L’irbesartan è indicato nel trattamento dell’ipertensione essenziale anche in combinazione a dosi fisse con idroclorotiazide. (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia dell’irbesartan nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)
L’irbesartan è controindicato in caso di ipersensibilità. (leggi)
Nei pazienti con perdita significativa dei liquidi corporei e/o sodio - come ad esempio si può verificare in caso di terapia diuretica intensa, dieta iposodica, vomito, diarrea - la somministrazione iniziale di irbesartan può causare ipotensione sintomatica. (leggi)
Digossina, idrossidi di magnesio e alluminio, nifedipina, simvastatina, tolbutamide e warfarin non provocano interazioni farmacologiche con irbesartan. (leggi)
Gli effetti collaterali più frequenti riportati con irbesartan comprendono mal di testa, vertigini, disturbi gastrointestinali, dolore ai muscoli scheletrici e influenza con un’incidenza che varia dal 2% al 55%. (leggi)
La somministrazione di dosi eccessive di irbesartan è stata associata a comparsa di ipotensione, tachicardia e bradicardia. (leggi)
L’irbesartan è un antagonista del recettore di tipo 1 (AT1) dell’angiotensina II; questa classe di farmaci sono identificati anche come sartani o ARB, secondo l’acronimo inglese Angiotensin Receptor Blockers. (leggi)
L’irbesartan mostra una farmacocinetica lineare e dose-correlata. (leggi)
La formula bruta di irbesartan è C25H28N6O. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata a irbesartan sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Irbesartan è prescrivibile nelle specialità commerciali Abesart, Aprovel, Aproxxamlo, Coabesart, Coaproval, Ifirmacombi, Ifirmasta, Irbediur, Irbesartan, Irbesartan Idroclorotiazide, Irbesartan Idroclorotiazide Pensa, Irbetens, Karvea, Karvezide, Rabesat, Ratipred, Retensir. (leggi)
Irbesartan è un farmaco approvato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e della nefropatia diabetica. Appartiene alla classe dei sartani o antagonisti del recettore dell’angiotensina II (ARB, angiotensin receptor blocker), agisce pertanto sul sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS).
In base alle caratteristiche farmacocinetica (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione), l’irbesartan deve essere somministrato una sola volta al giorno, indipendentemente dal cibo, ad un dosaggio di 150-300 mg/die. Dosi eccessive provocano ipotensione, tachicardia o bradicardia. Nel trattamento dell’ipertensione essenziale, l’irbesartan è disponibile in combinazione a dose fissa con il diuretico idroclorotiazide o con il calcio antagonista amlodipina.
Nei pazienti ipertesi, l’azione ipotensiva dell’irbesartan si manifesta in 1-2 settimane, raggiunge l’effetto massimo entro 4-6 settimane e si mantiene costante nel tempo. L’interruzione improvvisa non provoca effetti rebound: la pressione arteriosa ritorna gradualmente ai valori di pre-trattamento.
Nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2, l’irbesartan è risultato efficace nel ridurre la progressione del danno renale sia in caso di microalbuminuria sia in caso di nefropatia conclamata.
L’irbesartan non ha mostrato benefici clinici nei pazienti con fibrillazione atriale in termini di riduzione del rischio di eventi cardiovascolari (studio ACTIVE-1) né in pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione preservata in termini di mortalità e morbilità cardiovascolare (studio clinico I-PRESERVE).
La somministrazione di irbesartan richiede cautela nei pazienti con eccessiva perdita di liquidi e/o sodio (rischio di ipovolemia), ipertensione renovascolare (rischio di ipovolemia, insufficienza renale), insufficienza renale (rischio di anemia e/o leucopenia), stenosi della valvola aortica (rischio di sintomi anginosi), stenosi della valvola mitralica (rischio di edema polmonare), cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (rischio di aggravamento dei sintomi). L’uso del farmaco inoltre non è raccomandato in caso di aldosteronismo primario (pazienti non responder ai farmaci attiv sul sistema RAA e in associazione ad un ACE-inibitore (doppio blocco RAAS) o litio (rischio di intossicazione da litio). Irbesartan è controindicato in caso di ipersensibilità, in pazienti in terapia con aliskiren e durante il secondo e terzo mese di gravidanza (tossicità fetale e perinatale).