La legionella è un’infezione polmonare causata nella maggior parte dei casi (90%) da un bacillo Gram negativo, la Legionella pneumophila. (leggi)
La legionella è un’infezione batterica causata da batteri aerobi appartenenti al genere Legionella. (leggi)
La legionella si manifesta con polmonite, tosse che può diventare produttiva, e febbre molto alta. (leggi)
La visita medica consente di verificare se i sintomi del paziente siano compatibili con una possibile diagnosi di legionella. (leggi)
La terapia della legionella è farmacologica e si basa sull’impiego di antibiotici. (leggi)
La legionella è un’infezione batterica che interessa soprattutto l’apparato respiratorio, trasmessa per inalazione di goccioline d’acqua contaminate. (leggi)
Se ritieni di avere i sintomi della legionella, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la legionella, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)
Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla legionella sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Che cos'è la Legionella?
La legionella è un’infezione polmonare causata nella maggior parte dei casi (90%) da un bacillo Gram negativo, la Legionella pneumophila.
Il nome Legionella si deve all’episodio che ha portato ad identificare (1977) per la prima volta quest’infezione. Nel 1976, durante il raduno annuale dell’American Legion tenutosi a Philadelphia, 182 persone si ammalarono contemporaneamente e di queste il 15%, soprattutto uomini in età avanzata, morirono.
La legionella è trasmessa attraverso l’inalazione di piccolissime goccie d’acqua (1-5 micron) contaminate. La permanenza nell’acqua della L. pneumophila è facilitata dalla presenza di protozoi, nel citoplasma dei quali il microrganismo si moltiplica. L’uomo in genere contrae l’infezione attraverso i sistemi di condizionamento, attrezzature ospedaliere per la respirazione o bagni con idromassaggio contaminati. Non c’è trasmissione interumana.
La legionella presenta due quadri clinici, la malattia del legionario, o legionellosi, e la febbre di Pontiac.
La malattia del legionario ha un’incubazione media di 5-6 giorni (2-10; durante alcuni focolai epidemici il periodo di incubazione è stato anche di 16 giorni) e si manifesta con polmonite con o senza manifestazioni extrapolmonari. L’esordio è improvviso, caratterizzato da febbre alta (39,5-40 °C), tosse, eventualmente catarro che può presentare sangue. In genere l’infezione si sviluppa in persone con sistema immunitario compromesso (ma nei pazienti con AIDS, l’incidenza è bassa) o con età avanzata. Altri sintomi comprendono torpore, sonnolenza, cefalea, diarrea acquosa (50% dei casi) e bradicardia relativa, sintomi neurologici non associati a meningite. Se non trattata, l’infezione tende ad espandersi verso i lobi polmonari adiacenti e contro-laterali (Rugarli, 2015). La morte sopravviene per insufficienza respiratoria e/o shock e insufficienza multi-organo.
La febbre di Pontiac si presenta con un quadro clinico meno grave della malattia del legionario. L’incubazione è più breve, 1-2 giorni, con sintomi simili a quelli dell’influenza: malessere, mialgia, cefalea, febbre, tosse e gola arrossata. In alcuni casi possono comparire anche sintomi gastrointestinali (diarrea, nausea) e neurologici (vertigine, fotofobia).
Fattori di rischio per la legionella sono rappresentati da fumo, broncopneumopatia cronica, diabete, malattie cardiovascolari, immunosoppressione (in particolare da corticosteroidi), ipersideremia. La complicanza principale della polmonite da Legionella è l’insufficienza renale (Rugarli, 2015).
In Europa, la legionella sebbene sia una malattia non comune, con un’incidenza complessiva di 1,4 casi per 100mila abitanti, ha visto un aumento dei casi nel quinquennio 2011-2015. L’Italia è il paese con il maggior numero di casi di legionella (1535 casi confermati nel 2015), seguito da Francia, Spagna e Germania (il 70% dei casi di legionella si sono verificati in questi 4 stati). La mortalità è pari all’8% e la popolazione più colpita è quella maschile over 65 (European Centre for Disease Prevention and Control – ECDC, 2015).
In Italia la legionella è soggetta a obbligo di notifica, ma nonostante questo le autorità competenti ritengono che i casi di malattia siano sottostimati. Le regioni in cui l’incidenza della malattia è più alta sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte (70% dei casi segnalati nel 2015). L’incidenza nazionale di malattia è risultata pari a 25,8 per milione di abitanti (dati 2015), con un gradiente discendente da Nord a Sud (Nord: 38,9 casi milione; Centro: 25,9 casi per milione; Sud: 8,5 casi per milione). La mortalità è risultata pari al 9,5% (44,2% considerando esclusivamente i casi nosocomiali). In tutti i casi diagnosticati in Italia, il patogeno responsabile dell’infezione è risultato il sierogruppo 1 della Legionella pneumophila (Epicentro, 2016a).