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Psoriasi

Cause

Quali sono le cause della Psoriasi?

Le cause della psoriasi non sono note. Si tratta di una malattia multifattoriale, al cui sviluppo concorrono sia fattori genetici sia ambientali, con coinvolgimento del sistema immunitario.

La maggior parte degli studiosi è concorde nel ritenere che la psoriasi dipenda da un’attivazione anomala del sistema immunitario che determina un’accelerazione del turnover delle cellule epidermiche, in seguito alla quale si assiste ad una iperproliferazione cellulare.

L’epidermide è formata da 5 strati di cellule, chiamate cheratinociti, che mano a mano che si spostano verso lo strato più superficiale (processo di maturazione del cheratinocita) presentano un grado di cheratinizzazione maggiore. Gli strati dell’epidermide comprendono: lo strato basale, il più profondo, lo strato spinoso, lo strato granuloso, lo strato lucido e infine, il più superficiale, lo strato corneo, formato da elementi cellulari morti, privi di nucleo, appiattiti e completamente cheratinizzati. In caso di psoriasi la cellula epidermica (cheratinocita) invece di impiegare i normali 28-30 giorni per arrivare dallo strato basale fino allo strato corneo impiega solo 3-4 giorni, dopodiché non cade (sfaldamento) ma si accumula formando la tipica lesione cutanea della psoriasi. Nei pazienti con psoriasi si osservano variazioni della concentrazione di cheratina, cheratinocita-transglutaminasi, antileucoproteinasi, invollucrina, filagrina e citochine (Peters et al., 2000).

Un ruolo fondamentale nel processo che porta allo sviluppo della psoriasi è svolto dai linfociti T (Th1 e Th17) che scatenano l’iperproliferazione dei cheratinociti e che rilasciano alcuni dei più importanti mediatori dei processi infiammatori: interleuchine (Il), interferone gamma (IFN gamma) e Tumor necrosis factor alfa (TNF alfa). Si assiste inoltre ad una sovrastimolazione (up-regulation) delle proteine di adesione ICAM e VCAM e alla migrazione di leucociti, monociti e neutrofili verso le cellule endoteliali. Gli stessi cheratinociti rilasciano Il, TNF, GF e TGF che concorrono ad aumentare la flogosi (Pavithran, 2001; Nograles et al., 2010).

Le diverse forme di psoriasi possono essere associate a marcatori specifici per il complesso HLA (Human Leucoyte Antigen) o complesso maggiore di istocompatibilità. Questo complesso è formato da diverse molecole in grado di legare gli antigeni e di indurre la risposta immunitaria da parte dei linfociti T. Nell’uomo le molecole che formano il complesso HLA sono codificate da un gruppo di geni localizzati sul braccio corto del cromosoma 6. Ad esempio nelle forme di psoriasi ad esordio precoce, i geni codificanti il complesso HLA sono del tipo Cw6 e DR7, mentre nelle forme di psoriasi lieve con elevata probabilità di derivare da un’infezione streptococcica, i geni codificanti sono del tipo Bw13. Nei pazienti con artrite psoriasica la tipizzazione del complesso HLA ha individuato un’elevata frequenza dell’antigene HLA-B27 (25-60% dei pazienti) (Resnick, Kransdorf, 2006).

Recentemente è stato individuato un peptide, il peptide LL37, che risulta sovra-espresso nei pazienti affetti da psoriasi. Si tratta di un autoantigene, una molecola cioè prodotta dall’organismo ma che viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario e che pertanto induce una risposta immunitaria. La reazione dell’organismo verso il peptide LL37, mediata dal sistema immunitario, provoca quelle che sono le manifestazioni cutanee caratteristiche della psoriasi in particolare la formazione delle placche. Il prelievo cellulare da placche cutanee di pazienti affetti da psoriasi di grado severo ha evidenziato nel 70-75% dei casi una grande quantità di linfociti T che riconosceva il peptide LL37 come antigene. Il numero di linfocoti attivati dal peptide LL37 è risultato aumentare con la gravità della malattia. E’ stato osservato inoltre come il peptide LL37 leghi complessi maggiori di istocompatibilità frequenti nella psoriasi e tramite questo meccanismo sia in grado di promuovere la progressione della malattia inducendo la proliferazione di cellule T psoriasiche. L’identificazione di un autoantigene della malattia potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche volte a bloccare la risposta immunitaria e ad impedire la formazione di placche (Lande et al., 2014).

I fattori ambientali che più comunemente sono riconosciuti essere fattori scatenanti la psoriasi sono:

Lo stress, il fumo di sigaretta, l’indice di massa corporea sono risultati correlati al rischio di psoriasi. In uno studio caso-controllo condotto in pazienti con età media pari a 38 anni e manifestazioni cutanee da non più di 2 anni è emerso un rischio relativo (OR) di sviluppare psoriasi pari a 1,9 per gli ex-fumatori e a 1,7 per i fumatori, rispetto ai non fumatori e tale rischio aumenta notevolmente per le lesioni di tipo pustolare (OR=5,3 per i fumatori). Il rischio relativo di psoriasi è risultato pari a 1,6 per i pazienti con BMI di 26-29 (paziente sovrappeso) e pari a 1,9 per quelli con BMI >/= 30 (paziente obeso) rispetto ai soggetti normopeso (BMI 18,5-25). Anche lo stress e la presenza di un familiare di primo grado con psoriasi sono risultati aumentare il rischio di sviluppare la malattia (Naldi et al., 2005).