Induzione della sedazione: la somministrazione di ketamina deve essere associata all’uso di atropina (20 mcg/kg ev. o im.) o glicopirrolato per ridurre il rischio di ipersecrezione salivare e tracheobronchiale (l’atropina deve essere evitata nei bambini che hanno manifestato un aumento significativo della temperatura corporea nei giorni che precedono la somministrazione di ketamina). Se l’induzione dell’anestesia avviene tramite somministrazione endovenosa, l’iniezione di ketamina deve essere eseguita lentamente, in un tempo superiore al minuto per ridurre il rischio di depressione respiratoria o di apnea. In caso di ventilazione assistita preferire un supporto meccanico alla respirazione all’impiego di analettici.
Crisi allucinatorie: poichè la ketamina può provocare allucinazioni al risveglio (< 10% nei bambini; circa 50% negli adulti), si raccomanda, durante il risveglio, di evitare la stimolazione tattile, visiva e verbale del paziente per minimizzare i rischi di effetti psichici. Per ridurre questi effetti può essere utile somministrare contemporaneamente midazolam oppure somministrare, prima dell’anestesia, diazepam (0,1 mg/kg im.) o droperidolo (0,1 mg/kg im.) oppure, al termine dell’anestesia, tiopentale. L’incidenza di effetti psichici è minore nei bambini, nei pazienti anziani, dopo somministrazione intramuscolare; nel caso di dose massima di induzione pari a 2 mg/kg e di mantenimento pari a 0,5-1 mg/kg; nel caso di infusione endovena lenta (60 secondi); nel caso si preferiscano altri farmaci per il mantenimento dell’anestesia.
Somministrazione per inalazione della ketamina: la via di somministrazione per inalazione della ketamina non è raccomandata perchè in vivo (animali) il farmaco si è dimostrato neurotossico quando applicato per questa via.
Interventi chirurgici a carico di laringe, faringe o bronchi: per interventi che interessano laringe, faringe e bronchi è preferibile impiegare la ketamina in associazione ad altri anestetici perchè il farmaco non blocca il riflesso faringo-laringeo (rischio di soffocamento). Nel caso la ketamina dovesse essere impiegata come unico anestetico, si raccomanda di non stimolare meccanicamente la faringe e di somministrare, se possibile, miorilassanti con adeguato controllo della respirazione. Per la potente azione broncodilatatrice la ketamina è particolarmente adatta nella sedoanalgesia di pazienti pediatrici asmatici.
Interventi chirurgici all’addome: in questo tipo di intervento la ketamina deve essere associata ad un altro anestetico perchè non è efficace nel controllare il dolore viscerale.
Interventi ostetrici: negli interventi in cui è richiesto miorilassamento della muscolatura uterina la ketamina non deve essere impiegata come unico anestetico.
Pazienti con scompenso miocardico o con ipertensione: la somministrazione di ketamina deve essere associata al monitoraggio della funzionalità cardiaca e della pressione sanguigna, perchè l’anestetico può aumentare in modo significativo la pressione arteriosa (del 20-25%) sia sistemica sia polmonare. Somministrare con cautela la ketamina a pazienti ipovolemici e a pazienti cardiopatici con iperafflusso polmonare.
In caso di uso della ketamina come analgesico nel dolore cronico (dolore neuropatico), in pazienti con malattia cardiovascolare o a rischio elevato di eventi cardiovascolari, le linee guida americane suggeriscono di eseguire un elettrocardiogramma per escludere dal trattamento chi presenta malattia cronarica ischemica non controllata. In assenza di rischio elevato/malattia cardiovascolare, l’ECG non è ritenuto indicato (Cohen et al., 2018).
Monitoraggio epatico: nei pazienti in terapia con ketamina per il trattamento del dolore cronico le linee guida americane indicano appropriato valutare l’opportunità di eseguire un test di funzionalità epatica prima e dopo l’infusione di ketamina nei seguenti casi: disfunzione epatica, rischio di tossicità epatica (ad esempio pazienti con alcolismo o epatite cronica), somministrazioni di dosi elevate e ripetute di ketamina (Cohen et al., 2018).
Etilismo acuto e cronico, epilessia: somministrare la ketamina con cautela in caso di pazienti epilettici e in caso di etilismo o di intossicazione acuta da alcool.
Diazepam: la somministrazione concomitante di diazepam e ketamina richiede due vie di somministrazione distinte.
Barbiturici: la ketamina e i barbiturici presentano incompatibilità, quando sono miscelati provocano la formazione di un precipitato. Inoltre la loro co-somministrazione aumenta il tempo di risveglio del paziente.
Attività che richiedono attenzione prolungata: si consiglia prudenza nello svolgimento di attività che richiedano stato di veglia e coordinazione per almeno 24 ore dopo sedazione e/o analgesia con ketamina.
Test diagnostico: i test diagnostici su base immunologica per la determinazione dei livelli sierici di ketamina e di norketamina (metabolita attivo) possono dare esiti falsi positivi per reazione crociata con la fenciclidina (PCP).
Conservazione: la ketamina deve essere conservata al riparo dalla luce.
Nota:
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