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Metilfenidato

Ritalin

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Metilfenidato?

Gli effetti collaterali più frequenti associati all’uso di metilfenidato, comuni a tutti gli psicostimolanti, comprendono diminuzione dell’appetito, insonnia ed epigastralgia (forte dolore localizzato allo stomaco). Si tratta in genere di effetti collaterali di modesta entità e facilmente gestibili. L’insonnia può essere prevenuta evitando la somministrazione del farmaco nel tardo pomeriggio, l’inappetenza e i disturbi gastrointestinali somministrando il farmaco dopo i pasti; la cefalea e i dolori addominali sono rari e transitori.
La terapia con metilfenidato può favorire l’insorgenza di complicanze cardiovascolari (Stiefel, Besag, 2010). Cianosi, palpitazioni, tachicardia e aritmie possono essere indotti dal trattamento con metilfenidato.
In quanto appartenente alla classe degli psicostimolanti, il metilfenidato può indurre ansia, irritabilità, alterazioni del tono dell’umore, appiattimento affettivo (assenza o riduzione delle risposte emozionali).
Il ritardo della crescita si manifesta come effetto temporaneo, nella gran parte dei casi, mentre secondo alcuni studi un trattamento prolungato (oltre 12 mesi) potrebbe incidere significativamente sugli indici di crescita.

Apparato respiratorio: (comune: 1-10%) naso-faringite, tosse, dolore alla faringe e/o alla laringe; (non comune: 0,1-1%) dispnea.

Apparato riproduttivo e della mammella: (raro: 0,01-0,1%) ginecomastia (sviluppo delle mammelle nell’uomo).

Cardiovascolari: (comuni: 1-10%) aritmia, tachicardia, palpitazioni, ipertensione; (non comune: 0,1-1%) dolore toracico; (raro: 0,01-0,1%) angina pectoris; (molto rari: < 0,01%) arresto cardiaco, infarto miocardico, freddo alle estremità, fenomeno di Raynaud (vasospasmo eccessivo per uno stimolo fisiologico di vasocostrizione o per passaggio dal caldo al freddo).
Sono stati riportati casi di arterite cerebrale e 7 casi documentati di morte improvvisa in bambini che assumevano metilfenidato pari a 1 su 10 milioni di prescrizioni - prevalenza non significativamente diversa da quella della morte improvvisa spontanea (Knight, 2007).

Centrali: (molto comune: > 10%) cefalea, insonnia, nervosismo; (comuni: 1-10%) capogiri, discinesia (alterazione del movimento), iperattività psicomotoria, sonnolenza, ansia, agitazione, labilità emotiva, depressione, aggressività, anomalie comportamentali; (non comuni: 0,1-1%) sedazione, tremori, disturbi psicotici, allucinazioni, ideazione suicida, irrequietezza, tendenza a piangere, sbalzi d’umore, comparsa di tic e accentuazione di tic preesistenti, ipervigilanza, disturbi del sonno; (rari) disfunzioni sessuali, mania, disorientamento; (molto rari) tentativo di suicidio (e suicidio compiuto), depressione dell’umore transitoria, anomalie del pensiero, apatia, comportamenti ripetitivi; convulsioni, movimenti coreoatetoidi (movimenti a scatti, molto rapidi che si alternano a movimenti lenti e ampi), deficit neurologico ischemico reversibile, sindrome neurolettica maligna (eventi molto rari e scarsamente documentati).
Sulla base di alcuni dati di letteratura il metilfenidato sembra possa abbassare la soglia convulsiva, favorendo cioè l’insorgenza di convulsioni, in persone che hanno già manifestato episodi convulsivi, persone con anomalie all’elettroencefalogramma (EEG) che non hanno manifestato convulsioni e, anche se molto raramente, in persone che non hanno mai manifestato convulsioni o non presentano anomalie all’EEG (Panei et al., 2009).

Dermatologici: (comuni: 1-10%) alopecia, prurito, rash, orticaria; (non comuni: 0,1-1%) edema angioneurotico, malattie bollose, malattie esfoliative; (rari: 0,01-0,1%) eccessiva sudorazione, rash maculare, eritema; (molto rari < 0,01%) eritema multiforme, dermatite esfoliativa, eritema fisso da farmaci.

Ematici: (molto rari < 0,01%) anemia, leucopenia, trombocitopenia, porpora trombocitopenica.

Epatici: (non comune: 0,1-1%) aumento degli enzimi epatici; (molto raro < 0,01%) aumento della funzione epatica, coma epatico.

Esami diagnostici: (comuni: 1-10%) alterazioni nei valori della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca (solitamente aumento); (non comuni: 0,1-1%) soffio cardiaco, aumentati valori degli enzimi epatici; (molto rari < 0,01%) aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, ridotta conta piastrinica, alterazioni della formula leucocitaria.

Gastrointestinali: (comuni: 1-10%) dolore addominale, diarrea, nausea, mal di stomaco, vomito; (non comuni: 0,1-1%) secchezza della bocca, costipazione.

Immunitari: (non comuni: 0,1-1%) reazioni di ipersensibilità quali edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, tumefazione auricolare, malattie bollose, malattie esfoliative, orticaria, prurito, eritema ed eruzioni cutanee.

Muscoloscheletrici: (comuni: 1-10%) artralgia; (non comuni: 0,1-1%) mialgia, tic muscolari; (molto rari < 0,01%) crampi muscolari.

Oftalmici: (non comuni: 0,1-1%) diplopia (visione doppia), visione offuscata; (rari: 0,01-0,1%) midriasi (dilatazione della pupilla), disturbi della vista e difficoltà nella messa a fuoco.

Renali: (non comune: 0,1-1%) presenza di sangue nelle urine.

Sistemici: (comuni: 1-10%) piressia, anoressia, diminuzione dell'appetito, moderato ritardo della crescita ponderale e della statura (uso prolungato di metilfenidato nei bambini); (non comuni: 0,1-1%) dolore toracico, affaticamento.