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Adrenalina

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Tossicità - Qual è la tossicità di Adrenalina?

Sovradosaggio: in caso di sovradosaggio da adrenalina possono verificarsi aritmie cardiache (particolarmente nei pazienti cardiopatici o se in associazione con idrocarburi alogenati), emorragie cerebrali (specie in pazienti ipertesi o aterosclerotici), edema polmonare. Tali effetti si possono manifestare anche in pazienti ipersensibili, affetti da disturbi psiconeurotici, in caso di ipertiroidismo.
Il trattamento del sovradosaggio prevede la somministrazione di un alfa-bloccante (fentolamina e.v. 5-10 mg) seguita da quella di un beta-bloccante (propanololo 2,5-5 mg). Possono essere somministrati in alternativa vasodilatatori ad azione rapida (nitroderivati, nitroprussiato); fenossibenzamina, clorpromazina.
L’uso eccessivo di aerosol è stato associato a morte improvvisa nei pazienti asmatici (Keating et al., 1984).

Gravidanza: sebbene in vivo l’adrenalina sia stata associata ad effetti teratogeni e deficit di sviluppo fetale, alcuni autori non considerano il famaco teratogeno per l’uomo (Nishimura, Tanimura, 1976; Perry, Kambam, 1990). Nelle donne, la somministrazione dell’adrenalina in gravidanza può causare un’intensa vasocostrizione a livello utero-placentare con conseguente anossia fetale e contrazioni tetaniche della muscolatura uterina. Nell'ultimo periodo della gravidanza può inibire il tono e la contrazione uterina. E’ stata riportata una segnalazione per esposizione fetale alla 28esima settimana di gestazione associata a diminuzione dei movimenti fetali, emorragia intracranica alla nascita e morte dopo 4 giorni dalla nascita (Entman, Moise, 1984).
L’adrenalina è inserita in classe C decondo la classificazione della FDA relativa all’uso dei farmaci in gravidanza (alla classe C appartengono i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto e per i quali non sono disponibili studi controllati in donne oppure i farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale) ed è inserita in classe A (classe con il minor rischio per l’uso in gravidanza) secondo le classificazioni ADEC (Australian Drug Evaluation Committee), FASS (Farmavectiska Specialiteter i Sverige), WGZ (classificazione effettuata da un gruppo di lavoro formato da esperti della Fondazione Health Base, Servizio di Informazione sugli Agenti Teratogeni del RINM, e di esperti della Pharma Partners BV) (AIFA, 2005).

DL50: dopo somministrazione i.p.: 4 mg/kg (topo).