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Tumore del seno

Omeopatia e Fitoterapia

Quali farmaci e rimedi omeopatici e fitoterapici per il Tumore del seno?

Per un approccio consapevole alla cura della propria salute Pharmamedix raccomanda di rivolgersi al proprio medico di fiducia.

E’ importante considerare come le conoscenze non verificate da studi clinici scientificamente riconosciuti debbano essere sempre valutate con estrema prudenza.

L’OMS e l’Unione Europea distinguono fra la medicina occidentale tradizionale e le rimanenti medicine non convenzionali, ovvero le conoscenze, abilità e pratiche basate su teorie, credenze ed esperienze caratteristiche di differenti culture, utilizzate a scopo preventivo, diagnostico e curativo per il miglioramento o il trattamento di malattie sia fisiche che mentali.

Le medicine non convenzionali tendono ad avere un approccio olistico nei confronti della malattia, tendono cioè a considerare “il malato“ nella sua complessità di individuo, al di là del singolo organo malato. Questa visione consente di intervenire a più livelli e soprattutto tramite “strade“ diverse e complementari, anche apparentemente “distanti“ dalla malattia come pura entità nosologica (classificazione della malattia in base ai segni e sintomi clinici che la contraddistinguono). Questo approccio comprende quindi non solo la cura della malattia primaria, ma anche l’attenzione alle condizioni generali del malato in terapia, con riferimento sia ad aspetti fisici (organici e funzionali) sia aspetti attinenti alla sfera psicologica.

Nell’ambito della terapia del tumore al seno, le medicine complementari possono avere un ruolo di supporto alla terapia farmacologica convenzionale (chemioterapia e target therapy), ad esempio nel limitare e contrastare gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati, che possono influenzare negativamente la qualità della vita del paziente durante il trattamento. Le terapie complementari possono affiancare la terapia farmacologica tradizionale, ma non possono in alcun modo sostituirla.

Omeopatia e Tumore al seno

La medicina omeopatica si basa sull’assunto che “similia similibus curantur“, cioè il simile cura il suo simile. In parole semplici, i rimedi omeopatici sono scelti sulla capacità di provocare effetti sovrapponibili, qualitativamente, ai sintomi che il medico omeopata osserva nell’individuo malato (Masci, 2018).

Secondo l’omeopatia, la malattia viene definita come il tentativo da parte dell’organismo di ripristinare l’equilibrio generale che per qualche causa è andato perso. L’omeopatia quindi stabilisce i rimedi sulla base della valutazione complessiva dei sintomi dell’organismo considerato nel suo insieme (approccio olistico).

Poichè, inoltre, una stessa sostanza può risultare benefica o tossica dipendentemente dalla concentrazione con cui è usata, l’omeopatia ritiene che per scatenare una reazione positiva del malato siano sufficienti dosi infinitesimali del rimedio opportunamente preparare. Non basta infatti, diluire la tintura madre del rimedio omeopatico, ma è necessario, dopo ogni diluizione, agitare la soluzione ottenuta secondo un procedimento definito (dinamizzazione). Senza la dinamizzazione il rimedio omeopatico non ha attività terapeutica.

Nonostante le dosi minime in cui i farmaci omeopatici vengono somministrati, essi possono comunque andare incontro ad interazione con altri farmaci assunti dal paziente, è pertanto fondamentale che a prescriverli sia il medico, dopo un’attenta valutazione complessiva delle condizioni del paziente e delle terapie e delle terapie in atto.

Fitoterapia e Tumore al seno

La fitoterapia è affine alla farmacologia classica, nata anch’essa con lo studio delle piante medicinali e dei composti in esse presenti. Ricordiamo a questo proposito come la stessa organizzazione Mondiale per la Sanità abbia definito delle linee guida per la valutazione di efficacia e sicurezza delle piante medicinali (WHO, 1993).

La fitoterapia, come dice il termine stesso, utilizza le piante a scopo curativo. La pianta può essere utilizzata nel sua totalità o più frequentemente si possono selezionare delle parti (foglie, radici, fusto, frutti) che presentano una maggiore concentrazione dei principi attivi responsabili dell’attività farmacologica quali, ad esempio, olii essenziali, flavonoidi, alcaloidi, zuccheri, etc.

I fitoterapici definiscono la pianta medicinale un “fitocomplesso“, la cui attività terapeutica dipende dalla sinergia fra i suoi singoli componenti. Questo visione rende il tutto, cioè la pianta medicinale o fitocomplesso, terapeuticamente superiore alle singole sostanze in essa identificate.

Anche i rimedi fitoterapici devono essere prescritti dal medico, dopo un’attenta valutazione delle condizioni generali del paziente, delle eventuali terapie in atto e tenendo in considerazione anche la possibilità di eventuali reazioni allergiche o di intolleranza rispetto ad uno o più componenti del fitocomplesso.