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Lidocaina

Vagisil, Emla, Luan e altri

Tossicità - Qual è la tossicità di Lidocaina?

Sovradosaggio: i sintomi di sovradosaggio da lidocaina sono caratterizzati da tremori, convulsioni, difficoltà di accomodazione, tinnito, depressione, insufficienza respiratoria e disturbi cardiovascolari (ipotensione, bradicardia, aritmie ipocinetiche). Si può sviluppare rapidamente tossicità centrale in pazienti affetti da insufficienza cardiaca o epatopatia trattati con dosi piene di anestetico a causa di un aumento considerevole dei livelli plasmatici di lidocaina. Manifestazioni di tossicità centrale e cardiovascolare risultano rare a concentrazioni ematiche di lidocaina comprese tra i 4-6 mcg/ml; frequenti per concentrazioni ematiche superiori a 9 mcg/ml. Può risultare tossico il metabolita attivo della lidocaina, il derivato monoetilglicinexilidide (MEGX), in seguito ad accumulo durante infusione endovena prolungata in pazienti con insufficienza epatica (Haikin et al., 1975).
Il rischio di sovradosaggio è possibile anche con l’impiego dei cerotti a base di lidocaina quando non vengano rispettate le indicazioni relative alla quantità di superficie che può essere coperta e/o il tempo di permanenza del cerotto sulla cute. Maggiore è l’area su cui viene applicata la lidocaina e/o il tempo di contatto, maggiore è l’assorbimento sistemico dell’anestetico locale. La concentrazione ematica di lidocaina dopo applicazione del cerotto alle dosi corrette è di 0,13 mcg/ml, ma in alcuni pazienti sono state riscontrate concentrazioni superiori, pari a 0,25 mcg/ml (gli effetti tossici compaiono in genere quando la concentrazione di lidocaina supera il valore di 5 mcg/ml).
In caso di sovradosaggio monitorare i parametri di funzionalità cardiovascolare e respiratoria. Mantenere pervie le vie aeree per consentire una respirazione regolare; stabilizzare il quadro emodinamico del paziente, se necessario somministrare liquidi e/o un vasocostrittore per antagonizzare l’ipotensione. Somministrare benzodiazepine (diazepam, 10-20 mg per endovena) oppure barbiturici a breve durata d’azione (tiopentale) se lo stato convulsivo del paziente tende a permanere. Ricorrere a carbonato di sodio per endovena per contrastare un eventuale quadro di acidosi sistemica. La depressione cardiovascolare associata a convulsioni, se non trattata, induce ipossia, acidosi, bradicardia, alterazione del ritmo cardiaco fino ad arresto del cuore. La lidocaina non viene rimossa in quantità significativa con la dialisi, che pertanto non rappresenta un’indicazione in caso di sovradosaggio.

Mutagenicità: la lidocaina non è risultata mutagena.

Tossicità riproduttiva: la lidocaina non è associata a tossicità fetale in vivo. La lidocaina è inserita nell’elenco dei farmaci considerati di scelta (classe A) da almeno una delle seguenti organizzazioni: ADEC (Australian Drug Evaluation Committee), FASS (Farmavectiska Specialiteter i Sverige), WGR (Fondazione Health Base, Servizio di Informazione sugli Agenti Teratogeni del RIVM, Pharma Partners BV) (Farmaci e Gravidanza, 2005). La FDA inserisce la lidocaina in classe B. La classe B comprende i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali non hanno mostrato un rischio per il feto e per i quali non esistono studi controllati sull'uomo oppure i farmaci i cui studi sugli animali hanno mostrato un effetto dannoso (oltre a un decremento della fertilità) che non è stato confermato con studi controllati in donne nel I trimestre (e non c'è evidenza di danno nelle fasi avanzate della gravidanza). Gli anestetici locali attraversano rapidamente la barriera placentare e quando somministrati ad alte dosi (blocco paracervicale o anestesia epidurale) possono provocare depressione respiratoria, ipotonia e bradicardia nel neonato. Quest’ultima può interessare fino al 30% dei bambini dopo blocco del nervo paracervicale con anestetici locali amidici, come la lidocaina, e può associarsi ad acidosi fetale (Bozynski et al., 1987). L’anestesia regionale può provocare ipotensione (pressione sistolica inferiore a 100 mmHg o ridotta del 20% rispetto al basale) nella madre per blocco dei nervi simpatici.  Per ridurre il rischio di ipotensione e conseguente rallentamento della circolazione materno-fetale, idratare la paziente prima dell’anestesia e posizionarla sul suo lato sinistro per evitare la compressione aorto-cavale dell’utero gravido in posizione supina (la compressione aortica prova un caduta dl flusso arterioso uterino, mentre la compressione della vena cava provoca un aumento della pressione venosa uterina). L’anestesia epidurale, spinale e paracervicale può influenzare la fase del travaglio riducendo la forza contrattile dell’utero e rallentando, conseguentemente, la discesa del feto nel canale del parto. In uno studio che ha confrontato l’anestesia epidurale con lidocaina in bolo all’1% vs meperidina 25-50 mg in somministrazione endovena singola in donne con dilatazione cervicale di 4 cm, sane, nullipare, non sono state evidenziate differenze statisticamente significative in termini di ricorso a ventosa (vacuum extractor o vacuum device), parto cesareo conseguente a bradicardia fetale o distocia, durata della prima e della seconda fase del parto, neonati con punteggio Apgar a 1 e 5 minuti inferiore a 7 (Nafisi, 2006).

DL50: dopo somministrazione orale: 459 mg/kg di lidocaina cloridrato (ratti femmina, stomaco pieno); 214 mg/kg di lidocaina cloridrato (ratti femmina, a digiuno). Dopo somministrazione sottocutanea: 289 mg/kg (topo); 472 mg/k (ratto). Dopo somministrazione intraperitoneale: 172 mg/kg (ratto). Dopo somministrazione endovena: 32 mg/kg (topo).