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Risperidone

Risperdal e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Risperidone?

Patologie cardiovascolari: si consiglia cautela nella somministrazione di risperidone a pazienti con malattie cardiovascolari, data l’attività alfa1 antagonista del farmaco. In caso di ipotensione, è necessario ridurre la dose assunta di risperidone.

Effetti extrapiramidali: l’assunzione di farmaci antipsicotici può determinare la comparsa di sintomi extrapiramidali; nel caso del risperidone l’incidenza di tale fenomeno risulta minore rispetto ai neuroletici classici e si verifica per dosaggi maggiori del ‘range’ terapeutico (Peuskens, 1995).

Discinesia tardiva: l’attività antidopaminergica del risperidone può causare l’insorgenza di discinesia tardiva, che si manifesta con movimenti ritmici involontari a livello facciale.

Morbo di parkinson: il risperidone potrebbe indurre un peggioramento del quadro patologico a causa della sua azione antagonista sui recettori dopaminergici del sistema nervoso centrale.

Epilessia: l’associazione di un farmaco antipsicotico con un antiepilettico può causare una riduzione dell’efficacia del farmaco antiepilettico e può aumentare il rischio di sviluppare crisi convulsive. Nel caso del risperidone, il rischio di aggravare o scatenare fenomeni convulsivi risulta minore rispetto ad altri farmaci antipsicotici (Ebert, 2002).

Prolungamento dell’intervallo QT: il risperidone può indurre prolungamento dell’intervallo QT aumentando il rischio di aritmie gravi potenzialmente fatali come la "torsione di punta" quando somministrato in associazione a farmaci con effetti analoghi sull’intervallo QT o in pazienti con QT lungo congenito oppure in presenza di fattori di rischio cardiovascolari (insufficienza cardiaca congestizia, bradicardia, ipertrofia del ventricolo sinistro) o disfunzioni elettrolitiche (ipokaliemia, ipomagnesiemia, ipocalcemia). In queste condizioni valutare con attenzione la somministrazione del risperidone.

Pazienti anziani: è necessario ridurre sia la dose iniziale di risperidone che gli incrementi successivi. Prestare particolare attenzione se il risperidone viene utilizzato per il trattamento di psicosi associate a demenza, poichè nei trial clinici si è registrato un aumento della mortalità. (FDA, giugno 2008; Gill et al., 2007; Schneeweiss et al., 2007). In questa categoria di pazienti l’assunzione di risperidone può favorire l’insorgere di polmonite (Trifirò et al., 2010).

Pazienti con insufficienza epatica o renale: è necessario ridurre sia la dose iniziale di risperidone che i successivi incrementi.

Pazienti in età pediatrica: il risperidone è impiegato in pazienti in età adolescente per il trattamento della schizofrenia e del disturbo bipolare. È necessario prestare particolare attenzione durante la somministrazione di risperidone a tali pazienti, poichè non sono disponibili studi clinici relativi alla sicurezza e all’efficacia del risperidone per il trattamento di psicosi schizofreniche in bambini di età inferiore a 13 anni, per il trattamento di disturbo bipolare in bambini sotto i 10 anni e per il trattamento di irritabilità associata ad autismo in bambini sotto i 5 anni).

Gravidanza: la somministrazione di risperidone deve essere riservata ai casi di effettiva necessità, dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La FDA ha inserito il risperidone in classe C per l’uso in gravidanza; tale classe comprende farmaci per i quali mancano studi controllati in donne e i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale, altro), e farmaci per i quali non sono disponibili studi nè sull’uomo nè sull’animale.

Sindrome maligna neurolettica: sospendere subito l’assunzione di risperidone in caso di sindrome maligna neurolettica (ipertermia, rigidità muscolare, alterati livelli di coscienza). La sindrome maligna neurolettica può svilupparsi in seguito al passaggio da un antispicotico ad un altro. In letteratura è riportato il caso di un paziente trattato con risperidone dopo sospensione di aloperidolo, in cui l’effetto antidopaminergico è risultato accentuato dalla co-somministrazione di risperidone e mirtazapina. Nel caso in cui sia strettamente necessario il trattamento con risperidone dopo aver sviluppato la sindrome maligna neurolettica, valutare il rapporto rischio beneficio e monitorare il paziente (Reeves et al., 2001).

Attività che richiedono attenzione e coordinamento costante: il risperidone può causare sonnolenza e ridurre lo stato di attenzione necessario alla guida o all’utilizzo di macchinari. È necessario pertanto valutare gli effetti del farmaco sul paziente prima di intraprendere qualsiasi attività che richieda coordinamento motorio e attenzione prolungata.

Agranulocitosi, leucopenia, neutropenia: l’assunzione di risperidone può causare leucopenia e neutropenia, specialmente in soggetti con un basso numero di globuli bianchi, e agranulocotosi. Si consiglia di monitorare i parametri ematologici durante la terapia con risperidone (Hong, Wang, 2001; Etain et al., 2000).


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