Il tiotropio (sale di bromuro) è indicato in pazienti adulti nella terapia di mantenimento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). (leggi)
Riportiamo di seguito la posologia del tiotropio nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)
Il tiotropio è controindicato in caso di ipersensibilità, inclusa l’ipersensibilità all’atropina e ai suoi derivati (ipratropio, ossitropio). (leggi)
Il tiotropio è un broncodilatatore da utilizzare come terapia di mantenimento non quando si manifesta broncospasmo acuto. Non è un farmaco d’emergenza. (leggi)
Antidepressivi triciclici, fenotiazine, butirrofenoni, antistaminici, amantadine: possono potenziare gli effetti antimuscarinici dei farmaci anticolinergici. (leggi)
Gli effetti collaterali osservati negli studi clinici sono imputabili per la maggior parte dei casi all’attività anticolinergica del tiotropio. (leggi)
Dosi di tiotropio (polvere per inalazione) fino a 36 mcg/die sono risultate prive di effetti collaterali significativi in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). (leggi)
Il tiotropio appartiene alla classe dei broncodilatatori anticolinergici a lunga durata d’azione (LAMA, Long acting muscarinic antaagonists), attivo sui recettori muscarinici. (leggi)
Il tiotropio è somministrato per inalazione come tiotropio bromuro; la frazione di farmaco che raggiunge il circolo sistemico è limitata. (leggi)
La formula bruta di tiotropio (sale di bromuro) è C19H22BrNO4S2. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata a tiotropio sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Tiotropio è prescrivibile nelle specialità commerciali Sirkava, Spiriva, Spiriva Respimat, Spiolto Respimat, Tioklira, Tiotropio. (leggi)
Il tiotropio è un farmaco broncodilatatore utilizzato nel trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO o COPD, acronimo inglese di Chronic Obstructive Pulmonary Disease) e dell’asma. E’ utilizzato in terapia sotto forma di sale di bromuro e viene somministrato per via inalatoria come polvere per inalazione con dispositivo HandiHaler o come soluzione per inalazione con inalatore Respimat. E’ indicato per la terapia in pazienti adulti (negli USA, per la terapia dell’asma è autorizzato anche nei bambini a partire dai 6 anni di età).
La dose di tiotropio varia a seconda della formulazione e del dispositivo che si utilizza. Nel trattamento della BPCO, la dose raccomandata è di 18 mcg una volta al giorno di tiotropio polvere per inalazione (dispositivo Handihaler) oppure di 5 mcg una volta al giorno di tiotropio soluzione per inalazione (inalatore Respimat). Nel trattamento dell’asma, la dose è di 2,5 mcg (soluzione per inalazione con inalatore Respimat).
Il tiotropio è disponibile in commercio anche in combinazione a dose fissa con olodaterolo, beta2 agonista adrenergico a lunga durata d’azione. Questa combinazione è approvata in Italia per il trattamento della BPCO.
Il tiotropio è un antagonista muscarinico dell’acetilcolina. A livello bronchiale induce broncodilatazione. In caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva e asma, favorisce il passaggio dell’aria nei bronchi migliorando gli indici spirometrici FEV1 (volume espiratorio forzato in 1 secondo), FVC (capacità vitale forzata, ovvero il volume totale di aria che si riesce ad espellere durante una espirazione forzata) e PEFR (massima velocità espiratoria di flusso ottenuta durante l’esecuzione di una capacità vitale).
L’azione del tiotropio è prolungata poichè la dissociazione dal recettore muscarinico bronchiale avviene lentamente. Questo consente di somministrare il farmaco una sola volta al giorno. Il tiotropio non è un farmaco d’emergenza: è indicato come terapia di mantenimento, non in caso di un evento acuto di broncocostrizione.
Il tiotropio è un derivato dell’atropina: la sua somministrazione è pertanto controindicata in caso di ipersensibilità all’atropina e ai suoi derivati. Deve essere inoltre somministrato con cautela in tutte quelle condizioni che possono essere peggiorate da un potenziamento dell’attività anticolinrgica muscarinica: glaucoma ad angolo acuto, occlusione intestinale, ipertrofia prostatica, ritenzione urinaria, cardiomiopatia, coronaropatia.
Il tiotropio può indurre secchezza della bocca per riduzione della salivazione. In caso di trattamento prolungato, una ridotta salivazione può favorire la comparsa di carie dentale.
Il produttore del tiotropio bromuro non raccomanda, a scopo precauzionale, l’uso del farmaco durante la gravidanza e l’allattamento. In gravidanza, gli studi preclinici disponibili non hanno evidenziato tossicità riproduttiva. Inoltre, poichè la quantità di farmaco assorbita dall’organismo dopo somministrazione per via inalatoria è bassa, il rischio che il farmaco possa passare dalla madre al figlio durante l’allattamento in quantità sufficiente da provocare tossicità è minimo.
Le interazioni farmaco-farmaco che possono interessare il tiotropio comprendono: antidepressivi triciclici, fenotiazine, butirrofenoni, antistaminici, amantadine (possibile potenziamento degli effetti antimuscarinici del tiotropio); beta-bloccanti (riduzione della bradicardia da beta-bloccante), digossina (possibile aumento della tossicità digitalica), levodopa (riduzione dell’attività). I farmaci anticolinergici inoltre, poichè riducono la motilità intestinale, possono influenzare l’assorbimento dei farmaci somministrati per via orale.
Quando somministrato in combinazione fissa con olodaterolo, è necessario prendere in considerazione anche le controindicazioni, avvertenze e interazioni imputabili a questo secondo farmaco.
Gli effetti collaterali del tiotropio dipendono essenzialmente dalla sua attività anticolinergica muscarinica. Oltre alla secchezza della bocca, che rappresenta l’effetto collaterale più frequente, si possono manifestare (0,1-1% dei pazienti) vertigini, cefalea, alterazioni del gusto, malattia da reflusso gastroesofageo, stipsi, candidosi orofaringea, mal di gola, disturbi della voce, tosse, ritenzione urinaria, aritmia. Più raramente tachicardia, insomnia ostruzione intestinale, gengivite, difficoltà di deglutizione, carie, glaucoma, aumento della pressione interna dell’occhio, broncospasmo, reazioni di ipersensibilità.
Poichè il tiotropio è somministrato per via inalatoria, la quantità di farmaco che viene assorbita nell’organismo è limitata. La quantità che arriva nei polmoni è risultata pari al 20% quando il tiotropio è somministrato come polvere secca, poco più alta, 33%, quando è somministrato come soluzione per inalazione. Lo stato stazionario è raggiunto dopo circa 1 settimana di terapia. Circa il 74% della dose assorbita è eliminato come farmaco tal quale, indicando un grado di metabolizzazione molto basso. Il tiotropio è metabolizzato per via non enzimatica in due composti privi di attività anticolinergica. L’emivita del farmaco è di 27-45 ore (pazienti con BPCO).
E’ stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica al tiotropio solo in pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (clearance della creatinina < 50 ml/min). In questa classe di pazienti il farmaco deve essere somministrato con cautela, valutando I rischi potenziali rispetto ai benefici clinici. Non ci sono dati di letteratura relativi all’uso prolungato del farmaco in pazienti con insufficienza renale grave.