Carbamazepina: riduce i livelli plasmatici della lamotrigina per induzione farmacometabolica della reazione di glucuronidazione della lamotrigina. A sua volta, la lamotrigina sembra aumentare l’esposizione sistemica di un metabolita attivo della carbamazepina, il derivato 10,11- epossidico (Brodie et al., 1992). Gli effetti centrali, quali nausea, atassia, nistagmo, diplopia e capogiri, che si osservano quando la lamotrigina è associata a dosi elevate di carbamazepina (concentrazione plasmatica di carbamazepina > 8 mg/L), non sono associate a variazioni della concentrazione di carbamazepina e l’incremento dei livelli sierici del metabolita epossidico risulta comunque non rilevante (+10%). E’ probabile quindi che l’interazione riscontrata fra lamotrigina e carbamazepina sia di natura prevalentemente farmacodinamica (Warner et al., 1992; Besag et al., 1994; Besag et al., 1998).
Contraccettivi orali: la co-assunzione di contraccettivi orali e di lamotrigina può determinare una riduzione della concentrazione plasmatica del farmaco antiepilettico fino al 50%. Da studi clinici è emerso inoltre che la concentrazione plasmatica di lamotrigina aumenta in modo significativo durante la settimana di sospensione del contraccettivo orale (p= 0,02) (Contin et al., 2006; Sabers et al., 2003). La co-somministrazione di lamotrigina in volontari sani in terapia con contraccettivi orali contenenti etinilestradiolo (30 mcg) più levonorgestrel (150 mcg) è stata associata a una riduzione significativa dell’AUC (-52%) e del picco plasmatico (-39%) dell’antiepilettico, parametri che tendono a normalizzarsi durante la settimana di sospensione del contraccettivo. E’ noto che i contraccettivi orali aumentano il metabolismo dei farmaci glucuronati, per attivazione dell’enzima che catalizza la glucuronazione (glucuroniltransferasi). Poiché la coniugazione con l’acido glucuronico è la via metabolica più importante per la lamotrigina, è probabile che sia coinvolta nell’interazione dell’antiepilettico con i contraccettivi orali. Potrebbe inoltre essere necessario aumentare la dose di mantenimento della lamotrigina fino a raddoppiarla se le pazienti sono trattate con carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, rifampicina, primidone (induttori della reazione di glucuronidazione). Si consiglia pertanto di monitorare la concentrazione plasmatica di lamotrigina sia durante la terapia, che nel caso di inizio o sospensione del trattamento con contraccettivi ormonali.
Gli effetti della lamotrigina sulla farmacocinetica del levonorgestrel sono risultati modesti (riduzione dell’AUC: 19%; del picco plasmatico: 12%) e minimi quelli sull’etinilestradiolo. Durante il periodo di co-somministrazione della lamotrigina con il contraccettivo orale sono aumentati i livelli sierici di FSH e di LH e, in misura minore, quelli di estradiolo, in assenza comunque di ovulazione. Sono state comunque riportate segnalazioni di convulsioni, gravidanze inattese e disturbi mestruali (metrorragia) (Neurology, 2003; Epilepsy Res., 2001; Sidhu et al., 2006). In caso di sanguinamento intermestruale, alcuni autori raccomandano di aumentare la dose di etinilestradiolo. L’interazione fra lamotrigina e contraccettivi orali non sembrerebbe dipendere dal tipo di ormone coinvolto.
Farmaci induttori della reazione di glucuronidazione della lamotrigina (fenitoina, fenobarbitale, primidone): riducono i livelli plasmatici per induzione farmacometabolica degli enzimi (reazione di coniugazione) e l’emivita della lamotrigina (da 30 a 15 ore). Rischio di concentrazioni ematiche subottimali con perdita di efficacia del farmaco.
Farmaci metabolizzati dal citocromo P450: la lamotrigina può influenzare i sistemi ossidativi del citocromo (Johannessen Landmark, Patsalos, 2010).
Lopinavir/ritonavir: è necessario aumentare la dose di lamotrigina, a causa dell’induzione della reazione di glucuronidazione della lamotrigina indotta da lopinavir e ritonavir. Non sono noti invece effetti della lamotrigina sulla farmacocinetica di lopinavir e ritonavir (van der Lee et al., 2006).
MAO inibitori, antidepressivi triciclici, SSRI: in associazione a lamotrigina potrebbe verificarsi antagonismo dell’effetto anticonvulsivante (riduzione della soglia convulsiva).
Paracetamolo: l’assunzione di paracetamolo determina una diminuzione del tempo di emivita della lamotrigina e un aumento della clearance della lamotrigina (Depot et al., 1990).
Rifampicina: a causa dell’induzione della reazione metabolica di glucuronidazione esercitata dalla rifampicina, si registra un aumento della lamotrigina escreta come glucuronide (Ebert et al., 2000).
Sertralina: la co-somministrazione di lamotrigina e sertralina determina un aumento della concentrazione plasmatica di lamotrigina, con conseguente comparsa di effetti collaterali. Tale fenomeno si verifica a causa dell’inibizione esercitata dalla sertralina sul metabolismo della lamotrigina (Kaufman, Gerner, 1998).
Sodio valproato: inibisce il metabolismo della lamotrigina (incremento dell’emivita da 30 a 60 ore). I due farmaci hanno mostrato sinergia sia nell’attività terapeutica sia nella tossicità (Brodie et al., 1992).