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Interferone (IFN)

Avonex, Rebif e altri

Posologia - Qual รจ la posologia di Interferone (IFN)?

(Interferone alfa naturale leucocitario, IFN alfa N3)

Condilomatosi acuminata
Intralesionale.
Adulti: 5 milioni UI due volte alla settimana per 8 settimane. Le lesioni cutanee dovrebbero guarire completamente entro tre mesi dall’ultima iniezione di interferone.

(Interferone alfa-2a)

Leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia)
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di attacco di 3 milioni UI/die di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) per 16-24 settimane. In caso di intolleranza ridurre il dosaggio (1,5 UI) e/o aumentare l’intervallo fra una dose e la successiva (3 volte/settimana). Dose di mantenimento di 3 milioni UI tre volte/settimana. In caso di intolleranza, ridurre la dose a 1,5 UI e mantenere le tre somministrazioni settimanali. La durata del trattamento con interferone alfa-2a deve essere di almeno 6 mesi prima di poter verificare la risposta terapeutica da parte del paziente (pazienti responsivi o non responsivi al trattamento). Nei pazienti che presentano rischio emorragico e nei pazienti con carenza di piastrine (conta piastrinica inferiore a 50 x 109/L) preferire la somministrazione sottocutanea a quella intramuscolare.

Leucemia mieloide cronica
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: 3 milioni UI/die di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) dal primo al terzo giorno; 6 milioni UI/die dal quarto al sesto giorno; 9 milioni UI/die dal settimo giorno in poi. La somministrazione di interferone alfa (IFN alfa-2a) deve continuare per circa 3 mesi (8-12 settimane) prima di poter verificare successo o fallimento della terapia. I pazienti responsivi devono essere trattati fino a risposta ematologica o per un massimo di 18 mesi. I pazienti che hanno ottenuto una risposta ematologica completa devono proseguire la terapia con interferone alfa-2a alla dose ottimale di 9 milioni UI/die oppure alla dose minima di 9 milioni UI 3 volte/settimana per il conseguimento della risposta citogenetica.
L’interferone alfa-2a induce remissione ematologica in circa il 60% dei pazienti con leucemia mieloide cronica e i 2/3 arrivano ad ottenere una risposta ematologica completa entro 18 mesi dall’inizio della terapia. L’interferone alfa-2a è stato associato a risposte citologiche prolungate, fino a più di 40 mesi.

Linfoma cutaneo a cellule T (LCCT)
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: 3 milioni UI/die di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) dal primo al terzo giorno; 9 milioni UI/die dal quarto al sesto giorno; 18 milioni UI/die dal settimo giorno in poi. Dose di mantenimento: dose massima tollerata, non superiore comunque ai 18 milioni UI di interferone alfa-2a, 3 volte alla settimana. La somministrazione di interferone alfa-2a deve continuare per almeno 8-12 settimane prima di poter verificare successo o fallimento della terapia. I pazienti che rispondono al trattamento con interferone alfa-2a devono essere trattati per almeno 12 mesi. Nella maggior parte dei pazienti nei primi tre mesi si manifesta risposta parziale ed entro 6 mesi risposta completa. Circa il 40% dei pazienti con LCCT non risponde alla terapia con interferone.

Linfoma non-Hodgkin follicolare
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di 6 milioni UI/m2 di superficie corporea di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) per iniezione sottocutanea o intramuscolare dal 22esimo giorno al 26esimo giorno di cicli di 28 giorni. L’interferone alfa-2a deve essere associato al trattamento chemioterapico definito per la terapia del linfoma (es. ciclofosfamide più prednisone più vincristina più edoxorubicina). In associazione alla terapia convenzionale, l’interferone è risultato efficace nel prolungare la sopravvivenza libera da malattia e da progressione della malattia.

Sarcoma di Kaposi in pazienti con AIDS
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose iniziale di 3 milioni UI di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) da incrementare dopo 2-3 giorni a 9 milioni UI e dopo altri 2-3 giorni a 18 milioni UI. Nei pazienti che tollerano la dose di 18 milioni di UI di interferone (IFN alfa-2a) aumentare ulteriormente la dose fino a 36 milioni UI/die. La durata ottimale del trattamento non è stata stabilita, dipende dalla risposta del paziente, ma sono necessari almeno tre mesi prima di poter accertare il fallimento della terapia. Nei pazienti che rispondono al trattamento, l’interferone alfa-2a dovrebbe essere somministrato fino a scomparsa dei segni della malattia. La sospensione dell’interferone alfa-2a si associa frequentemente a recidiva.

