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Bisoprololo

Sequacor, Cardicor, Congescor e altri

Tossicità - Qual è la tossicità di Bisoprololo?

Sovradosaggio: il bisoprololo può provocare bradicardia sinusale fino ad arresto sinusale, ipotensione, broncospasmo (con il sovradosaggio si perde la selettività d’azione sui recettori beta1), ipoglicemia. Il trattamento standard prevede la somministrazione di glucagone (bradicardia, ipotensione); in alternativa possono essere somministrati atropina oppure isoprenalina per la bradicardia. In caso di insorgenza di broncospasmo, somministrare un β2-agonista (salbutamolo) e/o aminofillina. L’emodialisi non è risultata efficiente nel rimuovere il bisoprololo fumarato.

Tossicità riproduttiva: il bisoprololo non è risultato teratogeno, ma come gli altri farmaci della stessa classe, a dosi elevate potrebbe aumentare il rischio di riassorbimento dell’embirone, ridotto peso alla nascita e ritardo nello sviluppo fisico. Uno studio che ha valutato l’esposizione a bisoprololo durante il primo trimestre di gravidanza, il beta-bloccante non è risultato associato ad un aumento del rischio di aborto o malformazioni congenite, ma ha influito negativamente sul rischio di parto pretermine e sul peso alla nascita del bambino (Hoeltzenbein et al., 2018). L’impatto del bisoprololo sul peso alla nascita sembra inferiore a quello di altri farmaci della stessa classe. In uno studio retrospettivo su 158 gravidanze in donne con malattia cardiovascolare, l’incidenza di ritardo nella crescita fetale associata ad esposizione a beta-bloccante è risultati pari a 36% con propanololo (22 donne), 17% con metoprololo (12 donne), 33% con atenololo (6 donne), 0% con bisoprololo (5 donne) (Tanaka et al., 2016). In uno studio che ha confrontato peso fetale., durata della gestazione e sintomi postnatali in bambini esposti, nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, a metoprololo o bisoprololo vs metildopa vs nessuna esposizione, i due beta-bloccanti hanno mostrato l’effetto maggiore sulla crescita fetale: la percentuale di neonati piccoli per l’età gestazionale è risultati pari a 24,1% vs 10,2% vs 9,9% rispettivamente con beta-bloccanti, metildopa e “non esposti”. Il rischio di eventi avversi subito dopo la nascita è risultato maggiore nel gruppo di bambini esposti in gravidanza ai beta-bloccanti, senza però raggiungere la significatività statistica, rispetto agli altri due gruppi di bambini (metildopa e “non esposti”) (Kayser et al., 2020).

LD50: dopo somministrazione orale, 730 mg/kg (topo).