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Congiuntivite

Diagnosi

Come si diagnostica la Congiuntivite?

Gli esami disponibili per diagnosticare la congiuntivite comprendono:

La diagnosi di congiuntivite viene effettuata dall’oculista in base ai sintomi e all’esame obiettivo dell’occhio (diagnosi clinica).

L’uso della lampada a fessura, strumento ottico per l’osservazione del bulbo e degli annessi oculari, consente all’oculista di verificare se la congiuntiva presenta segni di sofferenza. A seconda di quali segni prevalgono è possibile orientare la diagnosi. Tali segni comprendono (Polimeni et al., 2014):
1) aumento dell’irrorazione sanguigna (iperemia), segno comune, non specifico, di malattia
2) rigonfiamento della congiuntiva (edema), indicatore di infiammazione
3) presenza di follicoli (aggregati di linfociti), elemento che rimanda ad uno stato di infiammazione cronica
4) presenza di papille nella parte di congiuntiva che riveste le palpebre, segno di reazione infiammatoria allergica
5) secrezione, a seconda della consistenza – acquosa, mucosa, purulenta – dà indicazioni utili alla diagnosi (in genere un secreto di tipo purulento rimanda ad una congiuntivite infettiva)

In caso di congiuntivite batterica o virale può essere indicato eseguire un tampone oculare (piccolo prelievo di secreto) per individuate l’agente patogeno e stabilire una terapia farmacologica mirata. L’esame colturale è richiesto nelle forme gravi di congiuntivite e in quelle neonatali (Moroni et al., 2014).

L’esame citologico consiste nel prelevare alcune cellule della congiuntiva per l’identificazione di particolari cellule infiammatorie e/o effettuare esami immunoistochimici, per confermare la diagnosi ed escludere eventuali altre malattie (diagnosi differenziale).