Carcinoma renale
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose iniziale di 3 milioni UI tre volte/settimana di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) per via sottocutanea o intramuscolare per la prima settimana; quindi 9 milioni UI tre volte/settimana per la seconda settimana; quindi 18 milioni UI tre volte/settimana per la terza settimana e le settimane seguenti. Al trattamento con interferone alfa-2a deve essere associata vinblastina (0,1 mg/kg per endovena ogni 21 giorni). Nei pazienti che non tollerano la dose di interferone alfa (IFN alfa-2a) di 18 milioni UI, ridurre la dose a 9 milioni UI tre volte/settimana. La durata della terapia deve essere compresa fra un minimo di 3 mesi ed un massimo di 12 mesi o fino a progressione del carcinoma. Nei pazienti con risposta terapeutica completa l’interferone alfa-2a può essere sospeso dopo 3 mesi dalla stabilizzazione della risposta.

Melanoma maligno
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di 9 milioni/settimana di interferone alfa-2a (3 milioni UI tre volte/settimana) per 18 mesi; nei pazienti che non tollerano la dose di 3 milioni UI di IFN alfa-2a dimezzare la dose e mantenere inalterato l’intervallo fra le somministrazioni (1,5 milioni UI tre volte/settimana). L’interferone alfa-2a è impiegato come terapia adiuvante nei pazienti con melanoma maligno trattati chirurgicamente senza interessamento dei linfonodi o in assenza di metastasi. La terapia interferonica deve essere iniziata entro 6 settimane dall’intervento chirurgico. L’interferone alfa (IFN alfa-2a) può essere associato a dacarbazina (800 mg/ogni 21 giorni per infusione lenta). La dacarbazina è il farmaco di riferimento nel trattamento del melanoma maligno (remissione pari al 20% dei pazienti trattati, durata della risposta terapeutica di 4-6 mesi).

Epatite cronica B
Sottocutanea.
Adulti: 2,5-6 milioni UI/m2 di superficie corporea di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) 3 volte/settimana per 4-6 mesi. Se dopo 3-4 mesi di terapia non si osservano miglioramenti, valutare l’eventuale sospensione del trattamento.

Epatite cronica C
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: 9-18 milioni UI/settimana di interferone alfa-2a (3-6 milioni UI 3 volte/settimana) per 6 mesi. Se dopo 3-4 mesi di terapia con IFN alfa-2a non si osservano miglioramenti, valutare l’eventuale sospensione del trattamento. I pazienti che hanno evidenziato la normalizzazione dei valori dell’alanina aminotransferasi (ALT) devono proseguire la terapia con interferone alfa-2a alla dose di 3 milioni UI tre volte/settimana per ulteriori 6 mesi. L’eventuale recidiva compare nei primi 4 mesi successivi la fine del trattamento con interferone.

Trombocitemia essenziale
Sottocutanea.
Adulti: dosi raccomandate sulla base dell’esperienza clinica pari a 9-15 milioni UI/ settimana (3-5 milioni UI tre volte/settimana) di interferone alfa ricombinante (IFN alfa-2a, 2b).

Emangioma
Sottocutanea.
Bambini: dose di 3 milioni UI/m2/die di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) per 6-12 mesi. L’interferone viene utilizzato per emangiomi che non rispondono alla terapia cortisonica, in particolare in caso di emangiomatosi neonatale diffusa, emangiomi cutaneo-laringei e sindrome di Kasabach-Merritt. La terapia con interferone deve essere associata a monitoraggio della funzionalità epatica, renale e tiroidea.

Malattia di Behcet
Sottocutanea.
Adulti: 3-6 milioni UI di interferone alfa-2a (IFN alfa-2a) tre volte settimana per 1-2 mesi.

