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Candesartan

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Farmacocinetica - Qual รจ il profilo farmacocinetico di Candesartan?

Il candesartan viene somministrato come profarmaco (candesartan cilexetil) che, in seguito a somministrazione orale, viene metabolizzato nella sua forma attiva (candesartan). Poiché l’assorbimento è incompleto, la biodisponibilità è bassa (40%). I valori medi di concentrazione massima raggiunta (Cmax) si verificano a 3-5 ore dalla somministrazione (Tmax). Il cibo influenza la biodisponibilità di candesartan.

Il candesartan si lega per il 99% alle proteine plasmatiche e il volume di distribuzione è basso (0,13 L/kg). Si può osservare una linearità tra aumento delle dosi di candesartan e incremento di concentrazione sierica, nel range terapeutico.

Il candesartan viene eliminato per la maggior parte immodificato nelle urine, solo in piccola parte è metabolizzato nel fegato dal citocromo P450 2C9. Non sono state descritte, infatti, interazioni significative con altri farmaci o col cibo.

La clearance del candesartan è di 0,25 L/h/kg in seguito a somministrazione di una singola dose ma può variare nei singoli pazienti. L’emivita (tempo necessario per ridurre la concentrazione plasmatica del 50%) del candesartan è di circa 9 ore e può aumentare nei pazienti anziani. Non sesso e razza ma la funzionalità renale influisce sul profilo farmacocinetico di candesartan.

In pazienti con funzionalità renale compromessa, le concentrazioni plasmatiche di candesartan aumentano e i valori di alcuni parametri (concentrazione plasmatica massima o Cmax, emivita, area sotto la curva concentrazione-tempo o AUC) raddoppiano del 50% circa. In pazienti con alterazione della funzione renale sottoposti a emodialisi non subiscono variazioni farmacocinetiche significative. Non si osserva accumulo in seguito ad assunzione di dosi ripetute, nemmeno in queste condizioni.

Anche l’età comporta variazione dei parametri farmacocinetici, sia Cmax sia AUC aumentano del 50% negli anziani rispetto ai pazienti giovani.
In pazienti con alterazione della funzionalità epatica di grado da lieve a moderato, non sono state riscontrate differenze significative nei valori dei parametri farmacocinetici rispetto a pazienti sani. Uno studio, tuttavia, ha riportato un incremento del 145% dei valori di AUC e del 73% di quelli di Cmax nel gruppo di pazienti con insufficienza epatica di grado moderato, che necessitano quindi di un aggiustamento del dosaggio iniziale. In caso di lieve alterazione della funzionalità epatica, invece, è stato riscontrato solo un leggero aumento di questi parametri, per cui non è richiesto un abbassamento del dosaggio iniziale. Non esistono, invece, dati riguardo a pazienti con grave alterazione della funzione epatica (De Zeeuw et al., 1997; Gleiter, Morike, 2002; Hubner et al., 1997; Husain et al., 2011; Ripley et al., 2006; See, Stirling, 2000).