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Cetirizina

Zirtec, Reactine, Formistin e altri

Farmacologia - Come agisce Cetirizina?

La cetirizina è un farmaco antistaminico di seconda generazione, che agisce come antagonista dei recettori H1 periferici. Chimicamente è un metabolita dell’idrossizina, antistaminico di prima generazione.

I recettori H1 sono proteine che legano l’istamina e sono presenti nella membrana delle cellule ghiandolari, della muscolatura liscia e dei nervi periferici. L’istamina è una molecola rilasciata da alcune cellule immunitarie (mastociti) in seguito all’incontro con un allergene (Vane, Botting, 1987). Quando legano l’istamina, i recettori H1 attivano le proteine G intracellulari, dando origine a una serie di cambiamenti che instaurano la risposta infiammatoria allergica.
I farmaci antistaminici come la cetirizina agiscono come agonisti inversi del recettore: legandosi ad esso convertono le proteine G ad uno stato inattivo (Leurs et al., 2002), limitando lo stato infiammatorio.

Gli antistaminici di prima generazione sono poco selettivi: si legano a svariati recettori, oltre all’H1. Inoltre sono in grado di passare dal sangue nel liquido cerebro-spinale del sistema nervoso centrale, andando ad interferire con l’azione neuromediatoria dell’istamina e provocando una serie di effetti collaterali, quali sonnolenza, sedazione, problemi di memoria.

Gli antistaminici di seconda generazione, come la cetirizina, invece, hanno un’azione più specifica: esperimenti condotti in vitro hanno dimostrato che la cetirizina ha una selettività esclusiva per i recettori H1, a cui si lega con affinità elevata (Gillard et al., 2002). Inoltre superano scarsamente la barriera ematoencefalica. Queste caratteristiche li rendono meno tossici rispetto agli antistaminici di prima generazione (Church, Church, 2013).

La cetirizina espilica un’azione antiallergica. In uno studio clinico l’azione del farmaco in seguito all’esposizione a certi allergeni è stata testata in confronto all’azione di un placebo. È stato osservato che l’inibizione dei recettori H1 da parte della cetirizina previene la congestione delle vie respiratorie e le reazioni di starnuto, che generalmente si instaurano in seguito al rilascio di istamina da parte dei mastociti. Tuttavia la quantità di istamina e di prostaglandine (molecole mediatrici dell’infiammazione) presente nelle secrezioni nasali è equiparabile a quella presente nei pazienti trattati con placebo, indicando che il rilascio di istamina non è impedito (Naclerio et al., 1989).
L’istamina, infatti, viene immediatamente liberata in seguito al contatto con l’allergene e media la risposta infiammatoria successiva: produzione di citochine, vasodilatazione, aumento dell’espressione di molecole di adesione cellulare e la liberazione di leucotriene B4 da parte dei neutrofili (Buch, 2010).
L’azione farmacologica della cetirizina inibisce questo processo; inoltre è stato osservato che impedisce la liberazione di leucotriene B4, con un’azione indipendente da quella di antagonismo recettoriale (Cheria-Sammari et al., 1995).

Nello studio degli effetti della cetirizina sulla risposta allergica cutanea è stato osservato che il farmaco previene il richiamo degli eosinofili nella cute e nella congiuntiva dei soggetti esposti all’allergene scatenante, ma lo stesso non avviene nelle mucose nasali (Baroody, Naclerio, 2002).

Anche in associazione a pseudoefedrina la cetirizina è indicata per il trattamento sintomatico a breve termine delle riniti allergiche. La cetirizina inibisce la risposta precoce, dovuta al rilascio di istamina, mentre la pseudoefedrina agisce sulla vasocostrizione, con effetto decongestionante delle vie respiratorie.