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Lansoprazolo

Lansox, Limpidex, Ermes e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Lansoprazolo?

Neoplasie: prima di somministrare lansoprazolo escludere l’eventualità che la sintomatologia gastrica sia riconducibile ad eventuali neoplasie. La terapia deve essere effettuata alla minima dose efficace.

Pazienti con insufficienza epatica: poiché il lansoprazolo subisce esteso metabolismo epatico, una ridotta funzionalità dell’organo potrebbe modificare il profilo farmacocinetico della molecola. Nei pazienti con insufficienza epatica di grado moderato-severo, la dose di lansoprazolo deve essere dimezzata.

Pazienti con insufficienza renale: non è richiesto un aggiustamento del dosaggio in caso di pazienti con ridotta funzionalità renale.

Pazienti pediatrici: i dati di letteratura relativi all’impiego del lansoprazolo nei pazienti pediatrici sono limitati. Sebbene l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) non raccomandi l’uso del farmaco nei pazienti pediatrici, la Germania ne autorizza la somministrazione nei pazienti con età superiore ai 12 anni. Diversamente, negli USA l’Agenzia per i medicinali (Food and Drug Administration, FDA) ha approvato l’impiego del lansoprazolo nei pazienti con età superiore ad 1 anno per il trattamento orale a breve termine della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica e dell’esofagite erosiva. Nei bambini con meno di un anno, il lansoprazolo non è raccomandato per il rischio di ispessimento delle valvole cardiache (Food and Drug Administration – FDA, 2022).

Farmaci il cui assorbimento dipende dal pH gastrico: poiché lansoprazolo inibisce la secrezione acida gastrica potrebbe ridurre la biodisponibilità dei farmaci il cui assorbimento è pH-dipendente.

Clopidogrel: la somministrazione di lansoprazolo richiede cautela in pazienti in terapia antiaggregante con clopidogrel poiché gli inibitori di pompa protonica, incluso lansoprazolo, possono ridurre gli effetti terapeutici del clopidogrel quando somministrati in associazione.

Vitamina B12: gli inibitori di pompa protonica possono interferire con l’assorbimento della vitamina B12 per inibizione della secrezione acida. L’interazione è stata osservata soprattutto in caso di trattamenti prolungati, superiori ai tre anni. Nei pazienti a rischio di bassi livelli di vitamina B12 monitorare eventuali sintomi di deficit.

Trattamento a lungo termine con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): la somministrazione di lansoprazolo per la profilassi di ulcere gastroduodenali da FANS è raccomandata per pazienti con rischio elevato. Rientrano in questa categoria i pazienti che devono assumere FANS alle dosi massime, pazienti con precedente sanguinamento gastrointestinale oppure ulcera o perforazone gastrointestinale, pazienti in età avanzata, pazienti che assumono farmaci che aumentano il rischio di eventi avversi gastrointestinali.

Ipomagnesiemia: la somministrazione prolungata (almeno 3 mesi) di inibitori di pompa protonica, incluso lansoprazolo, possono causare grave ipomagnesiemia. Una concentrazione insufficiente di magnesio nel sangue si può manifestare con tetano, aritmia ventricolare, vertigini, delirio, convulsioni. L’ipomagnesiemia inoltre può provocare bassi livelli nel sangue di potassio e/o calcio. In caso di ipomagnesiemia sospendere l’inibitore di pompa e assumere magnesio per ripristinare una sua corretta concentrazione.

Infezioni batteriche gastrointestinali: gli inibitori di pompa protonica, incluso il lansoprazolo, possono favorire la proliferazione di batteri intestinali, con un aumento del rischio potenziale di infezioni batteriche causate da Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile. In caso di diarrea severa e persistente (sintomo di infezione del colon), sospendere la somministrazione di lansoprazolo.

Polipi ghiandolari fundici: l’uso prolungato (oltre l’anno) degli inibitori di pompa protonica può aumentare il rischio di comparsa di piccoli polipi nel corpo e fondo gastrico. Nella maggior parte dei casi, lo sviluppo di questi polipi non ha determinato sintomatologia e la loro presenza è stata rilevata incidentalmente con l’endoscopia.

Fratture ossee: studi osservazionali hanno evidenziato un aumento del rischio di frattura ossea (10-40%) nei pazienti che assumono inibitori di pompa a lungo termine (oltre 1 anno) e a dosaggio elevato. Il rischio di frattura può interessare il polso, la colonna vertebrale e l’anca.

Lupus eritematoso cutaneo subacuto: evento avverso osservato raramente in pazienti in terapia con inibitori di pompa protonica. In caso di sintomi riconducibili a lupus eritemato cutaneo subacuto (lesioni in zone della pelle esposte ai raggi solari associate a dolore articolare) può essere indicato sospendere il lansoprazolo. La comparsa di lupus eritematoso cutaneo subacuto in seguito all’assunzione di un inibitore di pompa aumenta il rischio anche per gli altri farmaci della stessa classe terapeutica.

Cromogranina A: gli inibitori di pompa possono aumentare la concentrazione di cromogranina A nel sangue. Poiché questa proteina è utilizzata come marker diagnostico per tumori neuroendocrini, gli inibitori di pompa possono falsare l’esame diagnostico relativo. Di conseguenza, i pazienti devono sospendere il lansoprazolo 5 giorni prima di sottoporsi al test per misurare la concentrazione nel sangue di cromogranina A.

Test di stimolazione della secretina: interrompere la somministrazione di lansoprazolo 4 settimane prima di eseguire il test. Il lanoprazolo infatti aumenta i livelli di gastrina e può falsare (falso positivo) la risposta al test. La gastrina, in condizioni fisiologiche, è prodotta prevalentemente dallo stomaco e non risponde al test di stimolazione della secretina. In presenza di gastrinoma, tumore secernente gastrina che si localizza a livello pancreatico o nel duodeno, l’iniezione endovenosa di secretina (test di stimolazione della secretina) determina un aumento dei livelli di gastrina.

Ricerca del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) nelle urine: gli inibitori di pompa possono falsare (falso positivo) il test per rilevare il THC nelle urine. Nelle persone in terapia con PPI la ricerca di THC richiede un test alternativo.

Allattamento: non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno. Per precauzione non è raccomandato l’allattamento al seno durante la terapia con lansoprazolo (LactMed, 2022).

Gravidanza: il lansoprazolo non è raccomandato in gravidanza (profilo di sicurezza non definito).

Ipersensibilità: in caso di comparsa di rash cutanei e prurito, interrompere immediatamente la somministrazione del lansoprazolo. L’ipersensibilità agli inibitori di pompa si è manifestata raramente con la comparsa di nefrite tubulointestiziale acuta.

Lattosio: la presenza di lattosio fra gli eccipienti delle forme farmaceutiche contenenti lansoprazolo rappresenta una controindicazione per i pazienti con intolleranza su base ereditaria al galattosio, con deficit della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.

Aspartame: la presenza di aspartame come eccipiente costituisce una controindicazione per i pazienti affetti da fenilchetonuria (difetto metabolico erditario dovuto alla mancanza dell’enzima necessario per il metabolismo del’aminoacido essenziale fenilalanina).


Nota:
Innova et Bella, nell'ambito delle proprie attivita pro bono, ha condiviso con Wikipedia, l'enciclopedia libera, un accordo di licenza gratuita relativa ai contenuti della sezione "Avvertenze" di Pharmamedix.

In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Lansoprazolo".