(Interferone alfa-2b)

Leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia)
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di 6 milioni UI/m2/settimana di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) (2 milioni UI tre volte/settimana) per via sottocutanea (EMEA, FDA) oppure per via intramuscolare (FDA). La somministrazione intramuscolare è controindicata nei pazienti con conta delle piastrine < 50.000/mm3. Nella maggior parte dei pazienti segni di risposta terapeutica si evidenziano entro 1-2 mesi dall’inizio della terapia con interferone alfa-2b, ma sono necessari almeno 6 mesi per poter osservare il miglioramento della conta dei granulociti, della conta delle piastrine e dei livelli di emoglobina. Il trattamento con interferone alfa-2b deve continuare fino a progressione della malattia o intolleranza al farmaco. Se compaiono reazioni avverse gravi ridurre del 50% la dose di interferone alfa-2b oppure, se necessario, interrompere il farmaco e risomministrarlo a dose dimezzata una volta scomparsa la tossicità.

Mieloma multiplo
Sottocutanea.
Adulti: 9 milioni UI/m2/die di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) per via sottocutanea (3 milioni UI tre volte/settimana). L’interferone alfa-2b è somministrato come terapia di mantenimento nei pazienti che hanno raggiunta la fase di plateau, corrispondente ad una riduzione > 50% delle proteine di origine mielomatosa.

Leucemia mieloide cronica
Sottocutanea.
Adulti: 4-5 milioni UI/m2 di superficie corporea/die di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b). In caso di mancata risposta ematologica, anche parziale, o di risposta citologica significativa dopo 8-12 settimane di terapia con interferone, sospendere il farmaco. Nel trattamento della leucemia mieloide cronica, l’interferone alfa-2b può essere associato a citarabina (20 mg/m2/die per via sottocutanea per 10 giorni/mese).

Linfoma non Hodgkin follicolare
Sottocutanea.
Adulti: 15 milioni UI/settimana (5 milioni UI tre volte/settimana) di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) per 18 mesi. L’interferone alfa-2b deve essere associato a chemioterapia (regime CHVP – ciclofosfamide, doxorubicina (detta anche adriamicina), teniposide, prednisolone – oppure CHOP – ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisolone).
La FDA raccomanda di: 1) sospendere definitivamente l’interferone alfa-2b per valori di ALT > 5 volte il limite superiore normale o se la creatinina sierica > 2,0 mg/dL; 2) sospendere l’interferone se la conta dei neutrofili scende sotto il valore di 1000/mm3 o quello delle piastrina sotto 50.000/mm3; 3) dimezzare la dose di interferone alfa-2b se la conta dei neutrofili risulta compresa fra 1000 e 1500/mm3.

Melanoma maligno
Sottocutanea, endovena.
Adulti: (terapia di induzione) dose di 20 milioni UI/m2 di superficie corporea di interferone alfa-2b per infusione endovena della durata di 20 minuti per 5 giorni a settimana, per 4 settimane. (Terapia di mantenimento) Dose di 30 milioni UI/m2 di superficie corporea di interferone alfa-2b (10 milioni UI tre volte/settimana) per via sottocutanea, per 48 settimane.
La FDA raccomanda: 1) di interrompere definitivamente l’interferone se la conta dei granulociti scende sotto il valore di 250/mm3 o i valori delle transaminasi salgono oltre 10 volte il limite superiore normale; 2) di sospendere transitoriamente l’interferone alfa-2b se la conta dei granulociti risulta compresa fra 250 e 500/mm3 o se i valori delle transaminasi non superano il limite di 10 volte il valore massimo accettabile. Risomministrare poi l’interferone alfa-2b a dose ridotta.

Tumore carcinoide
Sottocutanea.
Adulti: 15 milioni UI (9-27 milioni UI)/settimana di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) (3-9 milioni UI tre volte/settimana). Se il paziente risponde al trattamento la terapia con interferone deve essere continuata fino a progressione della malattia. Alcuni pazienti potrebbero richiedere la somministrazione giornaliera di interferone alfa-2b.

Epatite cronica B
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) di 5-10 milioni UI tre volte/settimana per via sottocutanea (EMEA, FDA) o intramuscolare (FDA) per 4-6 mesi. In caso di tossicità ematica valutare una riduzione della dose; sospendere il trattamento per valori dei globuli bianchi inferiori a 1200/mm3, dei granulociti o neutrofili inferiori a 750/mm3 e delle piastrine inferiori a 70.000/mm3. Se non si osserva risposta terapeutica sospendere il trattamento con interferone alfa-2b dopo 3-4 mesi.
Bambini (età > 12 mesi): 3 milioni UI/m2 tre volte/settimana per via sottocutanea di interferone beta-2b per la prima settimana; quindi aumentare la dose fino a 6-10 milioni UI/m2 tre volte/settimana per 4-6 mesi. Per migliorare la risposta del sistema immunitario e favorire la sieroconversione è possibile somministrare corticosteroidi. In genere la tollerabilità dell’interferone alfa nel bambino è migliore rispetto a quella osservata nell’adulto, anche se gli effetti avversi gravi costituiscono il fattore dose-limitante (Torre, Tambini, 1996).

