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Propifenazone

Optalidon, Neo-Optalidon, Saridon e altri

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Propifenazone?

Il propifenazone è presente in diverse specialità medicinali in associazione ad altri principi attivi: paracetamolo, butalbital, codeina, oxolamina, flavoxato, caffeina, vitamina C (acido ascorbico). Quando il propifenazone è somministrato in associazione a questi principi attivi devono essere prese in considerazione tutti i possibili effetti collaterali relativi ai farmaci presenti nell’associazione.

Riportiamo di seguito gli effetti collaterali del propifenazone.

Dermatologici: eruzioni cutanee di natura allergica; (segnalazioni sporadiche) dermatosi bullosa lineare di IgA (LABD).
La dermatosi bullosa lineare da IgA è una dermatosi di origine autoimmunitaria, con sintomatologia simile alla dermatite erpetiforme; è una delle forme di dermatite autoimmune più comune durante l’infanzia. In letteratura è riportato un caso di dermatosi bullosa lineare di IgA in una paziente adulta in trattamento con propifenazone, in associazione a butalbital e caffeina (farmaco di combinazione), dopo esposizione al sole (Pellicano et al., 2009).

Ematici: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi; (case report) sindrome mielodisplastica (Ohyashiki et al., 1987), anemia emolitica autoimmune (Rubio-Martinez et al., 1998).

Gastrointestinali: i FANS possono provocare irritazione e sanguinamento gastrico; ulcera.
La tossicità gastrointestinale dei FANS è specifica per ciascun farmaco. In uno studio clinico che ha valutato il rischio di sanguinamento gastrointestinale superiore, il propifenazone, insieme a metamizolo (dipirone) e paracetamolo non è stato associato ad un aumento di tale rischio rispetto, ad esempio, all’acido acetilsalicilico, al diclofenac, all’indometacina, al naproxene e al piroxicam (Laporte et al., 1991).

Renali: l’uso protratto di antinfiammatori può causare necrosi papillare e atrofia corticale.

Respiratori: Asma (segnalazione sporadica).
In letteratura è riportato un caso di asma dopo somministrazione di un farmaco antinfiammatorio a base di propifenazone in assenza di reattività crociata con acido acetilsalicilico o paracetamolo (comparsa di broncocostrizione dopo test di provocazione con 150 mg di propifenazone, ma non dopo test di provocazione con 500 mg di acido acetilsalicilico e con 900 mg di paracetamolo) (Lee et al., 2006).

Sistemici: il propifenazone può provocare fenomeni di ipersensibilità con eruzioni cutanee, reazioni anafilattiche, leucopenia e, più raramente, agranulocitosi, anemia emolitica e malattia da siero.
Le reazioni anafilattiche indotte dal propifenazone sono di tipo I IgE-mediate. L’ipersensibilità di tipo I è caratterizzata dal rilascio di sostanze che agiscono sui vasi e sulla muscolatura liscia alterandone la funzione (Himly et al., 2003). I sintomi comprendono prurito, orticaria, eritema, ponfi sulla pelle, nausea, vomito, crampi addominali, broncocostrizione, difficoltà di respirazione, edema alla laringe, fino a shock anafilattico.
L’analisi dei dati relativi ai casi di anafilassi verificati nel ventennio 1974-1994 in Olanda raccolti attraverso il Drug Safety Unit of the Dutch Inspectorate for Health Care (DSU), databese di farmacovigilanza basato su segnalazioni volontarie, ha evidenziato come il propifenazone da solo o in associazione a fenacetina abbia rappresentato il secondo farmaco per numero di segnalazioni di reazioni anafilattiche (39 segnalazioni), preceduto da glafenina (326 segnalazioni), seguito da diclofenac (30 segnalazioni) e ibuprofene (11 segnalazioni) (van der Klauw et al., 1996).