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Covid-19

Prevenzione

Come prevenire Covid-19?

La prevenzione della malattia COVID-19 si basa sulla somministrazione di vaccini specifici, l’adozione di misure igienico-sanitarie e di distanziamento (ma sarebbe meglio dire contenimento) sociale.

Vaccini
I vaccini anti COVID-19 approvati in Italia sono quattro: due a mRNA (Comirnaty di Pfiazer-BioNTech e Spikevax, ex COVID-19 vaccine Moderna) e due a vettore virale (Vaxzevria di Astrazeneca e COVID-19 vaccine Janssen) (per un approfondimento sui singoli vaccini rimandiamo alle monografie dedicate).

I vaccini sono stati prodotti in tempi eccezionalmente brevi, frutto della cooperazione di numerosi gruppi di ricerca in diverse parti del mondo, e immessi sul mercato alla fine di dicembre 2020. I vaccini anti Covid-19 riducono il rischio di contarre forme sintomatiche gravi di COVID-19, riducono i tassi di ricovero ospedaliero e di mortalità. I trial clinici non hanno testato l’efficacia dei vaccini nel ridurre il contagio tra le persone (forme asintomatiche di malattie), pertanto le misure igienico sanitarie raccomandate per ridurre il rischio di contagio sono complementari, non alternative, alla vaccinazione anti COVID-19. Sul campo, i vaccini a mRNA hanno dimostrato una performance migliore sia verso il virus originario sia verso le diverse varianti che via via hanno soppiantato il virus originario. Gli ultimi dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità riportano una riduzione del 78% delle diagnosi di COVID-19 nelle persone che hanno completato il ciclo vaccinale rispetto ai non vaccinati, una riduzione del 94% per l’ospedalizzazione, del 96% per il ricovero in terapia intensiva e del 97% per la mortalità (Istituto Superiore di Sanità - ISS, 2021a).

Nonostante la vaccinazione anti COVID-19 abbia raggiunto, in Italia, ampie fasce di popolazione, rimangono alcune sacche di non vaccinati nella popolazione adulta e nella popolazione pediatrica (nessun vaccino è approvato ancora per la fascia 0-12 anni). La presenza di persone non vaccinate consente al virus di circolare e di evolvere, favorendo l’emergere di mutazioni che possono portare a varianti più contagiose (come ad esempio la vaiante delta) o più letali.

Rimangono sul tappeto alcune domande ancora senza risposta certa, in particolare sulla durata effettiva della protezione offerta dai vaccini - nel momento in cui scriviamo, fine settembre 2021, si parla di un richiamo vaccinale almeno per gli over 80 e il personale sanitario, la cui vaccinazione risale ai primi mesi del 2021- e se e quanto una persona vaccinata possa essere “contagiosa”.

Misure Igienico-sanitarie
Poiché la trasmissione del virus SARS-CoV-2 avviene attraverso le goccioline di saliva o muco emesse da naso e bocca quando si parla, si tossisce o starnutisce, le misure igienico-sanitarie servono a contenere la diffusione di queste goccioline.

Tali misure comprendono l’adozione di comportamenti di igiene individuale, come ad esempio il lavaggio delle mani e l’uso della mascherina per coprire naso e bocca, e di igiene degli ambienti in cui si vive, come ad esempio cambiare frequentemente l’aria dei locali in cui soggiornano più persone, fino alla gestione di un familiare potenzialmente infetto.

Di seguito riportiamo in sintesi le raccomandazioni delle autorità sanitarie.

Misure igienico-sanitarie individuali
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di:

Misure gienico sanitarie degli ambienti domestici o lavorativi

Definizione di “contatto stretto”
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) definisce in merito all’infezione COVID-19 “contatto stretto”:

Le ordinanze ministeriali emesse in Italia per contrastare l'infezione COVID-19 prevedono l'applicazione al contatto stretto di un caso confermato o possibile di infezione, del periodo di quarantena di 10 giorni.

Uso delle mascherine
Per bloccare la dispersione delle goccioline di saliva e ridurre il rischio di contagio è fondamentale l'uso di mascherine di protezione per il viso. La mascherina deve coprire naso, bocca e mento ed essere quanto più aderente possibile alla pelle.

Le mascherine sono classificabili in:

La mascherina chirurgica è un dispositivo medico. Serve soprattutto a proteggere gli altri perché ha una capacità filtrante verso l’esterno elevata (95% per i batteri), ma bassa per chi indossa la mascherina (circa il 20%). La mascherina chirurgica, per essere definita tale, deve essere prodotta secondo una precisa normativa (UNI EN 14683 del 2019). L'uso della mascherina è importante perché le persone con infezioni asintomatiche oppure nella fase presintomatica della malattia possono contagiare gli altri involontariamente. La mascherina chirurgica è mono uso ed ha una durata limitata nel tempo (circa 4 ore).

I dispositivi di protezione individuali (DPI) sono mascherine prodotte secondo specifica normativa (UNI EN 149:2009) e si distinguono in FFP, FFP2 e FFP3. I DPI proteggono chi li indossa perché il loro potere filtrante si esercita verso l’aria in entrata: le FFPI filtrano almeno l’80% delle particelle presenti nell’aria, le FFP2 (corrispondenti alle N95 secondo la classificazione USA) almeno il 94% e le FFP3 almeno il 99%. Le FFP possono essere senza valvola, o con valvola. Quelle con valvola sono più confortevoli perché facilitano l’espirazione, ma consentono il rilascio di particelle virali nell’ambiente nel caso chi indossa la mascherina sià positivo al COVID-19. Le FFP, a seconda delle caratteristiche, possono essere o non essere riutilizzabili.

La mascherina di comunità sono le mascherine “fai da te”. Forniscono una protezione verso le goccioline di saliva più grosse (droplet), ma non verso l’areosol; il grado di protezione dipende dal materiale con cui sono fatte. Secondo le analisi condotte in laboratorio, le mascherine in fibra naturale proteggono di più di quelle in fibra sintetica; più alto è il numero di strati con cui sono realizzate magiiore è l’effetto barriera, che aumenta anche in funzione della trama del tessuto e dell’aderenza della mascherina al viso. Le mascherine di comunità sono riutilizzabili se possono essere lavate a temperature uguali o superiori ai 60°C.

Indossare e togliere correttamente una mascherina è fondamentale per non vanificare la loro funzione di protezione. Di seguito le raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute (Ministero della Salute, 2020a):

Gestione di un famigliare con infezione sospetta o accertata
In caso di infezione sospetta o accertata a COVID-19, l’OMS raccomanda ai familiari/contatti di procedere nel seguente modo (World Health Organization – WHO, 2020b):

Misure di distanziamento sociale
Le misure di distanziamento o contenimento sociale servono a bloccare la circolazione di un patogeno all’interno di una comunità di persone. Possono essere più o meno severe a seconda delle caratteristiche del patogeno e del rischio di contagio. Se necessario possono portare al blocco di tutte le attività considerate non essenziali per il funzionamento di una comunità e al confinamento, salvo casi specifici, delle persone presso il proprio domicilio (lockdown).

Nei primi mesi di pandemia da COVID-19, in assenza di vaccini e farmaci efficaci, con alti tassi di contagio e di mortalità, l’Italia e molti altri paesi sono ricorsi a forme di lockdown estreme:

Inoltre, sebbene non sia stata documentata la trasmissione di SARS-CoV-2 tramite sangue o derivati, il Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità ha attivato misure di prevenzione precauzionali (Centro Nazionale Sangue, 2020):