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Triazolam

Halcion, Songar e altri

Tossicità - Qual è la tossicità di Triazolam?

Sovradosaggio: il triazolam a dosi comprese fra 0,5-1 mg provoca iperacusia, paranoia, ansia, disgeusia, anosmia, parestesia (Advers. Drug React., 1986).A dosaggi maggiori si manifestano sonnolenza, incoordinazione, confusione, disartria, coma. Il trattamento del sovradosaggio prevede: 1) lavanda gastrica o induzione dell’emesi; 2) mantenimento della pervietà delle vie aeree; 3) somministrazione di metaraminolo o levarterenolo (contro l'ipotensione); 4) liquidi e.v. (per favorire la diuresi). Il rischio di vita per sovradosaggio da benzodiazepina è un evento poco probabile, diventa più concreto se la benzodiazepina e associata ad altri farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale. Come antidoto può essere usato il flumazenil che è in grado di antagonizzare gli effetti farmacologici delle benzodiazepine per competizione con il sito di legame sul recettore GABAergico.

Dipendenza: il trattamento protratto con triazolam determina dipendenza con crisi di astinenza alla sospensione del farmaco. La crisi di astinenza è caratterizzata da ansietà diurna, insonnia rebound, irritabilità, riduzione della concentrazione, ideazione paranoide, ipereccitabilità (Kales et al., 1986).
La sospensione del trattamento con benzodiazepine può provocare inoltre vomito, dolori addominali, fotofobia, iperacusia, tachicardia, sudorazione, convulsioni, tremori, disforia. Nei pazienti anziani il triazolam tende a provocare amnesia anterograda e riduzione della performance psicomotoria.

Tossicità riproduttiva: l'uso prolungato di benzodiazepine durante la gravidanza ha provocato sintomi di astinenza nei neonati 2-3 settimane dopo la nascita (Ashton,1985). La FDA ha inserito il triazolam in classe X per l’uso dei farmaci in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi sugli animali o sull'uomo hanno evidenziato anomalie fetali o per i quali c’è evidenza di rischio fetale nell’uomo oppure nell’uomo e nell’animle. Per i farmaci in classe X, il rischio dell'uso in gravidanza chiaramente supera ogni possibile beneficio; il farmaco risulta quindi controindicato nelle donne che sono o potrebbero diventare gravide.

DL50: dopo somministrazione orale: maggiore di 1000 mg/kg (topo); maggiore di 5000 mg/kg (ratto). Dopo somministrazione i.p.: 2473 mg/kg (topo); maggiore di 5000 mg/kg (ratto).