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Clindamicina

Cleocin, Dalacin T e altri

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Clindamicina?

Anticoagulanti antagonsti della vitamina k: la somministrazione di clindamicina a pazienti in terapia con anticoagulanti antagonisti della vitamina k (come il warfarin) è stata associata ad alterazione del tempo di protrombina o dell'indice INR (valori più alti) e/o a sanguinamento. Nei pazienti trattati con clindamicina per via sistemica (orale o parenterale) lo stato di coagulabilità del sangue deve essere monitorato frequentemente.

Farmaci bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti: la clindamicina parenterale a dosaggio elevato può indurre blocco neuromuscolare (al Ahdal, Bevan, 1995). In associazione a farmaci bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti si può avere un effetto di potenziamento di blocco neuromuscolare (Sloan et al., 2002; de Gouw et al., 1993). I farmaci bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti sono utilizzati per indurre rilassamento della muscolatura scheletrica, ad esempio in procedure chirurgiche.  L'associazione farmacologica richiede cautela.

Eritromicina: studi in vitro hanno evidenziato attività antagonista tra di due antibiotici (competitività sullo stesso sito d'azione).

Farmaci che alterano l'attività metabolica degli enzimi citocromiali CYP3A4 e CYP3A5: la clindamicina è metabolizzata principalmente dall'enzima CYP3A4 a clindamicina solfossido e, in misura minore, dall'enzima CYP3A5 a N-desmetil-clindamicina. I farmaci che inibiscono o inducono l'attività di questi enzimi, in particolare il primo, possono modificare il metabolismo della clindamicina riducendo (in caso di inibizione) o aumentando (in caso di induzione) la capacità dell'organismo di eliminare l'antibiotico. Inibitori del CYP3A4 comprendono: macrolidi (eritromicina e claritromicina), telitromicina (antibiotico usato verso ceppi batterici farmaco resistenti), verapamil (calcio antagonista, potente inibitore anche della glicoproteina P, proteina di trasporto transmembrana con cui la cellula elimina sostanze nocive, tra cui i farmaci), antimicotici (ketoconazolo, fluconazolo e itraconazolo), gestodene (progestinico presente in alcune pillole anticoncezionali), fluvoxamina (antidepressivo che agisce inibendo la ricaptazione della serotonina), indinavir (farmaco anti HIV), norfluoxetina (metabolita della fluoxetina, farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina come la fluvoxamina), nefazodone (antidepressivo) e succo di pompelmo (per il contenuto in narigenina e quercetina).
Potenti induttori del CYP3A4 sono: rifampicina (antitubercolotico), l'iperico o Erba di San Giovanni (antidepressivo), alcuni antiepilettici (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, felbamato, topiramato), desametasone (glucocorticoide).

Gentamicina: in associazione a clindamicina è stato osservato in alcuni casi un effetto sinergico.

Lincomicina: si può verificare reattività e resistenza crociata con la clindamicina.

Metronidazolo: in associazione a clindamicina è stata osservata un azione sinergica verso Bacteroides fragilis.

Verapamil: in letteratura è riportato un caso di possibile interazione tra verapamil, ceftriaxone e clindamicina. La somministrazione dei due antibiotici ha indotto tossicità acuta da verapamil in un paziente in terapia cronica con verapamil probabilmente causata da spiazzamento del verapamil dal legame con le proteine plasmatiche (Kishore et al., 1993).