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Etanercept

Enbrel

Tossicità - Qual è la tossicità di Etanercept?

Sovradosaggio: la somministrazione di dosi di etanercept fino a 62 mg/2 volte a settimana per 3 settimane somministrati per iniezione sottocutanea non è stata associata a tossicità sistemica.

Mutagenicità/cancerogenicità: non sono stati compiuti studi a lungo termine per valutare il potenziale carcinogeno del farmaco e i suoi effetti sulla fertilità. Studi di mutagenesi sono stati condotti in vivo e in vitro, e non è stata osservata attività di questo tipo.

Tossicità riproduttiva: i dati di letteratura relativi all’esposizione ad etanercept in gravidanza sono limitati. L’esposizione ad farmaco in donne con artrite reumatoide durante la gravidanza e l’allattamento non ha comportato effetti tossici per il bambino (Scioscia et al., 2011; Umeda et al., 2010). Sulla base dei dati raccolti dalla FDA fra il 1999 e il 2005 e relativi agli effetti collaterali segnalati per infliximab, etanercept e adalimumab, l’esposizione in gravidanza a questi farmaci ha interessato 22 donne per etanercept e 19 per infliximab (nessuna per adalimumab). Il 59% dei bambini nati dalle donne esposte agli inibitori del TNF-alfa ha evidenziato uno o più difetti riconducibili alla sindrome di VACTERL (sindrome caratterizzata da almeno tre fra i seguenti difetti congeniti: difetti vertebrali, atresia anale, cardiopatia, fistole tracheo-esofagea, anomalie a carico di rene e arti). L’incidenza di anomalie riferibili alla sindrome di VACTERL è risultata maggiore rispetto a quella osservata nella popolazione generale. Questa osservazione ha portato a ipotizzare un possibile ruolo causale degli inibitori del TNF-alfa (Carter et al., 2009).
L’FDA ha inserito l’etanercept (specialità medicinale Enbrel) in classe B per l’uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci per i quali gli studi riproduttivi sugli animali non hanno evidenziato un rischio per il feto e non sono disponibili studi analoghi nell’uomo e i farmaci per i quali gli studi preclinici in vivo hanno mostrato tossicità (oltre a decremento della fertilità), ma tali effetti tossici non sono stati confermati in studi controllati in donne nel primo trimestre di gravidanza e non c’è evidenza di danno nelle fasi avanzate della gravidanza.
Non è noto se l’etanercept sia escreto nel latte materno. In vivo, il farmaco somministrato per via sottocutanea alla madre è stato ritrovato nel siero di cuccioli allattati.
Poiché le immunoglobuline vengono escrete nel latte, è opportuno non assumere etanercept o sospendere l’allattamento.