Interferone alfa
Dopo somministrazione intramuscolare o sottocutanea di interferone alfa i livelli serici massimi sono comparabili.
Biodisponibilità: 80%.
Picco plasmatico (interferone alfa-2a): 1500-2580 pg/ml (dose di 36x106 UI, somministrazione intramuscolare); 1250-2320 pg/ml (somministrazione sottocutanea).
Picco plasmatico (interferone alfa-2b): 150-180 UI/ml (dose di 10 milioni UI, somministrazione intramuscolare e sottocutanea).
Tempo di picco: circa 4 ore (somministrazione intramuscolare); 7-8 ore (somministrazione sottocutanea).
Dopo 24 dalla somministrazione l’interferone non risulta più rintracciabile a livello plasmatico.
Dopo perfusione endovenosa di interferone alfa il picco plasmatico, raggiunto al termine della somministrazione, risulta pari a 546 UI/ml (dose di IFN di 9 milioni UI) e decade rapidamente, con andamento bifasico, fino a scomparire in circa 4 ore.
Somministrazioni ripetute di interferone alfa-2a determinano concentrazioni plasmatiche maggiori di 2-4 volte rispetto a quelle ottenute con somministrazioni singole.
Le concentrazioni plasmatiche di interferone alfa presentano un’ampia variabilità interindividuale sia in volontari sani che in pazienti affetti da neoplasie o infezioni virali.
Emivita: 3-8 ore (somministrazione endovena); 6-7 ore (somministrazione intramuscolare e sottocutanea).
L’interferone alfa subisce scarso metabolismo epatico.
Attraversa la barriera ematoencefalica in piccola percentuale (dopo somministrazione intramuscolare circa lo 0,5% della dose somministrata si ritrova nel liquor cerebrospinale).
Vd allo steady-state: 0,223-0,748 L/kg (somministrazione endovena).
Clearance totale: 2,14-3,62 ml/min/kg (somministrazione endovena).
L’interferone alfa passa nel filtrato glomerulare e viene quasi completamente riassorbito a livello tubulare dove subisce degradazione proteolitica per opera di enzimi lisosomiali. È probabile che i parametri farmacocinetici subiscano variazioni significative in pazienti con insufficienza renale (aumento della clearance).
La somministrazione di interferone alfa-2b ha indotto la comparsa di anticorpi anti-interferone nel 2,9% dei pazienti oncologici e nel 6,2% dei pazienti con epatite. La comparsa di anticorpi anti-interferone non ha determinato necessariamente perdita di efficacia da parte della citochina.
Interferone beta
Dopo somministrazione intramuscolare la biodisponibilità, aggiustata a seconda del sito d’iniezione, è risultata pari al 40% per l’interferone beta (IFN beta-1a). L’attività antivirale massima è risultata compresa fra le 5 e le 15 ore e l’emivita è risultata pari a circa 10 ore.
Dopo 12-24 ore dalla somministrazione, l’interferone beta (IFN beta-1a) è ancora rilevabile nel sangue.
Dopo somministrazioni ripetute per via sottocutanea (ogni 48 ore), si osserva accumulo dell’interferone alfa-1a con un aumento dell’esposizione sistemica pari a circa 2,5 volte. Non sono stati osservati fenomeni di tolleranza all’interferone. La somministrazione a giorni alterni di interferone beta-1b non ha dato luogo a fenomeni di accumulo.
La somministrazione intramuscolare e sottocutanea di interferone beta (IFN beta-1a) determina risposte terapeutiche sovrapponibili.
Dopo somministrazione endovena, la concentrazione plasmatica decade con andamento bifasico.
Emivita: 10-20 minuti (fase I); 1-2 ore (fase II).
L’interferone beta non attraversa in quantità significativa la barriera ematoencefalica dopo somministrazione endovena, intramuscolare e sottocutanea (nonostante questo, effetti collaterali a livello centrale non sono infrequenti).
L’interferone beta viene catabolizzato sia a livello epatico che renale; la via epatica rappresenta quella più importante.
Clearance: 19,38-31,5 L/h/m2 (IFN beta-1b).
Interferone gamma
Biodisponibilità: 30-70%.
Dopo somministrazione endovena, di interferone gamma la concentrazione plasmatica decade con andamento monofasico. Dopo somministrazione intramuscolare e sottocutanea l’assorbimento avviene lentamente con una biodisponibilità apparente superiore all’89%.
Picco plasmatico: 1,5 ng/ml (somministrazione intramuscolare); 0,6 ng/ml (somministrazione sottocutanea).
Tempo di picco plasmatico: 4 ore (somministrazione intramuscolare); 7 ore (somministrazione sottocutanea).
Dopo somministrazione sottocutanea ripetuta giornaliera di interferone gamma, non sono stati osservati fenomeni di accumulo.
Vd: 12-40 L (circa il 20-60% del peso corporeo).
L’interferone gamma non permea in quantità significativa la barriera ematoencefalica dopo somministrazione endovena, intramuscolare e sottocutanea (nonostante questo effetti collaterali a livello centrale non sono infrequenti).
L’interferone gamma subisce metabolismo epatico e in misura minore catabolismo a livello renale.
Clearance: 12,66-32,4 L/h.
Emivita: 38 minuti (dose di iFN gamma di 100 mcg/m2 per endovena); 2,9 ore (dose di iFN gamma di 100 mcg/m2 per via intramuscolare); 5,9 ore (dose di iFN gamma di 100 mcg/m2 per via sottocutanea).
La breve emivita di interferone gamma dopo iniezione endovena richiede la somministrazione per infusione continua per poter mantenere livelli serici significativi. Dopo somministrazione sottocutanea o intramuscolare, l’emivita plasmatica risulta più prolungata.
Dopo somministrazione parenterale (dose di 100 mcg/m2) in volontari sani, l’interferone non è rintracciabile nelle urine. In vivo tracce di interferone gamma sono state rilevate nelle urine di scimmie (dose IFN gamma di 500 mcg/kg) e in vitro è stata osservata la capacità da parte del rene e del fegato di coniglio di eliminare l’interferone gamma presente nel liquido di perfusione degli organi.