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Malaria

Monografia scientifica

La Definizione di Malaria - Che cos'è la Malaria?

La malaria è un’infezione causata da protozoi del genere Plasmodium. (leggi)

Le Cause della Malaria - Quali sono le cause della Malaria?

La malaria è una malattia causata da protozoi del genere Plasmodium. Le specie di plasmodio che infettano l’uomo sono cinque: P. faciparum, P vivax, P. ovale, P, malariae e P. knowlesi. (leggi)

I Sintomi della Malaria - Quali sono i sintomi della Malaria?

I sintomi della malaria compaiono in genere dopo 7-20 giorni dal morso della zanzara infetta. (leggi)

La Diagnosi della Malaria - Come si diagnostica la Malaria?

Gli esami disponibili per diagnosticare la malaria comprendono: esame clinico, emoscopia, test immunocromatografici, test molecolari. (leggi)

Farmaci e Terapie per la Malaria - Quali farmaci per la Malaria?

La terapia antimalarica dovrebbe essere iniziata dopo aver avuto conferma della diagnosi dai test di laboratorio (emoscopia e/o test ematici rapidi). (leggi)

La Prevenzione della Malaria - Come prevenire la Malaria?

La malaria è un’infezione trasmessa all’uomo con la puntura di zanzare infette. (leggi)

Le Avvertenze per la Malaria - Cosa chiedere al medico e al farmacista sulla Malaria?

Se ritieni di avere i sintomi della malaria, o se a qualcuno dei tuoi familiari è stata diagnosticata la malaria, parlane con il tuo medico di fiducia. (leggi)

L'Omeopatia e la Fitoterapia per la Malaria - Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per la Malaria?

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. (leggi)

La Bibliografia per la Malaria - Quali fonti bibliografiche considerare per la Malaria?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla malaria sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Che cos'è la Malaria?

La malaria è un’infezione causata da protozoi del genere Plasmodium. L’infezione è trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare femmina infette di diverse specie del genere Anopheles. La malattia può essere trasmessa accidentalmente per contatto con sangue infetto, ma questa via di trasmissione è molto rara. La comparsa dei sintomi avviene in media dopo 7-20 giorni dalla puntura dell’insetto infetto, ma sono stati osservati casi in cui il tempo di latenza è stato maggiore. Il quadro clinico è simile a quello influenzale: febbre, spesso molto alta, brividi, mal di testa, vomito, diarrea. La malattia si caratterizza per la ciclicità degli episodi febbrili e la comparsa di anemia causata dalla distruzione dei globuli rossi indotta dal plasmodio.

La malaria è una malattia endemica in diverse regioni della fascia tropicale e subtropicale. Nei paesi endemici la malaria è l’infezione trasmessa da vettore più diffusa. L’esposizione continua alla malattia comunque porta a sviluppare, nel tempo, una sorta di immunità adattativa, che non protegge completamente dalla malattia ma rende quest’ultima meno grave. Nei paesi dove la malaria è endemica, infatti, il tasso di mortalità più alto si registra nei bambini nella fascia di età sotto i cinque anni (61% delle morti per malaria nel 2017), quando l’immunità adattativa non si è ancora sviluppata. Altra popolazione a rischio è costituita dalle donne in gravidanza più esposte ad episodi di anemia grave, con compromissione della crescita fetale e maggior rischio di mortalità materna e fetale. In gravidanza, infatti, il parassita della malaria può annidarsi nella placenta e replicarsi nelle sue cellule: nelle donne in gravidanza il rischio di malaria grave è tre volte più alto rispetto alle donne non in gravidanza che contraggono l’infezione nella stessa zona (Centers for Disease Control and Prevention – CDC, 2019). Anche chi viaggia e proviene da zone dove la malaria non è endemica presenta un rischio pià elevato di contrarre la malattia.

La malaria è una malattia mortale. Nel 2017, i casi stimati di malaria nel mondo (89 i paesi coinvolti) sono stati 219 milioni e 435mila le morti (World Health Organization – WHO, 2019). La regione più colpita è quella africana, che ha registrato il 92% dei casi di malaria e il 93% delle morti da malaria. I paesi che hanno fatto registrare quasi la metà dei casi di malaria sono stati: Nigeria (25%), Repubblica Democratica del Congo (11%), Mozambico (5%), India (4%) e Uganda (4%). Delle diverse specie di plasmodio che causano la malaria nell’uomo, il Plasmodium falciparum è responsabile della maggior parte dei casi di malaria (dati: 2017) nella regione africana (99,7%), nella regione del sud-est asiatico (62,8%), del Mediterraneo orientale (69%) e della zona occidentale del Pacifico; il Plasmodium vivax è responsabile invece della maggior parte dei casi di malaria in America (74,1%) (World Health Organization – WHO, 2019).

In Europa occidentale i casi di malaria sono circa qualche migliaio all’anno, con un trend in aumento negli ultimi quindici anni dovuto all’incremento dei viaggi internazionali e al fenomeno migratorio. In Italia (i dati più receni si riferiscono al 2011-2015) i casi di malaria notificati sono stati 3633 di cui solo sette autoctoni, tutti gli altri d’importazione. Il 20% dei casi ha coinvolto cittadini italiani (viaggi di lavoro, turismo, volontariato), mentre il restante 80% cittadini stranieri (di cui l’81% residente in Italia e ammalatosi di ritorno da viaggi nel paese di origine). In Italia, l’82% dei casi segnalati è stato causato da P. falciparum, il 12% da P. vivax, il 4% da P. ovale, il 2% da P. malariae e lo 0,4% dovuto ad infezioni miste (Ministero della Salute, 2016).

Per ridurre il rischio di infezione, la strategia più efficiente è riuscire a controllare il vettore della malattia, ovverso la diffusione delle zanzare infette. Quest’obiettivo è perseguibile in due modi, utilizzando insetticidi spray residuali per gli ambienti domestici (IRS) e zanzariere impregnate da insetticida. A livello globale, la protezione ottenuta con insetticidi spray residuali è scesa dal 5% nel 2010 al 3% nel 2017 ed è dovuta al passaggio da insetticidi piretroidi ad alternative più costose per mitigare la resistenza delle zanzare ai piretroidi (World Health Organization – WHO, 2019). Per chi viaggia in zone dove la malaria è endemica, il rischio di contrarre la malattia è ridotto drasticamente con l’assunzione di farmaci (chemioprofilassi) che riducono la diffusione del plasmodio nei globuli rossi prevenendo in questo modo lo sviluppo dell’infezione (profilassi secondaria). La chemioprofilassi non protegge dalla malaria al 100% per cui è indispensabile adottare sempre misure comportamentali (profilassi primaria) che riducano il rischio di infezione quali l’uso di vestiti adeguati, insetticidi applicabili sulla pelle, insetticidi per ambienti, zanzariere alle finestre e/o sul letto, evitare di soggiornare all’aperto nelle ore serali-notturne, quando il rischio di essere punti dalle zanzare è massimo.