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Gemfibrozil

Lopid, Genlip e altri

Tossicità - Qual è la tossicità di Gemfibrozil?

Sovradosaggio: in caso di sovradosaggio da gemfibrozil sono stati osservati crampi addominali, alterazione dei test di funzionalità epatica, diarrea, aumento della creatinfosfochinasi (CPK o CK), dolore alle articolazioni e ai muscoli, nausea e vomito. La terapia del sovradosaggio è sintomatica.

Cancerogenesi: la somministrazione di gemfibrozil ha determinato la formazione di noduli benigni nel fegato e di tumori epatici nei ratti a dosi pari a 0,2 e 1,3 volte l’esposizione clinica nell’uomo (valutata con l’area sottesa dalla curva concentrazione-tempo o AUC). La differenza rispetto ai controlli è risultata statisticamente significativa con la dose maggiore, ma non con la dose minore. Il gemfibrozil è stato associato inoltre alla formazione di tumore benigno delle cellule di Leydig, particolari cellule presenti nei testicoli dei vertebrati. Gli effetti del gemfibrozil sul tessuto epatico sono stati osservati anche con altri farmaci della stessa classe specificatamente nei roditori e sono stati messi in relazione con la capacità dei fibrati di indurre la proliferazione dei perossisomi (Lalwani et al., 1983). La rilevanza clinica (nell’uomo) di questi effetti è considerata limitata poiché l’epatotossicità del gemfibrozil è considerata specie-specifica (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2017; Gray, de la Iglesia, 1984).

Tossicità in vivo: la somministrazione di gemfibrozil a dosi pari a 10 volte la dose terapeutica utilizzata nell’uomo è stata associata, nei ratti maschi, a cataratta bilaterale subcapsulare (10% degli animali) e cataratta unilaterale (6,3% degli animali).

Tossicità riproduttiva: in vivo (ratti, conigli), il gemfibrozil non è stato associato a teratogenicità fino a dosi che hanno determinato tossicità materna. L’unico effetto segnalato è stato basso peso della prole. La somministrazione di gemfibrozil alle femmine (ratti) prima dell’accoppiamento non ha influenzato la capacità riproduttiva degli animali; nei maschi potrebbe esserci una riduzione della fertilità, ma i dati sono risultati poco affidabili. Nessun effetto è stato segnalato sulla capacità riproduttiva della prole degli animali maschi trattati con gemfibrozil (Fitzgerald et al., 1987).

DL50: dopo somministrazione orale, 1414 mg/kg (ratto); 2218 mg/kg (topo). La dose letale minima (LDLO, lethal Dose Lowest) nel cane è pari a 2 g/kg; la dose tossica minima (Toxic Dose Lowest) nel ratto è pari a 300 mg/kg (Cayman Chemical Company, 2014).