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Gonorrea

Monografia scientifica

La Definizione di Gonorrea - Che cos'è la Gonorrea?

La gonorrea o blenorragia è un’infezione batterica trasmissibile sessualmente. (leggi)

Le Cause della Gonorrea - Quali sono le cause della Gonorrea?

La gonorrea è un’infezione causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, diplococco Gram-negativo appartenente al genere Neisseria, famiglia Nesseriaceae. (leggi)

I Sintomi della Gonorrea - Quali sono i sintomi della Gonorrea?

Le manifestazioni cliniche della gonorrea sono diverse nell’uomo e nella donna: nel primo la sede dell’infezione è l’uretra, nella seconda la cervice. (leggi)

La Diagnosi della Gonorrea - Come si diagnostica la Gonorrea?

La diagnosi di gonorrea si basa su esami di laboratorio condotti su campioni biologici (secrezioni genitali, sangue, liquidi articolari). (leggi)

Farmaci e Terapie per la Gonorrea - Quali farmaci per la Gonorrea?

La gonorrea è un’infezione batterica generalmente curabile con gli antibiotici. (leggi)

La Prevenzione della Gonorrea - Come prevenire la Gonorrea?

Non esiste attualmente un vaccino per la gonorrea, pertanto la profilassi dell’infezione si focalizza sull’adozione di misure, individuali e di salute pubblica, volte a limitare il rischio di contagio e la diffusione della malattia. (leggi)

Le Avvertenze per la Gonorrea - Cosa chiedere al medico e al farmacista sulla Gonorrea?

Se ritieni di avere i sintomi della gonorrea, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la gonorrea, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)

L'Omeopatia e la Fitoterapia per la Gonorrea - Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per la Gonorrea?

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)

La Bibliografia per la Gonorrea - Quali fonti bibliografiche considerare per la Gonorrea?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla gonorrea sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Che cos'è la Gonorrea?

La gonorrea o blenorragia è un’infezione batterica causata da Neisseria gonorrhoeae. Si tratta della seconda infezione batterica sessualmente trasmissibile più diffusa nel mondo, preceduta da clamidia e seguita dalla sifilide.

L’uomo è il solo ospite naturale del batterio N. gonorrhoeae.

L’infezione interessa principalmente gli organi genitali e le vie uretrali, ma può coinvolgere anche gola, vie respiratorie superiori, occhio e retto. Le infezioni gonococciche della faringe e del retto, sia nell’uomo che nella donna, decorrono nella maggior parte dei casi senza sintomi. Se non trattata, la gonorrea può portare a gravi complicanze, fino a sterilità.

La trasmissione dell’infezione gonococcica avviene tramite rapporti sessuali non protetti. La probabilità di infettarsi dopo un rapporto non protetto con un partner infetto è pari al 50% nella donna e al 20% nell’uomo. Il rischio aumenta con il numero di rapporti. Le persone infette asintomatiche rappresentano il serbatoio naturale del batterio.

La trasmissione della gonorrea si può verificare anche tra madre e figlio durante il parto.

La gonorrea può decorrere senza sintomi, condizione che aumenta il rischio di trasmissione inconsapevole dell’infezione (meno del 10% degli uomini e più del 50% delle donne è asintomatico) (Unemo et al., 2016). Nell’uomo la gonorrea si manifesta, quando sintomatica, con disturbi della minzione e secrezioni dal pene, dolore e gonfiore dei testicoli. Nella donna la sintomatologia iniziale è aspecifica: bruciore durante la minzione, perdite vaginali, perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l’altro. Nel caso l’infezione interessi la zona ano-rettale, i sintomi comprendono perdite, prurito, irritazione, sanguinamento o movimenti intestinali dolorosi.

La gonorrea può provocare complicanze anche irreversibili. Nella donna, l’infezione gonococcica può causare la malattia infiammatoria delle pelvi con rischio d‘infertilità (infiammazione delle tube di Fallopio) e di gravidanza extrauterina. Nell’uomo la gonorroea può provocare infiammazione dell’epididimo con conseguente possibile sterilità. Nei bambini l’infezione gonococicca contratta durante il parto dalla madre può causare cecità.

La gonorrea favorisce la trasmissione di altre malattie sessualmente trasmesse tra cui sifilide e HIV (Latini, 2017).

