Home News About us Comitato scientifico Iscriviti Utenti Etica Contenuti Guida Faq Stage Contatti
Logo Pharmamedix
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Toxoplasmosi

Cause

Quali sono le cause della Toxoplasmosi?

La toxoplasmosi è causata da Toxoplasma gondii, protista, appartenente alla famiglia Sarcocystidae. Si tratta di un parassita intracellulare obbligato, che vive nel gatto e in altri animali soprattutto a sangue caldo (200 specie di mammiferi e 62 specie di uccelli), meno frequentemente in rettili e molluschi, e che occasionalmente può infettare l’uomo (Cong et al., 2017; Kerambrun et al., 2016; Nasiri et al., 2016).

La prima segnalazione del parassita risale al 1908.

Il toxoplasma gondii presenta un ciclo vitale che comprende due fasi, una intestinale e una extra-intestinale. Nelle cellule intestinali il parassita compie la riproduzione sessuata, nelle cellule extra-intestinali, la riproduzione asessuata. Solo nel gatto (ospite definitivo), e nei felidi in generale, il parassita può compiere l’intero ciclo vitale, negli altri animali (ospiti intermedi), incluso l’uomo, avviene solo la fase extra-intestinale del ciclo vitale.

Il toxoplasma gondii assume diverse forme a seconda della fase del suo ciclo vitale. Nell’ambiente esterno il T. gondii è presente sotto forma di oocisti, rilasciata per via fecale dal gatto. Il gatto infetto è in grado di rilasciare ogni giorno con le proprie feci anche 10 milioni di oocisti (Rugarli et al., 2015). Dopo 1-20 giorni, se le condizioni ambientali (temperatura, umidità, ossigenazione) lo permettono, l’oocisti va incontro ad un processo di maturazione che porta alla formazione al suo interno, per riproduzione asessuata (sporulazione), di due sporocisti, ognuna della quali contiene 4 sporozoiti. Nella carne infetta, il T. gondii è presente sotto forma di bradizoite (forma “dormiente” del T. gondii). Lo sporozoite e il bradizoite rappresentano le forme infettanti del T. gondii. Per ingestione di cibo contaminato, o per contatto “mano-bocca” con materiale inquinato da feci di gatto, il parassita arriva nell’intestino dell’ospite.

Nell’ospite intermedio, come ad esempio l’uomo, gli sporozoiti e i bradizoiti penetrano nella cellula intestinale, dove evolvono a tachizoite (detto anche endozoite o trofozoite), la forma metabolicamente attiva del T. gondi, in grado di infettare altre cellule dell’ospite, soprattutto macrofagi, cellule gliali e muscolari. In queste cellule i tachizoiti si moltiplicano velocemente per via asessuata (per endoduogenia, ovvero formazione di due cellule figlie nella cellula madre) portando a rottura la cellula stessa (lisi cellulare) e consentendo, in questo modo, la propagazione dell’infezione nell’ambiente circostante. Il tachizoite può attraversare la placenta ed infettare il feto (trasmissione transplacentare). Lo stadio di tachizoite corrisponde alla fase acuta dell’infezione. Per reazione del sistema immunitario dell’ospite, l’infezione viene arginata (7-10 giorni dopo il contagio) ed entra in una fase cronica, latente, caratterizzata dalla formazione di cisti tissutali dove il T. gondii si moltiplica molto lentamente (bradizoite), sempre per endoduogenia, o cessa del tutto l’attività di riproduzione. Ogni ciste tissutale può contenere diverse migliaia di bradizoiti. La ciste rimane nel tessuto (soprattutto occhio, cervello, muscolo scheletrico, cuore) dell’ospite per tutta la durata della sua vita. L’ingestione di carne cruda o poco cotta contenenti cisti tissutali di bradizoiti dà il via ad un nuovo ciclo di infezione negli animali suscettibili, incluso l’uomo.

Nell’ospite completo, gatto e felidi, il T. gondii a livello intestinale può andare incontro a riproduzione sessuata. Lo sporozoite o il bradizoite penetra nelle cellule della mucosa intestinale (enterocita). Nelle cellule intestinali del digiuno e dell’ileo, il parassita va incontro ad un numero limitato di riproduzioni asessuate che portano alla formazione di trofozoiti giovani (merozoiti) riuniti in schizonti (ogni schizonte contiene 32 merozoiti). Nelle cellule intestinali dell’ileo, il parassita si riproduce per via sessuata originando micro e macrogameti. La fecondazione di un macrogamete da parte di un microgamete porta alla formazione dell’oocisti, poi escreta con le feci.