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Benzidamina

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Farmacologia - Come agisce Benzidamina?

La benzidamina è un derivato indolico.

La benzidamina è un farmaco antinfiammatorio non steroideo con proprietà antiinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche; nell'impiego topico manifesta anche attività antisettica ed anestetica di superficie.

A differenza dei FANS, la benzidamina a concentrazioni terapeutiche non inibisce le ciclossigenasi ma stabilizza la membrana. Agisce nel tessuto infiammato e stabilizza i piccoli vasi rendendoli più resistenti nei confronti dell'azione nociva di sostanze che si formano nel corso dei processi infiammatori; impedisce inoltre che i globuli bianchi rilascino degli enzimi che favorirebbero il processo infiammatorio.

A concentrazioni particolarmente elevate la benzidamina inibisce selettivamente la sintesi di alcune prostaglandine (PGF2, PGD2 e TXA2) coinvolte nel processo infiammatorio.

La benzidamina riduce la permeabilità capillare, l'edema e la formazione di essudato.

La benzidamina svolge un'attività antiaggregante sulle piastrine e sugli eritrociti; stabilizza le membrane lisosomiali e cellulari (von Muller-Peddinghaus, 1987) riducendo la liberazione degli enzimi lisosomiali e la formazione di radicali liberi.

La benzidamina possiede inoltre proprietà miorilassanti sulla muscolatura striata e spasmolitiche sulla muscolatura liscia, svolgendo così un'attività antidolorifica.

In vitro, la benzidamina inibisce l'adesione dei granulociti alla parete endoteliale (CI50: 3-4. 10-6 mol/L) (von Damerau, 1987) e possiede attività antibatterica e antifungina a concentrazioni inferiori a quella a cui evidenzia attività antinfiammatoria (Fanaki, El-Nakeeb, 1992).

Per la sua attività antinfiammatoria topica, la benzidamina è impiegata come profilassi per la mucosite indotta da radio o chemioterapia. In caso di pazienti trattati con radioterapia per un tumore della testa e del collo, risciacqui con soluzioni contenenti benzidamina hanno permesso di ridurre l'incidenza della mucosite (mucosite di grado >/=3: 43,6% vs 78,6% rispettivamente con benzidamina e placebo) e la sua intensità (mucosite >/= grado 3: 2,6 volte più frequente con placebo rispetto a benzidamina) (Kazemian et al., 2009).

La benzidamina rientra tra le sostanze d'abuso per gli effetti allucinogeni e di alterazione senoriale non specifica riconducibile a una sorta di “viaggio” mentale (Opaleye et al., 2009).