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Infezione da HPV

Monografia scientifica

La Definizione di Infezione da HPV - Che cos'è l'Infezione da HPV?

Il papilloma virus o HPV, dall’inglese Human papilloma virus, è l’agente responsabile del carcinoma della cervice uterina, primo tumore riconosciuto dall’Organizazione Mondiale della Sanità (OMS oppure secondo l’acronimo inglese WHO, World Health Organization) come totalmente riconducibile a un’infezione. (leggi)

Le Cause dell'Infezione da HPV - Quali sono le cause dell'Infezione da HPV?

L’HPV o papilloma virus umano comprende più di 120 genotipi virali differenti. (leggi)

I Sintomi dell'Infezione da HPV - Quali sono i sintomi dell'Infezione da HPV?

L’infezione da HPV o papilloma virus umano può decorrere senza sintomi evidenti oppure indurre la formazione di escrescenze carnose, verruche e condilomi, dipendentemente dal genotipo di virus. (leggi)

La Diagnosi dell'Infezione da HPV - Come si diagnostica l'Infezione da HPV?

La visita medica è sufficiente a porre diagnosi di infezione da HPV per quei ceppi che infettano la cute e causano la formazione di verruche o condilomi. (leggi)

Farmaci e Terapie per l'Infezione da HPV - Quali farmaci per l'Infezione da HPV?

La terapia delle infezioni da HPV, quali verruche e condilomi, può essere farmacologica oppure chirurgica. (leggi)

La Prevenzione dell'Infezione da HPV - Come prevenire l'Infezione da HPV?

La profilassi primaria dell’infezione da HPV o papilloma virus umano è attuabile con la vaccinazione. (leggi)

Le Avvertenze per l'Infezione da HPV - Cosa chiedere al medico e al farmacista sull'Infezione da HPV?

Se ritieni di avere i sintomi dell’infezione da HPV o papilloma virus, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata tale infezione, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)

L'Omeopatia e la Fitoterapia per l'Infezione da HPV - Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per l'Infezione da HPV?

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)

La Bibliografia per l'Infezione da HPV - Quali fonti bibliografiche considerare per l'Infezione da HPV?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata all’infezione da HPV o papilloma virus sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Che cos'è l'Infezione da HPV?

Il papilloma virus o HPV, dall’inglese Human papilloma virus, è l’agente responsabile del carcinoma della cervice uterina, primo tumore riconosciuto dall’Organizazione Mondiale della Sanità (OMS oppure secondo l’acronimo inglese WHO, World Health Organization) come totalmente riconducibile a un’infezione.

Con il termine HPV o papilloma virus in realtà si fa riferimento non ad un singolo virus, ma ad una famiglia di virus che ne contiene più di 120 tipi differenti, un terzo dei quali è causa di patologie del tratto anogenitale, benigne (verruche, condilomi) e maligne (cancro della vagina, della vulva, della cervice, del pene, del glande, dell’ano). L’HPV è causa anche del carcinoma a cellule squamose dell’orofaringe (35,6%), un tumore che interessa la lingua, le tonsille, la faringe e il palato molle (Kreimer et al., 2005). In quest’ultimo caso la trasmissione del virus avviene nella maggior parte dei casi in seguito a sesso orale (contatto tra mucose e genitali).

I papilloma virus umani sono virus a doppio filamento di DNA: ogni virus è contraddistinto da un numero. I virus sono inoltre distinti in a “basso” ed “alto rischio” a seconda della capacità di provocare lesioni precancerose. Al gruppo ad alto rischio appartengono i genotipi 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68, 73 e 82. Di questi, i due virus più “temibili” sono il 16 e il 18, il primo responsabile del 50-60% dei casi di tumore del collo dell’utero, il secondo del 10-20%. Il tempo che intercorre fra l’infezione e lo sviluppo di lesioni precancerose è stato stimato pari, in media, a 5 anni; prima che si sviluppi un carcinoma del collo dell’utero possono trascorre anche 10-20 anni. I virus HPV a basso rischio provocano lesioni della pelle benigne quali verruche e condilomi genitali; i più diffusi di questo gruppo sono i genotipi 6 e 11 (Castellsagué, 2008).

L’infezione da HPV si trasmette essenzialmente per via sessuale. Si tratta di un’infezione molto diffusa, che nella stragrande maggioranza dei casi (80-90%) è transitoria e priva di sintomi. Il sistema immunitario è infatti in grado di eliminare il virus in circa 2 anni dall’infezione (l’80% delle donne che contrae l’infezione da HPV è negativa dopo 18 mesi), ma negli individui in cui l’infezione persiste aumenta il rischio di sviluppare lesioni cutanee che possono progredire poi a tumore conclamato (Castellsangué, 2008). I soggetti sessualmente attivi possono essere infettati più volte dal virus (Gao, Smith, 2016). L’HPV non produce viremia (presenza del virus nel sangue), ma rimane localizzato a livello di cute o mucose e la risposta immunitaria può non essere sufficiente a proteggere da infezioni successive. L’uso del preservativo non elimina completamente il rischio di trasmissione virale, perché è stato osservato che l’infezione è possibile anche in assenza di penetrazione (Epicentro, 2015). L’infezione da HPV può essere anche trasmessa, raramente, in ambienti promiscui (es. piscine) o tramite contatto con superfici infette. E’ possibile anche la trasmissione materno-fetale durante il parto sia per HPV ad alto che a basso rischio oncogeno (Saurat et al., 2006).

