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Ipertrofia prostatica (IPB)

Sintomi

Quali sono i sintomi dell'Ipertrofia prostatica (IPB)?

I sintomi dell’ipertrofia prostatica possono essere distinti in sintomi irritativi e sintomi ostruttivi.

I sintomi irritativi comprendono:
• disuria
• pollachiuria
• nicturia
• impellenza della minzione
• tenesmo vescicale
• infezione
• dolore durante la minzione
• incontinenza

I sintomi ostruttivi comprendono:
• riduzione del getto urinario
• difficoltà nella fase iniziale della minzione
• stillicidio postminzionale
• svuotamento incompleto della vescica
• ritenzione urinaria

Altri sintomi:
• ematuria

La sintomatologia non compare secondo un ordine definito ed è indipendente o quasi dal grado di ingrossamento della ghiandola prostatica. Alcuni sintomi irritativi, come pollachiuria, disuria, nicturia, sono comuni anche con altre patologie della prostata quali la prostatite, uno stato di infiammazione della ghiandola.

L’ingrossamento della prostata determina una certa instabilità del muscolo detrusore della vescica per cui anche volumi minimi di urina stimolano il muscolo allo svuotamento, ne consegue un aumento della frequenza della minzione (pollachiuria) sia nelle ore diurne sia in quelle notturne (nicturia).

Altro sintomo che accompagna l’ipertrofia prostatica è rappresentato dall’impellenza o urgenza della minzione che consiste nella sensazione di non riuscire a trattenere l’urina nel caso non sia possibile urinare. Appena la vescica è stata svuotata spesso il paziente con IPB senta la necessità di urinare nuovamente (tenesmo vescicale).
Oltre ai sintomi “irritativi“ sussistono sintomi definiti “ostruttivi“ che comprendono difficoltà ad iniziare la minzione, che spesso, una volta iniziata, tende ad interrompersi (esitanza minzionale); riduzione della forza e del calibro del getto associata ad una sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, indipendentemente dal numero di volte che si urina nell’arco della giornata. Questa sensazione porta il paziente ad eseguire manovre di compressione o schiacciamento per mantenere costante il getto ed eliminare quanta più urina possibile (es. manovra di Valsalva, che consiste nell’espirazione forzata tenendo chiusi bocca e naso con conseguente aumento della pressione addominale con fuoriuscita di urina).

L’ematuria, cioè la presenza di sangue nelle urine, è un sintomo che richiede l’esclusione di un eventuale tumore dell’apparato urinario.