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Vaccino vettoriale ChAdOx1 anti COVID-19

Vaxzevria

Farmacologia - Come agisce Vaccino vettoriale ChAdOx1 anti COVID-19?

Il vaccino vettoriale anti covid-19 creato da AstraZeneca è un vaccino che contiene un virus, l’adenovirus dello scimpanzé, modificato per esprimere la proteina S (Spike) del virus Sars-Cov-2. Il vettore adenovirale utilizzato per il vaccino, identificato con la sigla ChAdOx1 (Chimpazee Adenovirus Oxford 1), non è in grado di replicarsi nella cellula umana, quindi non può diffondersi nell'organismo, ma funge da sistema di trasporto del gene che codifica per la proteina virale S. La presenza della proteina virale S scatena la risposta immunitaria dell’organismo attivando la produzione di anticorpi neutralizzanti il virus Sars-Cov-2 e di linfociti memoria. Il materiale genetico codificante la proteina S del nuovo coronavirus, dopo la somministrazione, viene degradato, non permane nella cellula umana.

I dati di sicurezza ed efficacia per il vaccino vettoriale ChAdOx1 anti covid-19 sono stati raccolti da 4 studi clinici, randomizzati, controllati, condotti nel Regno Unito (2), Brasile (1) e Sud Africa (1) che hanno arruolato complessivamente circa 24mila persone, metà delle quali ha ricevuto il vaccino e metà un placebo (vaccino antimeningococcico o soluzione salina). Sono stati esclusi dagli studi clinici persone con malattie pregresse gravi o non controllate, persone sottoposte a terapia immunosoppressiva, donne in gravidanza e persone con precedente infezione da Sars-Cov-2. L'87% dei partecipanti aveva un'età compresa tra 18 e 64 anni, il 13% aveva un'età =/> 65 anni. Per l’analisi della sicurezza del vaccino sono stati considerati tutti e quattro gli studi clinici, per l’analisi di efficacia invece solo due studi clinici, uno studio di fase 2/3 condotto nel Regno Unito (identificato con la sigla COV002) e lo studio di fase 3 condotto in Brasile (studio clinico COV003). Gli altri due studi clinici avevano un numero di casi di covid-19 troppo basso per poter valutare l’effetto preventivo del vaccino (Voysey et al., 2021).

Dai dati dell’analisi ad interim (realizzata prima della conclusione formale dei trial clinici) aggregata dei due studi clinici condotti nel Regno Unito e in Brasile, l’efficacia stimata del vaccino vettoriale ChAdOx1 contro l’infezione da Sars-CoV-2 è risultata complessivamente pari al 70,4% dopo due dosi (due dosi standard oppure una dose più bassa seguita da una dose standard) e pari al 64,1% dopo una dose standard (ogni dose standard conteneva 5x1010 particelle virali corrispondenti ad almeno 2,5 x108 unità infettanti) (62-78%, stima al 23 novembre 2020); contro forme gravi di covid-19 l’efficacia è risultata pari al 100% (10 casi tutti osservati nel gruppo placebo). Nei partecipanti che hanno ricevuto due dosi standard di vaccino, l’esito clinico primario di efficacia (incidenza di covid-19 sintomatico in pazienti negativi manifestatosi almeno 14 giorni dopo la seconda dose di vaccino) è risultato sovrapponibile nello studio clinico condotto nel Regno Unito (efficacia: 60,3%) e in quello brasiliano (64,2%) indicando che i risultati sono generalizzabili in due diverse impostazioni con tempi differenti per la dose di richiamo (la maggior parte dei partecipanti nel Regno Unito ha ricevuto la seconda dose 12 settimane dopo la prima, mentre la maggior parte dei partecipanti allo studio condotto in Brasile ha ricevuto la seconda dose entro 6 settimane dalla prima). Nel sottogruppo di partecipanti del trial clinico nel Regno Unito che ha ricevuto la prima dose di vaccino più bassa (2,2x1010 particelle virali) e la seconda dose standard, l’efficacia del vaccino è risultata, inaspettatamente, maggiore, pari al 90% (Voysey et al., 2021). Risultati simili sono stati osservati con altri vaccini somministrati in età pediatrica dove la risposta immunitaria è stata più elevata con lo schema dose iniziale più dose di richiamo rispetto allo schema che prevede la somministrazione di due dosi di vaccino più dose di richiamo (Pace et al., 2015). La risposta più alta osservata con lo schema vaccinale “dose iniziale bassa/dose secondaria standard” rimane un aspetto da approfondire. Analizzando inoltre la sintomatologia dei partecipanti risultati positivi all’infezione da Sars-Cov-2 nel corso dello studio clinico, la percentuale di casi asintomatici o con sintomi lievi nel gruppo che ha ricevuto la dose iniziale più bassa è risultata pari al 58,9% contro il 3,8% registrato nel gruppo trattato con due dosi standard di vaccino. Le analisi dei sottogruppi, sebbene limitate ai soggetti di età compresa tra 18 e 55 anni e ad intervalli tra le due dosi maggiori di 8 settimane, hanno risultati simili (Voysey et al., 2021). Nei pazienti più anziani, i dati preliminari suggeriscono una risposta immunitaria, dopo due dosi di vaccino vettoriale ChAdOx1, simile a quella osservata nei partecipanti con meno di 55 anni (il titolo di anticorpi neutralizzanti dopo 28 giorni dalla seconda dose è risultato sovrapponibile nelle tre coorti di età, 18-55 anni vs 56-69 anni vs over 70 anni). Nei pazienti più anziani (età =/> 56 anni), sebbene poco rappresentati, il vaccino è risultato tollerato meglio (Ramasamy et al., 2021).