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Candesartan

Blopress, Blopresid e altri

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Candesartan?

Il candesartan viene metabolizzato solo in piccola parte dal citocromo P450 a livello epatico, per cui il numero di studi che valutano le interazioni del candesartan con altri farmaci è limitato. Alcune combinazioni, tuttavia, possono alterare la normale funzionalità del candesartan (Barreras, Gurk-Turner, 2003).

Sono stati condotti alcuni studi per indagare le potenziali interazioni della classe di farmaci a cui appartiene il candesartan con alcuni agenti farmacologici quali digossina, farmaci contraccettivi orali, warfarin, nifedipina ma non sono stati rilevati effetti clinicamente significativi (Mozayani, Raymon, 2011).

Aliskiren: secondo lo studio ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) l’aggiunta di aliskiren ad una terapia standard con ACE-inibitori o antagonisti del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 o malattia renale cronica, malattia cardiovascolare o entrambe, può portare ad aumentato rischio di eventi avversi: alcuni effetti (iperpotassemia, ipotensione, disfunzione renale) sono stati riportati con maggior frequenza nel gruppo trattato con aliskiren rispetto al placebo. Si sono anche verificati eventi di morte cardiovascolare e ictus. In queste categorie di pazienti, pertanto, queste associazioni sono controindicate (Agenzia Europea dei Medicinali - EMA, 2012; Mosby, 2015).

ACE-inibitori (enalapril, lisinopril, ramipril, perindopril): il potenziamento del blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) dato dalla combinazione di candesartan con i farmaci ACE-inibitori può aumentare il rischio di insufficienza renale e di iperkaliemia, in particolare in pazienti con funzionalità renale ridotta (ridotto glomerular filtration rate o GFR) (Maddirala et al., 2008).

Diuretici risparmiatori di potassio: i farmaci ACE-inibitori, portando ad una diminuzione della produzione di aldosterone, aumentano la concentrazione di potassio. L’assunzione concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri farmaci che possono aumentare la potassiemia (come l’eparina), pertanto, può incrementare questo effetto e portare a iperkaliemia. Sulla base di queste osservazioni, anche con farmaci antagonisti del recettore dell’angiotensina II, cui appartiene candesartan, si può verificare tale situazione (Mozayani, Raymon, 2011).

Farmaci ad attività antipertensiva: in analogia ad altri antipertensivi (ACE-inibitori), l’effetto antipertensivo di candesartan può essere incrementato da altri farmaci ad attività antipertensiva. In questi casi è necessario monitorare attentamente il dosaggio, perché in caso di associazione aumenta il rischio di ipotensione, in particolare in pazienti con ipovolemia o iponatriemia (Mozayani, Raymon, 2011).

Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): è stato osservato che indometacina, quando somministrata con gli ACE-inibitori, contrasta la loro azione antipertensiva in quanto inibisce la sintesi delle prostaglandine che esercitano attività vasodilatatoria abbassando, quindi, la pressione sanguigna (Mozayani, Raymon, 2011). Un effetto simile può verificarsi anche con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II. E’ stato anche dimostrato che la combinazione tra ACE-inibitori e indometacina provoca la diminuzione dell’escrezione proteica urinaria, con conseguente effetto antiproteinurico (Heeg et al., 1990). Anche l’aggiunta di indometacina a irbesartan (appartenente alla stessa classe terapeutica di candesartan) ha provocato una riduzione di concentrazione di proteine nelle urine e della clearance di albumina (Perico et al., 1998).
Il candesartan esercita un ruolo protettivo contro il danno alla mucosa gastrica indotto da indometacina, per le sue proprietà antiossidanti e immunomodulanti. Un pretrattamento di 10 giorni con candesartan ha ridotto in modo significativo l’incidenza di ulcera indotta da indometacina (Kamel et al., 2012).

Litio: in pazienti ipertesi in terapia con litio, l’aggiunta di un farmaco ACE-inibitore ha causato una diminuzione della clearance di litio del 25%, con aumento delle sue concentrazioni sieriche (36%) e potenziali effetti collaterali. Un effetto simile può verificarsi con gli antagonisti recettori dell’angiotensina II ed è pertanto raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l’uso concomitante (Finley et al., 1996).