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Acido Zoledronico

Aclasta e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Acido Zoledronico?

Condizioni generali del paziente: durante il trattamento con acido zoledronico è importante valutare nel sangue la concentrazione di calcio, fosfato, magnesio e se necessario procedere ad un’eventuale integrazione. Prima dell’inizio della terapia occorre verificare la concentrazione di creatinina plasmatica ed è importante mantenere un corretto stato di idratazione del paziente in quanto un’eccessiva idratazione è controindicata nelle persone a rischio di insufficienza cardiaca mentre invece la disidratazione peggiora la funzionalità renale (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014; Rakel et al., 2011).

Ipercalcemia: è necessario correggere un’elevata presenza di calcio nel sangue per evitare di danneggiare la funzionalità renale (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014).

Ipocalcemia: è fondamentale monitorare l’ipocalcemia (per evitare aritmie ed effetti pesanti a livello neurologico che mettono a rischio la vita) durante la terapia con acido zoledronico ed eventualmente procedere alla somministrazione di calcio e vitamina D (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014; Gulley et al., 2007).

Insufficienza renale: l’acido zoledronico è stato associato a peggioramento della funzionalità renale. I pazienti con ipercalcemia neoplastica e con compromissione della funzionalità renale devono essere monitorati, in più è necessaria un’accurata analisi dei rischi/benefici con valutazione critica della possibilità di riduzione del dosaggio di acido zoledronico; occorre fare attenzione alla somministrazione concomitante di altri farmaci nefrotossici, al mantenimento di un corretto stato di idratazione ed ai valori della creatinina nel sangue che non devono superare il 10% rispetto al valore basale. Nei pazienti oncologici in terapia con acido zoledronico per la profilassi di eventi a carico dell’apparato scheletrico, in caso di peggioramento della funzionalità renale, deve essere sospesa l’assunzione del farmaco fino a normalizzazione dei livelli di creatinina sierica (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014; Rakel et al., 2011).

Insufficienza epatica: le informazioni derivate da studi clinici sono scarse perciò a scopo precauzionale si raccomanda prudenza (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014).

Pazienti anziani: in questa categoria di pazienti aumenta il rischio di compromissione renale, dovuto anche alla riduzione fisiologica della funzionalità dei reni.

Bifosfonati: i pazienti in cura con acido zoledronico non devono ricevere contemporaneamente altri trattamenti a base di bifosfonati in quanto non sono completamente chiari i potenziali effetti additivi e sinergismi (Food and Drug Administration – FDA, 2015).

Pazienti in terapia con diuretici: in caso di terapia con diuretici è necessaria un’opportuna idratazione in quanto a causa di diuresi eccessiva si prefigura un possibile rischio di disidratazione e la disidratazione può favorire (fattore di rischio) un peggioramento della funzionalità renale.

Osteonecrosi a carico della mandibola/mascella: l’osteonecrosi della mascella in pazienti in terapia con acido zoledronico è stata osservata più di frequente nei pazienti affetti da cancro che seguivano contemporaneamente una terapia con farmaci antitumorali e corticosteroidi, ma sono stati riportate segnalazioni post-marketing anche in pazienti in terapia per osteoporosi. Altri fattori che possono favorire la comparsa di osteonecrosi sono il fumo, la scarsa igiene orale, protesi con scarsa aderenza e parodontite. Nei pazienti che devono iniziare o riprendere la terapia con acido zoledronico e che presentano fattori di rischio è raccomandabile eseguire una visita odontoiatrica prima di iniziare il trattamento con acido zoledronico ed evitare estrazioni dentarie e procedure odontoiatriche invasive durante ed in prossimità del trattamento con i bifosfonati in quanto la guarigione potrebbe richiedere tempi più lunghi e aumentare il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014; Bamias et al., 2005; Walter et al., 2008).

Fratture atipiche del femore: in alcuni pazienti, che seguono per lunghi periodi di tempo una terapia con acido zoledronico per osteoporosi, possono verificarsi fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore di difficile guarigione (Balach et al., 2015; Rizzoli et al., 2011).

Dolore muscolo-scheletrico: nei pazienti in terapia con acido zoledronico sono stati riportati dolore a ossa, articolazioni e muscoli anche invalidante. Le manifestazioni dolorose possono comparire subito il giorno dopo l’assunzione del farmaco fino a mesi dopo il trattamento, con riduzione dei sintomi in seguito all’interruzione della cura e, in alcuni casi, recidivante dopo ulteriore somministrazione di acido zoledronico (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2014).


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