Fattori di rischio che favoriscono l’infezione da HPV e la sua persistenza comprendono elevato numero di partner sessuali, giovane età al primo rapporto sessuale, fumo, uso di contraccettivi orali, presenza di altre infezioni a trasmissione sessuale (ad esempio clamidia, herpes), infiammazioni croniche e riduzione delle difese immunitarie (Trottier, Franco, 2006).

L’infezione da HPV è la causa principale del tumore del collo dell’utero. In Italia il tasso di incidenza e di mortalità di questo tumore hanno registrato una diminuzione a partire dagli anni 80 fino ad oggi (stime per l’anno 2015: 3,5 per 100mila donne per il tasso di incidenza standardizzato per età; 1,3 per 100mila donne per il tasso di mortalità standardizzato per età) (Rossi et al., 2013). Nel mondo il tumore del collo dell’utero rappresenta il quarto tumore più frequente nella donna con un tasso di incidenza standardizzato per l’età pari a 14,0 per 100mila donne e un tasso di mortalità standardizzato pari a 6,8 (dati riferiti al 2012) (World Health Organization – WHO, 2012).

In Italia si stima che l’80% delle donne sessualmente attive venga a contatto con l’HPV e che nel 50% dei casi l’infezione sia dovuto a ceppi di virus ad alto rischio oncogeno. In base ai dati di letteratura la prevalenza di HPV oncogeni presenta due picchi, il primo nelle donne con meno di 25 anni, il secondo intorno alla menopausa o dopo. La prevalenza di HPV aumenta nelle donne che evidenziano lesioni del tessuto della cervice uterina, con percentuali che crescono con il progredire della gravità della lesione (la prevalenza di HPV può arrivare al 95% in caso di lesioni classificate di grado elevato). Sempre in Italia, il tipo di HPV più frequente è il 16 (prevalenza nella popolazione sana: 2-10%) seguito dal tipo 18 (prevalenza: 0-6%) (Epicentro, 2015).

Nel mondo la prevalenza dell’HPV nelle donne che non presentano lesioni della cervice uterina è attorno al 10,4%. Questa percentuale scende all’8% nelle regioni dell’Europa e dell’Asia ed aumenta fino al 22% in Africa (de Sanjosé et al., 2007). La positività per HPV può essere transitoria.

L’HPV è responsabile anche della maggior parte dei tumori dell’ano, di circa il 50% dei tumori del pene e di circa il 30% dei tumori testa-collo (carcinoma a cellule squamose orofaringeo: 35,6%; carcinoma a cellule squamose della bocca: 23,5%; carcinoma a cellule squamose della laringe: 24,0%) (Kreimer et al., 2005). Altre malattie causate dal virus comprendono la epidermodisplasia verruciforme di Lewandowsky-Lutz, che evolve a carcinoma a cellule squamose in circa la metà dei pazienti dopo i 30 anni e la malattia di Bowen extragenitale, tumore della pelle che si sviluppa in genere dopo i 40 anni in entrambi i sessi (nel 30% dei casi è stata osservata positività per l’HPV16). Infezioni delle mucose extragenitali causete dall’HPV sono la papillomatosi laringea (infezione che si può verificare negli adulti o nei neonati per trasmissione materno-fetale durante il parto e che può provocare lo sviluppo di tumori); la malattia di Heck o iperplasia epiteliale focale a carico della mucosa orale (patologia spesso asintomatica, con un elevato tasso di remissione spontanea); papillomatosi orale florida (Istituto Superiore di Sanità, 2010).

Nell’uomo, l’infezione da HPV è un fattore di rischio di infertilità (Foresta et al., 2015) . La prevalenza dell’HPV nel liquido seminale è pari a circa il 10% nella popolazione maschile generale, ma arriva al 16% nella popolazione maschile con infertilità senza una causa precisa (infertilità idiopatica) (Laprise et al., 2014). La presenza del papilloma virus nel liquido seminale può ridurre la fertilità maschile anche in caso di fecondazione in vitro. La microiniezione di spermatozoi nell’ovocita (ICSI, Intracytoplasmatic Sperm  Injection), in presenza di HPV nel liquido seminale, è risultata ridurre il successo di fertilizzazione ovocitaria (Garolla et al., 2016).