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Fibrosi cistica

Prevenzione

Come prevenire la Fibrosi cistica?

La fibrosi cistica è una malattia genetica recessiva. Questo significa che se entrambi i genitori sono portatori della malattia, la probabilità di avere un figlio malato è pari al 25%. Lo screening prenatale consente di sapere nella maggior parte dei casi se il feto svilupperà o meno la malattia. Non è possibile prevenire lo sviluppo di fibrosi cistica nel caso il test genetico sia positivo.

La prevenzione, per il malato di fibrosi cistica, si pone come obiettivo il mantenimento di uno stato di salute soddisfacente e nel ridurre o evitare le complicanze associate alla malattia.
Si tratta di agire a 360°: garantire una dieta bilanciata e un corretto apporto di nutrienti e nei bambini una crescita normale, arginare le infezioni batteriche che, ripetute nel tempo, causano danni irreversibili alle vie respiratorie; ridurre le infezioni virali respiratorie, spesso via d’accesso per le infezioni batteriche; ricorrere alle vaccinazioni per le malattie infettive; definire un calendario di controlli per monitorare il paziente e poter intervenire tempestivamente in caso di problematiche che, se trascurate, riducono in modo significativo la qualità di vita.

Da un punto di vista nutrizionale l’impiego di enzimi pancreatici sopperisce alle carenze causate dalla fibrosi cistica (l’85-90% dei pazienti soffre di insufficienza pancreatica) e consente un assorbimento adeguato di sostanze nutritive. Un buono stato di salute rende l’organismo più resistente alle infezioni respiratorie e di conseguenza aiuta a preservare una buona funzionalità resiratoria.

Poiché le infezioni virali possono favorire lo sviluppo di infezioni batteriche, il rischio infettivo dovuto alle prime può essere arginato con il ricorso ai vaccini ad esempio per influenza, morbillo, rosolia, parotite, varicella. Alcuni centri raccomandano anche l’uso di anticorpi antivirus respiratorio sinciziale nel lattante, il vaccino antiepatite, il vaccino per il rotavirus (infezione gastrointestinale frequente nel bambino piccolo). Sul versante delle infezioni batteriche, alcune indicazioni suggeriscono il vaccino antipertosse, l’antiemofilo, l’antipneumococco (eptavalente prima dei 5 anni e 23-valente dopo i 5 anni).