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Paritaprevir

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Paritaprevir?

Amlodipina: la somministrazione contemporanea di amlodipina, dasabuvir e paritaprevir/ritonavir porta all’aumento dell’esposizione ad amlodipina del 157% e alla lieve riduzione di quella al paritaprevir (Menon et al., 2015).

Atazanavir: l’atazanavir, esercitando un effetto inibitorio della proteina di trasporto degli anioni organici OATP1B1 e del citocromo CYP3A, prolunga la permanenza in circolo del paritaprevir.

Buprenorfina/naloxone: il paritaprevir, inibendo l’enzima glucuronosiltransferasi UGT, induce un aumento dell’esposizione sistemica a buprenorfina e naloxone.

Carbamazepina: la carbamazepina, stimolando l’attività del citocromo CYP3A4, rende più veloce il metabolismo del paritaprevir, la cui concentrazione massima diminuisce del 66% e l’esposizione sistemica del 70% in volontari sani (Menon et al., 2015).

Ciclosporina: ciclosporina e paritaprevir sono entrambi inibitori delle proteine OATP, BCRP (Breast Cancer Resistance Protein) e glicoproteina-P, perciò la loro interazione porta ad un’alterazione della farmacocinetica, influendo sulle quantità circolanti di farmaco.

Contraccettivi orali: l’inibizione dell’enzima glucuronosiltransferasi (UGT) da parte del paritaprevir provoca l’aumento delle concentrazioni plasmatiche, fino al 100% in più, dei metaboliti del norgestimato (Menon et al., 2015).

Darunavir: l’interazione farmacologica porta all’aumento del paritaprevir e alla riduzione del darunavir circolante.

Digossina: la co-somministrazione di paritaprevir e digossina provoca un aumento dei livelli di digossina in circolo: la concentrazione massima risulta maggiore del 58% e l’esposizione sistemica del 36%. Ciò è dovuto dell’inibizione della glicoproteina-P, di cui la digossina è substrato, da parte del paritaprevir (Badri et al., 2015).

Duloxetina: la concentrazione plasmatica di paritaprevir e quella di duloxetina è minore quando sono co-somministrati insieme a dasabuvir.

Efavirenz/emtricitabina/tenofovir: la co-somministrazione del regime terapeutico comprendente il paritaprevir con un regime terapeutico a base di efavirenz induce un aumento dei livelli di transaminasi ALT epatiche. Inoltre la presenza di emtricitabina e tenofovir diminuisce l’esposizione al paritaprevir.

Furosemide: è stato osservato in uno studio condotto su volontari sani che la concentrazione plasmatica del diuretico furosemide aumenta del 42% in presenza del paritaprevir, a causa dell’inibizione dell’enzima UGT (Menon et al., 2015).

Gemfibrozil: in presenza del farmaco ipolipemizzante gemfibrozil l’esposizione al paritaprevir aumenta del 38% (Menon et al., 2015).

Induttori del citocromo CYP3A4: è atteso che il paritaprevir venga metabolizzato più velocemente in caso di assunzione contemporanea di farmaci induttori del citocromo CYP3A4, quali enzalutamide, mitotane, fenobarbitale, fenitoina, rifampicina e iperico (erba di San Giovanni).

Inibitori del citocromo CYP3A4: è atteso che il paritaprevir venga metabolizzato più lentamente in caso di assunzione contemporanea di farmaci inibitori del citocromo CYP3A4, quali conivaptan, diltiazem, verapamil, indinavir, saquinavir, tipranavir e cobicistat.

Ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo: l’uso di uno di questi antimicotici insieme alla triade ombitasvir/paritaprevir/ritonavir porta all’aumento dell’esposizione del 105% e dell’emivita di 4 volte dei derivati imidazolici, in quanto inibitori del citocromo CYP3A4 e della glicoproteina-P. Aumenta anche la concentrazione massima (72% in più) e l’esposizione sistemica (116%) al paritaprevir (Badri et al., 2015).

Levotiroxina: si ritiene che paritaprevir, se somministrato insieme a levotiroxina, possa aumentare l’esposizione a quest’ultima, attraverso l’inibizione dell’enzima UGT.

Lopinavir: lopinavir, esercitando un’inibizione del citocromo CYP3A, prolunga la permanenza in circolo del paritaprevir.

Rilpivirina: l’esposizione al paritaprevir aumenta quando è somministrato insieme alla rilpivirina, anch’essa substrato del citocromo CYP3A4.

Raltegravir: l’inibizione dell’enzima UGT da parte del paritaprevir aumenta l’esposizione al raltegravir.

Statine: l’esposizione al paritaprevir e alle statine (rosuvastatina, fluvastatina, pitavastatina, lovastatina, simvastatina e atorvastatina) è maggiore quando sono assunti insieme. Il picco di concentrazione massima della rosuvastatina aumenta del 161% e quello del paritaprevir del 40%, quando sono co-somministrati (Badri et al., 2015).

Substrati del citocromo CYP3A4: poiché il paritaprevir è metabolizzato dal citocromo CYP3A4, se si somministrano contemporaneamente farmaci anch’essi metabolizzati da questo enzima, quali eritromicina, diltiazem, verapamil e nifedipina, le loro quantità circolanti potrebbero essere più elevate

Substrati della glicoproteina-P: il paritaprevir è un inibitore della glicoproteina-P, perciò quando si co-somministrano molecole substrato di questa proteina, è atteso che la loro quantità circolante aumenti. Tra queste molecole rientra l’anticoagulante dabigatran exetilato.

Substrati della proteina BCRP: il paritaprevir è un inbitore della proteina di trasporto BCRP (Breast Cancer Resistance Protein), perciò quando si co-comministrano molecole substrato di questa proteina, si attende un aumento delle loro concentrazioni plasmatiche. Tra queste molecole rientrano i farmaci sulfasalazina e imatinib.

Substrati della proteina OATP1B1: il paritaprevir è un inibitore dell’isoforma 1B1 della proteina di trasporto degli anioni organici (OATP), perciò è atteso che la quantità circolante di molecole substrato di questa proteina, come fexofenadina e repaglinide, aumenti quando somministrate in associazione al paritaprevir. La pravastatina è un substrato delle proteine OATP1B1/B3 e, quando co-somministrata, la sua concentrazione massima aumenta del 161%, mentre quella del paritaprevir del 40% (Badri et al., 2015).

Zolpidem: la co-somministrazione del sedativo zolpidem rende più veloce l’eliminazione del paritaprevir, la cui concentrazione massima risulta ridotta del 37% (Menon et al., 2015).