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Cefixime

Cefixoral, Supracef e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Cefixime?

Uso prolungato: la somministrazione prolungata di cefixime può provocare fenomeni di resistenza e squilibri nella flora batterica che nel colon può tradursi in un eccessivo sviluppo di clostridi responsabili della colite pseudomembranosa. La colite pseudomembranosa è una lesione di tipo necrotico della mucosa intestinale che, nei casi più gravi, può interessare il tratto compreso fra stomaco e retto. Si presenta con diarrea intensa e prolungata, feci quasi acquose con odore caratteristico, febbre, vomito, tachicardia, ipotensione, disidratazione e shock. In presenza di sintomi riconducibili a colite pseudomembranosa, l’antibiotico deve essere immediatamente sospeso e, se necessario, oltre alle misure di supporto standard per il trattamento della diarrea (idratazione e somministrazione di elettroliti) somministrare vancomicina. Non somministrare farmaci che rallentano la peristalsi intestinale.

Anamnesi allergica: prima di iniziare il trattamento con cefixime, effettuare una accurata anamnesi allergica del paziente per eventuale ipersensibilità a cefalosporine e penicilline. Le due classi antibiotiche hanno evidenziato ipersensibilità crociata; pertanto in pazienti con allergia accertata verso penicilline, le cefalosporine devono essere somministrate con cautela.

Infezioni delle alte vie respiratorie: nelle infezioni delle alte vie respiratorie (faringiti, tonsilliti, sinusiti) il cefixime dovrebbe essere somministrato solo se la terapia con altri antibiotici presenta un elevato rischio di resistenza (Drug Ther. Bull., 1991).

Gonorrea uretrale: spesso la gonorrea, infezione causata dal gonococco Neisseria gonorrhoeae, si associa ad infezioni in sede uretrale sostenute da altri patogeni fra cui la Clamydia trachomatis. In caso di gonorrea uretrale, prima di somministrare cefixime, è importante effettuare la ricerca del o dei patogeni responsabili, perchè il cefixime è attivo verso Neisseria gonorrhoeae ma scarsamente attivo verso Clamydia trachomatis (Megran et al., 1990). Se il test per la Clamydia è positivo, il cefixime deve essere associato a tetracicline o altri antibiotici attivi verso Clamydia.

Gravidanza e allattamento: benchè il cefixime non sia risultato embriofetotossico in vivo, è preferibile, in via cautelativa, non somministrare la cefalosporina durante il primo trimestre di gravidanza. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza il cefixime va somministrato nei casi di effettiva necessità, dopo attenta valutazione del rapporto fra benefici clinici e rischi potenziali per il feto. Poichè non è noto se il cefixime sia escreto nel latte materno e poichè i dati di letteratura relativi all’uso di cefixime durante l’allattamento al seno sono esegui, è preferibile, in caso di necessità, ricorrere ad antibiotici con un profilo di sicurezza più favorevole.


Nota:
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