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Betametasone

Bentelan, Gentalyn beta, Diprosone e altri

Farmacologia - Come agisce Betametasone?

Il betametasone è un ormone corticosurrenale sintetico, derivato dall’idrocortisone, rispetto al quale è caratterizzato dalla presenza di un doppio legame in posizione 1-2, di un atomo di fluoro in posizione 9a e di un gruppo metilico in posizione 16b.

Rispetto all’idrocortisone, il betametasone possiede una spiccata attività glucocorticoide e una potente attività antiinfiammatoria.
Molto bassa è, invece, l’attività mineralcorticoide del betametasone (circa 1/10 di quella dell’idrocortisone).

L’attività glucocorticoide dei corticosteroidi consiste nell’aumento della glicogenosintesi e dell’escrezione di azoto; nella ridistribuzione dei lipidi con caratteristico rigonfiamento del viso; nel facilitare la lipolisi.

L’effetto antiinfiammatorio si manifesta con l’inibizione della dilatazione dei capillari, della migrazione dei leucociti e dell’attività fagocitaria.

I corticosteroidi inibiscono la proliferazione capillare, la deposizione di collagene, la crescita di fibroblasti, la cicatrizzazione; sopprimono i linfociti circolanti e i monociti e bloccano le reazioni cellulari di ipersensibilità.

L’effetto mineralcorticoide, invece, determina un aumento del riassorbimento di sodio, dell’escrezione di potassio e idrogenioni, dei fluidi; ipernatriemia, alcalosi, ipokaliemia.

Il meccanismo d’azione del betametasone è tipico dei glucocorticoidi: il farmaco si lega, a livello plasmatico, a una proteina globulare chiamata transcortina grazie alla quale attraversa la membrana cellulare e si lega a una glicoproteina ricettrice situata nella frazione solubile del citoplasma. Il complesso betametasone-glicoproteina possiede un’elevata affinità per il nucleo cellulare e in questa sede modifica l’espressione dei geni orientandola verso la produzione di determinati enzimi in modo da modificare il corso delle reazioni metaboliche. Il betametasone stimola infatti la trascrizione dell’RNA aumentando in tal modo, la sintesi proteica.

Il meccanismo d’azione dell’attività antiinfiammatoria dei corticosteroidi sembra essere legato all’induzione della sintesi di due proteine, la vasocortina e la lipocortina (Toepert, 1988): la vasocortina inibisce la formazione di edemi, la lipocortina inibisce la formazione di acido arachidonico attraverso l’inibizione dell’enzima fosfolipasi A2 che libera l’acido dai fosfolipidi di membrana (Toepert, 1988). Di conseguenza viene inibita la formazione di mediatori dell’infiammazione (prostaglandine, prostacicline, leucotrieni) che derivano dalla cascata dell’acido arachidonico.

Il betametasone viene utilizzato per ridurre l’incidenza e la gravità di patologie respiratorie in neonati prematuri, somministrando il farmaco prima della nascita alle madri che rischiano il parto prematuro (Peterson, 1983).

In caso di psoriasi, la somministrazione di betametasone in associazione a calcipotriolo ha determinato una riduzione del punteggio PASI (psoriasis Area and Severity Index) del 71,3% vs 57,2% con betametasone vs 46,1% con calcipotriolo vs 22,7% con placebo (Kaufman et al., 2002). L’associazione presenta un effetto sinergico dovuto all’inibizione, da parte del calcipotriolo, della proliferazione dei cheratinociti e alla riduzione dell’infiammazione esercitata dal betametasone.