Epatite cronica C
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose di 9 milioni UI/settimana di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) (3 milioni UI tre volte/settimana) per via sottocutanea (EMEA, FDA) o per via intramuscolare (FDA), sia in monoterapia sia in associazione a ribavirina.
In caso di pazienti adulti con recidiva, la somministrazione di interferone alfa-2b più ribavirina deve continuare per almeno 6 mesi.
Nei pazienti adulti mai trattati precedentemente, la terapia ottimale prevede la co-somministrazione di interferone alfa-2b e ribavirina; la monoterapia con interferone alfa-2b dovrebbe essere limitata ai pazienti con intolleranza o controindicazione alla ribavirina. In associazione a ribavirina, l’interferone alfa-2b deve essere somministrato per almeno 6 mesi; i pazienti, che dopo 6 mesi presentano livelli di HCV RNA inferiori al limite diagnostico, genotipo virale 1 e carica virale precedente al trattamento elevata, devono essere trattati con interferone alfa-2b per altri 6 mesi (totale della terapia: 12 mesi). I pazienti, che dopo 6 mesi non presentano negativizzazione dei livelli di HCV RNA, presentano una probabilità minima di andare incontro a risposta virologica sostenuta. I pazienti che sono trattati con interferone alfa (IFN alfa-2b) in monoterapia dovrebbero ricevere il farmaco per almeno 12-18 mesi se dopo i primi 3-4 mesi hanno evidenziato negativizzazione dell’HCV RNA.
Bambini (età: 3-18 anni): dose di 9 milioni UI/settimana di interferone alfa-2b (3 milioni UI tre volte/settimana) in associazione a ribavirina. L’interferone alfa-2b è indicato in associazione a ribavirina nei bambini e adolescenti mai trattati precedentemente. Nei pazienti con genotipo 1, la durata del trattamento con interferone alfa-2b è di 12 mesi. I pazienti che dopo 3 mesi (12 settimane) manifestano una riduzione dei livelli di HCV RNA < 2 log o che dopo 6 mesi (24 settimane) presentano livelli di HCV RNA ancora rilevabili hanno una probabilità minima di avere una risposta virologica sostenuta: in questi pazienti l’interferone alfa-2b deve essere sospeso, rispettivamente, dopo 12 e 24 settimane.
Nei pazienti con genotipo 2/3, la durata indicativa del trattamento con interferone alfa-2b è di 24 settimane.

Condilomatosi acuminata
Intralesione.
Adulti: 1 milione UI per lesione di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) per un massimo di 5 lesioni da trattare per volta. Le lesioni devono essere trattate tre volte/settimana oppure a giorni alterni per 3 settimane. E’ possibile ripetere un secondo ciclo di terapia dopo 12-16 settimane.

Sarcoma di Kaposi in pazienti con AIDS
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: 30 milioni UI/m2 tre volte/settimana di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b) per via sottocutanea o intramuscolare fino a progressione della malattia o intolleranza al farmaco.

Micosi Fungoide
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: dose iniziale di 1,5 Milioni UI/die di interferone alfa-2b (IFN alfa-2b); aumentare la dose a 3 milioni UI/die nella seconda settimana; aumentare ulteriormente la dose a 6 milioni UI tre volte/settimana a partire dalla terza settimana per un massimo di due mesi. La terapia di consolidamento prevede dosi di 3 milioni UI 2-3 volte/settimana.

