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Vitamina D (Colecalciferolo)

Annister, Dibase e altri


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Vitamina D (Colecalciferolo)?

La vitamina D è indicata per la prevenzione e il trattamento degli stati carenziali, che possono portare a fragilità ossea, rachitismo, ipereccitabilità neuromuscolare o problemi di dentizione. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Vitamina D (Colecalciferolo)?

Riportiamo di seguito la posologia della vitamina D nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Vitamina D (Colecalciferolo)?

La vitamina D è controindicata in caso di ipersensibilità. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Vitamina D (Colecalciferolo)?

Le evidenze scientifiche attualmente non supportano lo screening per la vitamina D esteso alla popolazione generale, ma solo in presenza di fattori di rischio di carenza. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Vitamina D (Colecalciferolo)?

L’assorbimento intestinale della vitamina D è minore in presenza di antiacidi contenenti alluminio. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Vitamina D (Colecalciferolo)?

Studi osservazionali indicano una correlazione tra concentrazione di 25-idrossi-colecalciferolo nel sangue ed eventi avversi (inclusa mortalità) con andamento a “V”. (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Vitamina D (Colecalciferolo)?

L’assunzione di dosi elevate di vitamina D (ipervitaminosi) può portare a ipercalcemia o ipercalciuria e disordini gastrointestinali (nausea, vomito, sete molto intensa, disidratazione). (leggi)

Farmacologia - Come agisce Vitamina D (Colecalciferolo)?

La vitamina D esiste in due forme: la forma D2 e la forma D3. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Vitamina D (Colecalciferolo)?

In seguito all’assunzione orale l’assorbimento della vitamina D lungo il tratto gastro-intestinale è favorita dalla presenza di alimenti grassi. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Vitamina D (Colecalciferolo)?

La formula bruta della vitamina D è C27H44O. (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Vitamina D (Colecalciferolo)?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla vitamina D sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Vitamina D (Colecalciferolo)?

Vitamina D (Colecalciferolo) è prescrivibile nelle specialità commerciali Acido Alendronico Colecalciferolo, Adrovance, Alendronato Colecalciferolo, Alendronato Colecalciferolo Pensa, Alpha D3, Annister, Annova, Atiten, Balavita, Biocalcium D3, Cacit Vit. D3, Cadtre, Calcio Carbonato + Vit. D3, Calcio Carbonato + Vit. D3 Pensa, Calcitriolo, Calcium D3, Cernevit, Colcald, Colecalciferolo, Colecalciferolo ABC, Colecalciferolo Pensa, Calisvit, Dediol, Deril, Dibase, Dibaselab, Dicolev, Didrogyl, Dincrel, Dipront, Diseon, Diserinal, Disteomin, Ditralia, Divod, Envitavit, Eurocal D3, Fedivelle, Fosavance, Geniad, Ibitred, Ideos, Lampard, Medivid, Metocal Vit. D3, Natecal D3, Natemille, Neodidro, Nodigap, Orotre, Ostidil D3, Rayaldee, Riliscal, Rocaltrol, Sefal, Silkis, Tomaino, Tonacal D3, Tredimin, Trevid, Vantavo, Videnka, Vitalipid, Vitenson, Xarenel, Xarexen, Zibenak. (leggi)

 

La vitamina D (colecalciferolo) è impiegata terapeuticamente per la prevenzione e il trattamento della carenza della stessa, che può portare a fragilità ossea, insorgenza di osteoporosi, fratture vertebrali.

La vitamina D, infatti, è un importante regolatore dei livelli di calcio, minerale fondamentale per la struttura ossea. Sintetizzata nella pelle per azione dei raggi solari o introdotta con la dieta, la vitamina D subisce un processo metabolico di attivazione che prevede una prima reazione di idrossilazione nel fegato (25-idrossicolecalciferolo) e una seconda nel rene (1,25-idrossicolecalciferolo). L’1,25-idrossicolecalciferolo è la forma attiva della vitamina D.

La vitamina D può essere somministrata per via orale oppure, in caso di carenza dovuta a malassorbimento, per via intramuscolare. La modalità di somministrazione orale raccomandata è quella giornaliera più fisiologica; in alternativa, se richiesto, la somministrazione orale può avvenire con cadenza settimanale o mensile per migliorare l’aderenza alla terapia. Il dosaggio differisce in relazione all’età del paziente, ma in generale è importante, se il trattamento è prolungato, non superare valori di 25000 UI/die, per non incorrere in una condizione di ipervitaminosi, che comporta ipercalcemia o ipercalciuria, sintomi di nausea, vomito e diarrea, dolori alle ossa, sonnolenza e urinazione frequente. Se è necessario somministrare dosi elevate (bolo), si raccomanda di non superare la dose di 100000 UI perchè dosi maggiori di vitamina D sono associate ad un aumento degli indici di riassorbimento osseo e ad un aumento rebound di fratture e cadute.

Uno degli aspetti più dibattuti in ambito clinico riguarda la supplementazione con vitamina D, quando è appropriata la sua raccomandazione. Le linee guida internazionali non raccomandano lo screening dei livelli di vitamina D nella popolazione generale; la determinazione della concentrazione di 25(OH)D nel sangue andrebbe ricercata solo in presenza di fattori di rischio per carenza o quando necessaria per la gestione clinica del paziente. Manca inoltre un accordo per quanto riguarda i livelli di normalità/intervento/mantenimento della vitamina D nel sangue (25-idrossi-vitamina D o 25(OH)D). Indicativamente nelle persone senza sintomi, una terapia di supporto dovrebbe essere iniziata quando i livelli di 25(OH)D sono inferiori a 10-12 ng/ml; nelle persone sintomatiche, il valore soglia è 20 ng/ml; nelle persone con osteoporosi e nelle donne in gravidanza (terzo trimestre), la supplementazione con vitamina D dovrebbe mantenere valori di 25(OH)D pari a 30 ng/ml.

L’assunzione della vitamina D è controindicata nei pazienti con ipersensibilità, calcemia alterata, calcoli renali o insufficienza renale grave. Può essere associata alla vitamina A o all’acido alendronico, ma si consiglia di evitare l’associazione con acido alendronico nei bambini e nei pazienti con un lento svuotamento esofageo, perché se rimane a lungo nell’esofago l’acido alendronico può indurre delle lesioni. Si consiglia un attento monitoraggio del dosaggio di vitamina D nei pazienti affetti da sarcoidosi e nei pazienti in terapia con anticonvulsivanti, barbiturici, corticosteroidi, farmaci ipolipidemizzanti, antiacidi con alluminio e diuretici tiazidici.
Inoltre si raccomanda un’attenzione particolare quando si assumono contemporaneamente alla vitamina D warfarin, farmaci digitalici o preparati contenenti magnesio.

La vitamina D non è mutagena, né cancerogena, ma se assunta a dosi molto elevate durante i primi mesi di gestazione può risultare teratogena per il feto, pertanto si consiglia l’assunzione solo durante l’ultimo trimestre.

Durante la terapia con vitamina D possono insorgere diversi effetti collaterali, tra cui mal di testa, stanchezza, stato confusionale, rash cutanei e prurito, aumento dei livelli di calcio plasmatici, dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, flatulenza, xerostomia, mancanza di appetito, sete intensa, minzione abbondante.