La gonorrea è trattata con terapia antibiotica, ma anche per questo tipo d’infezione il problema della resistenza agli antibiotici rappresenta un fattore di rischio di “incurabilità”. Negli ultimi anni si è assistito infatti ad un aumento allarmante dei casi di resistenza del gonococco al trattamento antibiotico. I dati raccolti dal 2009 al 2014 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Global Gonococcal Antimicrobial Surveillance Programme) segnalano lo sviluppo di ceppi batterici resistenti ai farmaci di prima linea, l’azitromicina (aumento del fenomeno della resistenza) e le cefalosporine di terza generazione ad ampio spettro, cefixime e ceftriaxone. In alcuni paesi le cefalosporine ad ampio spettro rimangono gli unici antibiotici ancora efficaci contro la gonorrea (World Health Organization – WHO, 2017). Negli ultimi anni sono stati individuati inoltre ceppi di “superbatteri” di N. gonorrhoeae resistenti a tutti gli antibiotici disponibili per trattare la malattia. Delle tre infezioni batteriche più diffuse, trasmissibili sessualmente, la gonorrea è quella che ha evidenziato la più alta incidenza di resistenza agli antibiotici.

Non esiste attualmente un vaccino per la gonorrea, ma dati preliminari indicherebbero una sorta di “protezione” conferita dal vaccino per la meningite B verso la gonorrea. La meningite B è causata da una specie batterica, Neisseria meningitidis, strettamente correlata al batterio della gonorrea (l’80-90% delle sequenze proteiche sono identiche). La risposta immunitaria innescata dal vaccino verso N. meningitidis sembrerebbe influenzare anche quella verso N. gonorrhoeae. Nello studio retrospettivo di riferimento i pazienti vaccininati per la meningite B hanno evidenziato una riduzione del rischio di ammalarsi di gonorrea del 31% (Petousis-Harris et al., 2017).

Epidemiologia
In Italia l’infezione gonococcica ha evedenziato una progressiva diminuzione dagli anni settanta fino agli anni novanta. A partire dal 2000 è stato registrato un aumento dei casi di gonorrea continuato fino al 2006; il numero dei casi ha subito poi una nuova riduzione ed è rimasto stabile fino al 2012, ultimo dato disponibile (incidenza pari allo 0,5 per 100mila abitanti) (dal 1996 le infezioni gonococciche devono essere obbligatoriamente notificate) (Epicentro, 2017; Gonorrhoea – Annual Epidemiological Report 2016 [2014 data]). Il numero maggiore di casi ha interessato la fascia di età 15-24 anni, seguita da quella 25-34 anni.

In Europa, nel 2014 i casi di gonorrea segnalati sono stati più di 66mila (20 casi ogni 100mila abitanti), con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Il paese che ha segnato il più alto numero di casi di gonorrea è stato il Regno Unito (58% di tutti i casi di gonorrea) seguito da Irlandia, paesi del Nord Europa, paesi baltici, Malta e Spagna. Il tasso più basso di gonorrea (<5 per 100 mila abitanti) è stato riportato nei paesi dell’Europa centrale e orientale, Cipro, Grecia, Lussembrigo e Portogallo (Gonorrhoea – Annual Epidemiological Report 2016 [2014 data]).

L’aumento dei casi di gonorrea è risultato più marcato nelle popolazione maschile omosessuale che nei maschi eterosessuali, ma questo potrebbe in parte dipendere da un più alto tasso di diagnosi di gonorrea extra genitale fra gli omosessuali. Nel 2014 inoltre, per la prima volta, il numero di casi di gonorrea diagnosticati nella popolazione femminile ha superato quelli della popolazione maschile eterosessuale (Gonorrhoea – Annual Epidemiological Report 2016 [2014 data]).

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS o WHO, acronimo per World Health Organization) stima che ogni anno nel mondo circa 78 milioni di persone contraggano la gonorrea. La zona con il maggior numero di casi è rappresentata dai paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico Occidentale (35,2 milioni), seguita dal Sud-Est asiatico (11,4 milioni) e dall’Africa (11,4 milioni), dall’Europa (4,7 milioni), dal Mediterraneo orientale (4,5 milioni) (World Health Organization – WHO, 2017).