurito, lacrimazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo nell’occhio (Zuccotti, 2016).

La congiuntivite allergica perenne (congiuntivite atopica, cheratocongiuntivite atopica) è un’allergia cronica che coinvolge palpebre, congiuntiva e cornea. Causata da allergeni non stagionali (acari, pelo di animali, etc.) si manifesta attorno ai 20 anni in pazienti che soffrono, o hanno sofferto, di dermatite atopica severa per lungo tempo. I sintomi comprendono intenso bruciore e prurito, fotofobia e edema. Nelle forme più gravi può provocare la formazione di ulcere nella cornea.

La congiuntivite giganto-papillare è una reazione allergica all’uso prolungato di lenti a contatto morbide. Inizialmente compaiono prurito e intensa lacrimazione, quindi bruciore, iperemia congiuntivale. Questa forma di congiuntivite in genere si risolve con la sospensione prolungata dell’uso delle lenti a contatto.

La dermatocongiuntivite da contatto è una forma di congiuntivite scatenata dal contatto della pelle delle palpebre con particolari sostanze (ad esempio, cosmetici).

Congiuntivite da sostanze esterne o irritativa
La congiuntivite da sostanze esterne o congiuntivite fisica o irritativa è causata dal contatto della congiuntiva con un corpo estraneo o con sostanze chimiche irritanti, quali vento, polvere, fumi, fumo da sigaretta, smog, luce ultravioletta. La congiuntivite da sostanze esterne è abbastanza comune nelle persone che per via del proprio lavoro sono a contatto con sostanze che sono irritanti per l’occhio.

Congiuntivite associata a malattia sistemica
Alcune malattie possono causare congiuntivite come manifestazione secondaria. Fra queste malattie ricordiamo alcune patologie infettive - soprattutto morbillo, ma anche varicella, rosolia e parotite - l’ipertiroidismo e malattie croniche come il diabete e l’artrite reumatoide.