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Vortioxetina

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Tossicità - Qual è la tossicità di Vortioxetina?

Sovradosaggio: negli studi clinici e durante la sorveglianza post-marketing la somministrazione di dosi eccessive di vortioxetina ha determinato la comparsa di sintomi lievi, principalmente nausea e vomito (fino 75 mg/die negli studi clinici precedenti la commercializzazione del farmaco; fino a 250 mg/die in un caso di tentato suicidio post-marketing; la dose massima raccomandata è 20 mg/die) (Cuomo et al., 2022). Altri sintomi segnalati hanno compreso capogiro posturale, diarrea, fastidio addominale, prurito generalizzato, sonnolenza, rash; convulsioni e sindrome serotoninergica (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2021; Mazza et al., 2018). Il trattamento del sovradosaggio è sintomatico.

Tossicità acuta/cronica: negli studi preclinici, la vortioxetina è stata associata ad effetti prevalentemente neurologici quali ipersalivazione (ratto, cane), dilatazione della pupilla (cane) e convulsione (cane). E’ stata osservata tossicità renale nel ratto (glomerulonefrite, ostruzione tubulare renale, deposito di materiale cristallino correlato alla vortioxetina nel tubulo renale) e tossicità epatica nel ratto e nel topo (ipertrofia epatocellulare, necrosi delle cellule epatiche, iperplasia dei dotti biliari e formazione di materiale cristallino negli stessi dotti). La tossicità a carico di rene e fegato è stato osservata per dosi 10 volte superiori alla dose massima terapeutica utilizzata nell’uomo (20 mg/die). I ricercatori ritengono che per l’uomo il rischio di tossicità renale ed epatica sia basso perché sostanzialmente dipendente dalla formazione dei depositi cristallini, effetto specifico per i roditori (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2021).

Genotossicità: la vortioxetina non è risultata genotossica nei test in viro e in vivo.

Tossicità riproduttiva: negli animali la vortioxetina non è risultata influenzare l’attività riproduttiva. Il farmaco non è risultato teratogeno, ma è stato associato ad effetti negativi sul peso fetale e a ritardo dei processi di ossificazione per esposizioni superiori a 10 volte quella umana alla massima dose terapeutica raccomandata (20 mg/die) nel ratto e per esposizioni sub-terapeutiche nel coniglio. In studi pre e post-natali nel ratto, la vortioxetina è stata associata ad un aumento della mortalità della prole, a riduzione della crescita del peso corporeo e dello sviluppo della prole a dosi non tossiche per la madre e con esposizioni simili a quelle dell’uomo alla dose massima raccomandata (20 mg/die) (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2021).

Tossicità ambientale: alle dosi terapeutiche il rischio di tossicità ambientale attribuito alla vortioxetina è considerato trascurabile (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2021).