(Interferone beta-1a)

Sclerosi multipla recidivante
La durata del trattamento con interferone beta-1a (IFN beta-1a) non è nota, dopo due anni il paziente deve essere rivalutato ed in base ai risultati osservati viene stabilito se proseguire la terapia con interferone beta-1a. In caso di progressione della malattia, l’interferone deve essere interrotto. Poichè uno degli effetti collaterali più frequenti è rappresentato dalla sindrome simil-influenzale che può debilitare in modo significativo il paziente, si raccomanda di assumere circa un’ora prima o dopo la somministrazione della dose di interferone un antipiretico (es. paracetamolo). In molti pazienti, la sindrome simil-influenzale tende ad attenuarsi alcuni mesi dopo l’inizio della terapia con interferone.
Sottocutanea.
Adulti: 22 mcg (6 milioni UI) tre volte/settimana di interferone beta-1a per via sottocutanea. La dose può essere aumentata fino a 44 mcg tre volte/settimana.
Intramuscolare.
Adulti: 30 mcg (6 milioni UI) di interferone beta-1a per via intramuscolare una volta/settimana. Non utilizzare lo stesso sito di iniezione da una settimana con l’altra.

Pazienti pediatrici
I dati di efficacia e sicurezza relativi all’uso di interferone beta-1a (IFN beta-1a) per il trattamento della sclerosi multipla recidivante nella popolazione pediatrica sono limitati. I pochi dati disponibili fanno riferimento a ragazzi di età compresa fra i 12 e i 16 anni di età. Negli studi clinici sono state impiegate dosi di interferone dimezzate (IFN beta-1a: 15 mcg una volta/settimana per via intramuscolare oppure 22 mcg tre volte/settimana per via sottocutanea) rispetto a quella raccomandata nella popolazione adulta, con esiti simili a quelli riscontrati negli adulti. L’analisi della scala EDSS, scala che misura il grado di disabilità del paziente, ha evidenziato una progressione della malattia. L’interferone beta-1a non è raccomandato nei bambini con meno di 12 anni di età (assenza di dati di letteratura relativi ad efficacia e sicurezza in questo gruppo di pazienti).

(Interferone beta-1b)

Sclerosi multipla recidivante
La durata del trattamento con interferone beta-1b (IFN beta-1b) non è stata stabilita. Nei trial clinici l’interferone beta-1b è stato somministrato fino a 5 anni nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e fino a 3 anni nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva. Nei pazienti con un singolo evento demielinizzante (CIS), la somministrazione di interferone beta-1b ha rallentato la progressione a sclerosi multipla clinicamente evidente fino a 5 anni.
L’interferone beta-1b non è raccomandato nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente con meno di due recidive nei due anni precedenti e nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva in assenza di malattia attiva nei due anni precedenti.
In caso di progressione della sclerosi multipla (peggioramento del punteggio EDSS per 6 mesi) e nei pazienti che hanno richiesto 3 o più cicli di ACTH o corticosteroidi l’interferone beta-1b deve essere sospeso.
Sottocutanea.
Adulti: 250 mcg (8 milioni UI) di interferone beta-1b tre volte/settimana (a giorni alterni).
Bambini (12-16 anni di età): dose iniziale di 62,5 mcg di interferone beta-1b tre volte/settimana (giorni alterni) per via sottocutanea. Incrementare gradualmente la dose fino a 250 mcg tre volte/settimana. Nei bambini la dose ottimale non è stata definita. Nei bambini con meno di 12 anni l’interferone beta-1b non è raccomandato per insufficienza di dati di letteratura relativi ad efficacia e tollerabilità.

(Interferone gamma)

Malattia granulomatosa cronica, osteopetrosi maligna
Sottocutanea.
Adulti: 50 mcg/m2 superficie corporea (1 milione UI/m2) di interferone gamma (IFN gamma) tre volte/settimana per pazienti con superficie corporea maggiore di 0,5 m2; 1,5 mcg/kg/m2 tre volte/settimana per pazienti con superficie corporea minore di 0,5 m2. La sede preferenziale per l’iniezione è rappresentata dal muscolo deltoide e dalla parte anteriore della coscia. Non superare la dose raccomandata: efficacia e sicurezza per dosi superiori a 50 mcg/m2 non sono state definite. In presenza di gravi effetti collaterali ridurre la dose di interferone gamma o sospendere temporaneamente il farmaco fino a risoluzione dei sintomi.

Leishmaniosi viscerale
Sottocutanea, intramuscolare.
Adulti: nei trial clinici sono state impiegate dosi di 100 mcg/die di interferone gamma (IFN gamma) per 10-20 giorni in associazione con composti a base di antimonio (farmaco di prima linea) (Moroni et al., 2008).