Riportiamo di seguito la posologia di infliximab nelle diverse indicazioni terapeutiche.
Indipendentemente dalla patologia per la quale è prescritto infliximab, il paziente deve essere monitorato per 1-2 ore dopo l’infusione del farmaco per il rischio di comparsa di reazioni avverse (reazioni all’infusione). Il rischio è maggiore nei pazienti che hanno già manifestato reazioni all’infusione. L’incidenza delle reazioni all’infusione può essere ridotto con un pre-trattamento con antistaminici, idrocortisone e/o paracetamolo e/o adottando una minor velocità di infusione di infliximab.
Morbo di Crohn in fase attiva
Endovena.
Adulti: 5 mg/kg di infliximab in infusione endovena della durata di due ore. Se il paziente risponde al trattamento entro 2 settimane, risomministrare la stessa dose di infliximab (5 mg/kg) alla 2a e alla 6a settimana dalla prima dose, quindi ogni 8 settimane; oppure, in alternativa, risomministrare infliximab (5 mg/kg) solo se i segni e/o sintomi della malattia persistono, comunque non oltre 16 settimane dall’ultima infusione.
Nei trial clinici le reazioni di ipersensibilità ritardata hanno avuto un’incidenza compresa fra >/=1/1000 e < 1/100 (reazioni definite “non comuni”) e si sono verificate in caso di intervalli di tempo senza somministrazione del farmaco inferiori a 12 mesi.
Non sono disponibili dati di letteratura relativi a risomministrazioni di infliximab dopo un periodo di tempo >/= 16 settimane dall’ultima infusione.
Se i pazienti non rispondono alla prima dose di infliximab entro 2 settimane, non risomministrare il farmaco (non sono disponibili dati di letteratura).
Bambini (6-17 anni): 5 mg/kg di infliximab in infusione endovena della durata di 2 ore, seguiti da infusioni successive di 5 mg/kg dopo 2 e 6 settimane dalla prima infusione e, successivamente, ogni 8 settimane. L’intervallo fra le dosi non è vincolante, può essere accorciato o prolungato a seconda della risposta del paziente. Non sono disponibili dati di letteratura relativi a risomministrazioni di infliximab dopo un periodo di tempo >/= 11 settimane dall’ultima infusione.
Morbo di Crohn fistolizzante in fase attiva
Endovena.
Adulti: dose di 5 mg/kg di infliximab in infusione endovena della durata di due ore seguita da altre 2 somministrazioni dopo 2 e 6 settimane. Se dopo queste 3 dosi il paziente non risponde, sospendere il trattamento con infliximab. Se invece il paziente risponde, continuare la cura con l’anticorpo somministrando la dose raccomandata (5 mg/kg) ogni 8 settimane oppure somministrare il farmaco (5 mg/kg ogni 8 settimane) solo in presenza di persistenza della sintomatologia.
La risomministrazione di infliximab deve avvenire entro 16 settimane dall’ultima infusione; non sono disponibili dati di letteratura relativi a risomministrazioni di infliximab dopo un periodo di tempo >/= 16 settimane dall’ultima infusione.
Nei trial clinici le reazioni di ipersensibilità ritardata hanno avuto un’incidenza compresa fra >/=1/1000 e < 1/100 (reazioni definite “non comuni”) e si sono verificate in caso di intervalli di tempo senza somministrazione del farmaco inferiori a 12 mesi.
Psoriasi
Endovena.
Adulti: dose iniziale di 5 mg/kg di infliximab in infusione endovena di 2 ore seguita da una seconda dose alla 2a settimana e da una terza dose alla 6a settimana, quindi proseguire con infusioni sempre di 5 mg/kg ogni 8 settimane. Se dopo 4 dosi (14 settimane) non si osserva risposta terapeutica, sospendere il trattamento con infliximab.
La risomministrazione di una dose di infliximab dopo 20 settimane di sospensione del farmaco è stata associata ad un’incidenza maggiore di reazioni all’infusione (grado lieve-moderato) e ad una minore efficacia rispetto al trattamento di induzione.
Artrite psoriasica
Endovena.
Adulti: dose di infliximab di 5 mg/kg in infusione endovena di 2 ore seguita da successive infusioni alla 2a e alla 6a settimana, quindi ogni 8 settimane.
Artrite reumatoide
Endovena.
Adulti: (pazienti naive, mai trattati) 3 mg/kg di infliximab in infusione endovena della durata di 2 ore; ripetere la somministrazione dopo 2 e 6 settimane dalla dose iniziale e, successivamente, ogni 8 settimane. L’infliximab deve essere associato a metotrexato. Se il paziente non ha evidenziato reazioni all’infusione durante le prime tre somministrazioni, dalla quarta dose valutare la possibilità di dimezzare la durata dell’infusione (1 ora anziché 2 ore). Non sono state studiate infusioni > 6 mg/kg di durata inferiore alle 2 ore.
Se dopo 12 settimane (periodo di tempo in cui il paziente risponde al trattamento) non si ha risposta terapeutica oppure si ha ricaduta dopo risposta terapeutica, è possibile incrementare il dosaggio di infliximab di 1,5 mg/kg fino ad un massimo di 7,5 mg/kg ogni 8 settimane. E’ possibile, in alternativa, mantenere la dose di 3 mg/kg, riducendo l’intervallo tra le dosi a 4 settimane.
La risomministrazione del farmaco deve avvenire entro 16 settimane dall’ultima infusione.
Nei trial clinici le reazioni di ipersensibilità ritardata hanno avuto un’incidenza compresa fra >/= 1/1000 e < 1/100 (reazioni definite “non comuni”) e si sono verificate in caso di intervalli di tempo senza somministrazione del farmaco inferiori a 12 mesi.
Non sono disponibili dati di letteratura relativi a risomministrazioni di infliximab dopo un intervallo di tempo >/= 16 settimane dall’ultima infusione.
L’assenza di risposta terapeutica dopo le prime 12 settimane di terapia oppure dopo aver modificato lo schema posologico richiede un’attenta valutazione per l’ulteriore proseguimento della terapia con infliximab.
Colite ulcerosa
Endovena.
Adulti, bambini (6-17 anni): 5 mg/kg di infliximab in infusione di 2 ore seguiti da infusioni successive alla 2a e 6a settimana, quindi ogni 8 settimane. Nella maggior parte dei pazienti, la risposta terapeutica si manifesta entro 14 settimane dall’inizio della cura.
Spondilite anchilosante
Endovena.
Adulti: 5 mg/kg di infliximab in infusione di 2 ore seguiti da ulteriori infusioni alla 2a e alla 6a settimana, quindi ogni 6-8 settimane. Se dopo 2 dosi non si osserva risposta terapeutica, sospendere il trattamento con infliximab.