Ipersensibilità agli aminoglicosidi: non somministrare la gentamicina in caso di ipersensibilità verso altri antibiotici della stessa classe per il rischio di ipersensibilità crociata.
Insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale aggiustare il dosaggio di gentamicina riducendo la dose e/o aumentando l’intervallo di tempo fra due dosi successive. Monitorare la funzionalità uditiva, vestibolare e renale; in caso di oliguria, iperazotemia o diminuzione dell’udito, sospendere il trattamento antibiotico. Nei pazienti in dialisi, la somministrazione della gentamicina deve essere successiva alla sessione di dialisi.
Miastenia grave, botulismo infantile, morbo di parkinson: poichè gli antibiotici aminoglicosidici possono provocare grave debolezza muscolare, è richiesta cautela nella somministrazione della gentamicina in pazienti affetti da miastenia grave, botulismo infantile o morbo di parkinson.
Ototossicità: poichè gli antibiotici aminoglicosidici sono potenzialmente ototossici, la gentamicina non deve essere somministrata a pazienti con disfunzioni uditive (specialmente quando è coinvolto l’ottavo paio di nervi cranici) per evitare un’ulteriore perdita di udito.
Infezioni lievi del tratto urinario: in caso di infezioni non gravi delle vie urinarie, non somministrare gentamicina a causa della sua nefrotossicità.
Infezioni stafilococciche: nel trattamento delle infezione stafilococciche, la gentamicina non deve essere impiegata in monoterapia.
Somministrazione topica: il trattamento prolungato con farmaci somministrati per via topica, inclusa gentamicina, può indurre fenomeni di sensibilizzazione. Nel caso sospendere l’applicazione topica di gentamicina.
Resistenza: la gentamicina può indurre resistenza batterica soprattutto quando somministrata per via topica. In caso di superinfezioni sospendere l’antibiotico e instaurare una terapia farmacologica adeguata.
Bloccanti neuromuscolari, solfato di magnesio, antiemetici, farmaci ototossici (acido etacrinico, bumetamide, furosemide, vancomicina) e farmaci nefrotossici (amfotericina B, cefalosporine, ciclosporina, cisplatino, enfluorano, furosemide, vancomicina): la gentamicina non deve essere somministrata in associazione a questi farmaci.
Metotrexato: evitare la somministrazione di gentamicina con metotrexato. In caso contrario diminuire la dose di metotrexato.
Carbenicillina e ticarcillina: in caso di somministrazione concomitante di gentamicina con carbenicillina e ticarcillina, controllare i livelli plasmatici dell’aminoglicoside perchè le penicilline legano l’aminoglicoside e lo inattivano. Prima di effettuare la misurazione della concentrazione plasmatica di gentamicina, congelare il campione di sangue perchè il fenomeno di inattivazione si verifica a temperatura ambiente.
Digossina: controllare la digossiemia quando la gentamicina viene somministrata in associazione a digossina. L’interazione farmacologica si può verificare anche se i farmaci sono assunti a distanza di tempo.
Indometacina: la somministrazione concomitante di gentamicina e indometacina richiede una diminuzione del dosaggio dell’antibiotico ed un monitoraggio periodico dei suoi livelli plasmatici.
Neonati e pazienti anziani: poichè i neonati (età < 1 mese) e gli anziani (eta > 65 anni) risultano più esposti al rischio di nefrotossicità da aminoglicosidi, la gentamicina deve essere somministrata con cautela. La somministrazione intramuscolare di gentamicina nei neonati è erratica.
Gravidanza: la gentamicina non deve essere somministrata nelle donne in gravidanza perchè l’esposizione materna al farmaco può determinare ototossicità nel feto.
Allattamento: non è raccomandato l’uso della gentamicina durante l’allattamento in quanto potrebbe comportare l’insorgenza di effetti collaterali da aminoglicosidi nel lattante.
Sodio metabisolfito: verificare la presenza fra gli eccipienti di sodio metabisolfito. Questo sale può scatenare reazioni di tipo allergico ed attacchi di broncocostrizione grave in pazienti sensibili e negli asmatici.
Parabeni: i parabeni (metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato), impiegati come conservanti, possono provocare reazioni allergiche, generalmente di tipo ritardato.
Clorocresolo: il clorocresolo, contenuto in alcune formulazioni di gentamicina come eccipiente, può risultare allergenico.Alcol cetostearilico: in seguito all’applicazione di forme farmaceutiche di gentamicina contenenti alcol cetostearilico, si sono verificati dermatiti da contatto.
Incompatibilità: la gentamicina risulta incompatibile con alcune soluzioni per la nutrizione parenterale, con furosemide, bicarbonato di sodio, eparina.
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